Gli amici aiutano sempre

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Mi si gela il sangue, il tono inquisitorio e di minaccia che ha utilizzato mi spaventa; mi sento schiacciata per terra, come se non potessi alzarmi, è riuscito a farmi sentire piccola e impotente.
Vorrei che Tom fosse qui.

"Come scusa?!" Domando con tono fermo per nascondere la mia insicurezza.

"Mi è bastato collegare i pezzi" si avvicina a passo lento senza spostare gli occhi dalla mia figura.

"Quali pezzi?" compio un passo indietro e lui ridacchia.

"La foto, quei capelli, quel profilo, sei la sua vicina di casa e infine me lo hai servito tu su un piatto d'argento, hai un fidanzato eh, Tom Holland caspita...bel colpo" scuote la testa e ridacchia, sono sempre più agitata.

"E quindi?...Cosa vorresti fare?...Minacciarmi?" Fingo, fingo di essere potente e non abbasso al testa, dentro di me sto crollando, riesco a sentire ogni pezzo staccarsi e precipitare nel baratro.

"Si, esatto" risponde ovvio gonfiando il petto.
"Pensavo di dirlo a tutti" continua.

"Maturo da parte tua, una ragazza ti rifiuta e tu ti vendichi" inclino il capo scrollando le spalle.

"Molto maturo da parte tua illudermi; mi hai letteralmente tirato scemo, ti sono corso dietro, ti ho trattato bene e tu mi hai preso in giro!" alza il tono di voce e quella che prima era la sua espressione beffeggiante cambia, diventa serio e i muscoli del suo viso si contraggono.

"Io volevo solo essere gentile" abbasso lo sguardo sulle mie mani e così anche il mio tono di voce diventa più basso, quasi come un sussurro.

Lui rimane a fissarmi in silenzio, mentre io non riesco a muovermi, respiro affannosamente mentre il mio petto sale e scende sempre più veloce, sento una tensione alla gola capendo che ancora un pensiero negativo mi porterà alle lacrime.

"Andiamo" mi porge la mano con le spalle lievemente ruotate in procinto di dirigersi per l'uscita del campo.

"Cosa? Dove?"
"Andiamo!"
Terrorizzata dal suo tono stringo la sua mano e lui inizia a camminare a passo svelto.

"Adam-" provo a balbettare ma lui continua imperterrito a trascinarmi non so dove.
Compie grosse e sicure falcate mentre io accenno una corsetta ogni tanto per stare al suo passo.

Apre le porte con foga fino a quando non ci troviamo nel parcheggio.
"Adam!" Questa volta arresto i miei passi e lui si volta.

"Sali!" Lascia la mia mano per aprire la portiera dell'auto, sembra fingere di non aver sentito il mio tono preoccupato.

Salgo in macchina e incrocio le braccia al petto mentre lui picchietta le dita sul volante.
Di nuovo un silenzio che pare assordante.

"Possiamo arrivare ad un compromesso" borbotta guardando fisso difronte a se.

"Un compromesso per cosa?" Domando stranita dal suo tono calmo.

"Non dirò niente a nessuno" si volta verso di me "se me lo concedi" trascina il preservativo sul cruscotto fino a portarlo il più vicino possibile alla mia figura.

"Non puoi chiedermi questo" un' orribile sensazione mi pervade.
Questo è troppo.
"No" rispondo sentendo gli occhi bruciare.

"Aurora-"
"No!"
"Allora io-"
"No! Smettila, questo va oltre a tutti i limiti, dillo pure a tutti non me ne frega niente" faccio forza sulla maniglia della portiera ma non si apre.

"Apri" gli intimo con tono passivo.

"Ti prego" inclina il capo con l'intenzione di farmi tenerezza.

"Non andare oltre"||Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora