Mi volto posizionandomi sul fianco sinistro ma nel disperato tentativo di trovare una comoda posizione mi sporgo troppo dal materasso sbilanciando il peso su esso, perdendo l'equilibrio e subito il mio corpo ancora atrofizzato dal sonno si scontra con il duro pavimento in legno.
Spalanco gli occhi ed il mio respiro che fino a pochi secondi fa era regolare e profondo cambia improvvisamente frequenza accelerando notevolmente.
Sussulto non capendo dove mi trovassi e dopo aver girato svariate volte la testa in cerca di un indizio che mi potesse ricordare come ci fossi finita qui mi ricordo tutto, constatando come la prima notte nel nuovo letto sia stata burrascosa.
Mi rialzo in piedi e subito allungo il braccio verso il comodino sul quale era posizionato il telefono, varie notifiche dai social e messaggi da amici e famiglia al quale risponderò più tardi con calma.
Apro le tende e il sole illumina la mia stanza talmente tanto da farmi domandare che ore fossero.
"Mezzogiorno, merda!" Esclamo afferrando un paio di pantaloni ed una felpa.
Spalanco la porta della camera e scendo le scale, non trovando nessuno inizio a fare il giro delle stanze sul piano, nessuno è in casa, il silenzio regna sovrano e sembra addirittura così assordante da quanto abbia invaso l'intera casa.Riesco solo a pensare alla figura che ho fatto alzandomi così tardi, porto le mani sul viso come per nasconderlo e dopo di che entro in cucina per bere qualcosa.
Trovo un biglietto:
<<Buongiorno, siamo andati a correre e abbiamo preso anche qualcosa per il pranzo, appena ti svegli raggiungici al parco in fondo alla strada>>."Devo assolutamente muovermi" è l'unica frase a cui continuo a pensare mentre salgo le scale per indossare qualcosa di più appropriato e soprattutto guadabile.
Fuori il sole è alto e mentre cammino riesco a percepire la mia pelle accarezzata dai raggi solari.
Difronte a me vedo solo case, per un bel po' di metri le villette a schiera mi impediscono di vedere cosa ci sia arrivati in fondo alla strada ma attraversato questa interminabile via vedo un'enorme distesa di prato e alberi.La gente stesa su coperte adagiate sul prato che leggono libri di chissà quale genere e altre che invece preferiscono correre, i loro piedi che sfregano sul sentiero di sassolini attira totalmente la mia attenzione non permettendomi di vedere la mia nuova famiglia sbracciarsi per farsi notare.
Giro casualmente il capo e vedendoli tutti in piedi che mi guardavano sorrido iniziando ad avvicinarmi.
"Buongiorno, scusate avevo anche messo la sveglia" mi giustifico mentre guardo cosa avessero preso per il pic nic.
"Non preoccuparti, immaginavamo avresti dormito dopo il volo e soprattutto finanche sei in vacanza puoi stare tranquilla e dormire quanto vuoi" mi rassicura Paul, "sono così gentili" penso mentre osservo come Estelle stia cercando di togliere una spina dal dito di Caleb, lo rassicura mentre lui ha le lacrime agli occhi.
***
Dopo aver mangiato Paul e Caleb sono andati a giocare a pallone mentre Estelle ha deciso di fare un giro per il parco con Loki.
Io e Lauren siamo sdraiate sulla coperta, entrambe raccontiamo della nostra vita, le cose che ci piace fare e le cose che invece detestiamo.
Siamo molto simili."Per la scuola..." si gira su un fianco per guardarmi negli occhi "...quattro materie sono obbligatorie mentre le altre cinque le scegli tu, cosa vorresti fare?" Estrae il telefono e mi passa l'elenco delle materie.
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"Non andare oltre"||Tom Holland
FanfictionDiciassette anni, tanta voglia di vivere e di fare esperienze, l'opportunità si presenta quando le offrono di partire per l'anno all'estero. Una famiglia amorevole e vivace, che nonostante i suoi difetti renderà stupenda la sua permanenza in Inghilt...