"Altro cambio?" Chiedo a Tom vedendolo correre verso il camerino mentre si slaccia la cravatta.
Lui alza un pollice senza smettere di correre, sorrido e rimetto la cuffietta che avevo sfilato per ascoltare la sua risposta.Alzo lo sguardo e poso gli occhi sul set, osservo come tutti sono veloci nel muoversi da una parte all'altra per far sì che tutto sia al proprio posto.
Incrocio lo sguardo con Astrid, lei mi saluto con un'espressione fiera sul volto e io ricambio con un cenno di testa non poco timido."Dove vuoi andare dopo?" Tom si piazza davanti a me e io sussulto.
Scuoto la testa e tento di balbettare una risposta."È indifferente" deglutisco spostando continuamente lo sguardo.
Tom tenta di capire dove io stia guardando girandosi anche verso il set.
"Ok...pensaci" conclude afferrandomi le guance con la mano destra e stampando poi sulle labbra un bacio veloce.Ricominciano a posare e quando il fotografo annuncia la pausa io mi alzo stiracchiando la schiena dolorante per essere stata seduta troppo tempo.
Arrotolo il filo delle cuffie attorno al telefono e poi lo infilo in tasca."Vuoi?" La ragazza dai capelli rossi mi porge un pacchetto di sigarette.
"No grazie" sorrido.
"Non fumi?"
"Solo in occasioni speciali"
"Questa non è un'occasione speciale?"
Io ridacchio e poi ne sfilo una dall'involucro.
Lei spinge la pesante porta e poi usciamo.Mi tocco le tasche cercando l'accendino che mi ha regalato Tom non trovandolo.
Mi ricordo che l'ho prestato a lui prima e poi si è dimenticato di ridarmelo."Tieni" mi porge un accendino azzurro con il disegno di un sole sopra.
"Carino" stuzzico prendendola in giro.
"Sfotti? L'ho comprato ad Ibiza quest'estate, è bellissimo, mi ricorda i giorni passati ai festival a bere" racconta guardando dritta davanti a se.
"Tu hai un accento strano-" mi indica con la sigaretta "-di dove sei?"."Italia" dico dopo aver aspirato.
"E cosa ci fai a Londra? Io non sarei mai partita dall'Italia" mi dice scuotendo il capo.
"Avevo bisogno di staccare almeno un anno dalla mia vita" sospiro.
"Sembra un film, bella ragazza, giovane che parte per Londra per vivere un'avventura e poi...come sei finita con quello?" Si riferisce a Tom.
"È il vicino della mia famiglia ospitante" stringo i denti immaginando la sua reazione.
"Non ci credo-" ride "l'attore del momento come vicino di casa", butta la cenere per terra poi incrocia le braccia al petto.
"E come è iniziata tra voi?" Mi domanda.
Io spengo la sigaretta sotto la scarpa e poi sospiro."Siamo usciti qualche volta quest'estate, al pub, in campeggio, le cene con le famiglie...una cosa gira l'altra ed eccoci" apro le braccia alzando le spalle e lei fa scorrere le sue iridi sul mio corpo ispezionandolo nei minimi dettagli.
"Astrid" uno dello staff apre la pesante porta di metallo e richiama la modella per tornare a scattare.
"Merda di già?" Esclama girando il posto per leggere l'ora.
"D'accordo" sospira, mi accarezza il braccio e rientra.
Io attendo ancora qualche minuto e dopo di che entro.
Strofino i piedi sullo zerbino all'ingresso e tornando al tavolo vedo che il mio ragazzo sta ancora sorseggiando una tisana chiacchierando con un uomo in giacca e cravatta.Io lo affianco e lui mi stringe a se senza distogliere lo sguardo dalla figura maschile di fronte a lui.
"Ci siete?" Astrid affianca il trentenne che si volta a guardarla e poi lei afferra il suo visto e gli stampa un bacio.
Io rimango quasi stupita da questo sul gesto e per evitare l'imbarazzo distolgo lo sguardo dai due."Sai di fumo" storce il naso Tom dopo avermi dato un bacio tra i capelli.
"Colpa mia" la rossa alza le mani e mi guarda sorridendo in modo colpevole.
"Tu ti lasci abbindolare da lei?" La stuzzica l'uomo di fronte a noi.
"Che ci posso fare?" Alzo le spalle sconsolata.
"Mi ha conquistata" scherzo e dopo di che il suo fidanzato mi porge la mano."Nick" io la stringo e mi presento.
"Nick è il direttore della rivista di Vogue Inghilterra" mi dice Tom indicandolo e io sgrano gli occhi.
"Cosa?!" Esclamo e lui ridacchia.
"È stato un piacere e sicuramente rimarrei a parlare con te ma dobbiamo tornare tutti al lavoro ora" conclude Nick e sia Tom che Astrid reclinando il capo sbuffando all'unisono.
***
"Andiamo a casa mia?" Domanda lui accendendo la macchina."Se ci sono i tuoi no" dico appoggiando la testa al sedile.
"No non quella casa, sono finiti i lavori e da oggi posso ufficialmente entrare nella mia prima casa" dice contento e io esulto con lui.
"Non mi avevi detto nulla" gli do una pacca sulla gamba.
"Le cose tra noi non andavano bene nei giorni in cui i lavori più grossi sono stati fatti" mi risponde e io annuisco.
Non vedo l'ora di vedere la sua nuova casa."Con Adam come va? Ti da ancora sui nervi?" Domanda.
"L'ho incontrato la sera in cui sei venuto a prendermi, era fuori dalla porta del bagno" dico guardando fuori dal finestrino le trafficate strade buie di Londra.
"Potevi dirmelo, sarei entrato e lo avrei fatto ingelosire" ammicca scorrendo due dita sulla mia coscia destra.
"Tom" rido e lui con me.
***
"È stupenda" mi guardo in torno per poi correre al piano di sopra e lanciarmi sul materasso."Sono contento che ti piaccia", infila le mani in tasca mentre dondola sui talloni.
"Che c'è?" Domando vedendolo così.
"Ti va di restare?" Domanda svelto sedendosi accanto a me.
"Anche oggi, non so se ad Estelle e a Paul va bene" rispondo sinceramente, non voglio mancare di rispetto a chi mi ospita.
"Telefono a Paul" mi dirigo verso il bagno intanto che prendo il contatto telefonico."Ciao cara".
"Disturbo?".
"No figurati, dove sei?".
"A casa di Tom, mi chiedeva se potevo restare".
"Fai la brava".
"Grazie mille".
"Salutami Tom, un bacio".
"Certo, ciao Paul un bacio".Appoggio il telefono sul marmo freddo e così anche le mie mani, guardo il riflesso nello specchio e poi sorrido.
Sono felice qui.Esco e con passo tranquillo torno dal mio ragazzo che è steso sul suo nuovo divano a guardare una partita di calcio.
"Allora?" domanda senza distogliere lo sguardo dallo schermo."Devo tornare" sbuffo e lui subito si rivolge a me.
"Devi tornare?" incurva il labbro inferiore.
Io inizialmente annuisco triste ma poi trasformo la mia espressione in sorridente e lui si alza di scatto spegnando la tv, mi carica di peso su una spalla e corre al piano di sopra.
Mi lascia cadere sul letto e poi si adagia sopra di me.
Poco dopo entrambi ci addormentiamo abbracciati, consapevoli che il mattino dopo ci sveglieremo ancora insieme.
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"Non andare oltre"||Tom Holland
FanfictionDiciassette anni, tanta voglia di vivere e di fare esperienze, l'opportunità si presenta quando le offrono di partire per l'anno all'estero. Una famiglia amorevole e vivace, che nonostante i suoi difetti renderà stupenda la sua permanenza in Inghilt...