Quel ricordo

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È passata una settimana da quando io e Tom siamo stati fotografati e filmati per la prima volta ma ancora le persone non sono a conoscenza della mia identità; Tom la gestisce bene, rispetta la mia timidezza, soprattutto perché nemmeno lui ama condividere la sua vita privata con il resto del mondo.

Tra un paio di giorni avrà delle interviste e degli shooting a Los Angeles e ieri sera con un messaggio mi ha chiesto di partire con lui, devo ancora dargli una risposta.
I suoi impegni combaceranno con le vacanze autunnali che qui in Inghilterra durano all'incirca due settimane, dodici giorni in cui i ragazzi possono rilassarsi dopo una lunga settimana di esami, per cui sto studiando in questi giorni tra l'altro.

Ho accennato il discorso e la mia famiglia ospitante hanno annuito affermando che essendo maggiorenne la vita è mia e posso decidere, pur sempre rimanendo rispettosa ed educata nei loro confronti.

Sento la pioggia picchiettare sul vetro mentre sono alla scrivania a studiare per l'esame di biologia di domani, evidenzio parole su parole mentre la mia tazza di tè caldo si svuota sempre di più, la candela si consuma e il tempo scorre; scorre talmente veloce che solo un messaggio riesce a interrompere il flusso di pensieri che attraversava violentemente la mia mente invadendola di nomi scientifici e formule chimiche.

"Cavolo!" Esclamo vedendo che sono già le cinque, e proprio per questo istante dovevo essere fuori casa per andare al centro commerciale con Tom.

"Ci vediamo questa sera" saluto Estelle che è seduta in cucina a fare bozzetti su bozzetti per la premier degli Eternals.
Ho in programma di partire un paio di giorni prima con Tom e poi il resto delle nostre famiglie ci raggiungerà dopo per la premier; quando tutti torneranno a Londra io e Tom saremo ancora in America a goderci ancora qualche giorno solo per noi.

Avvolgo la sciarpa bordeaux che mia nonna mi regaló due anni fa per il mio compleanno al collo e le solite scarpe il tela lisa ai piedi per poi aprire la porta di casa ed essere avvolta da una nube di nebbia estremamente fitta.

Vedo una macchina davanti a me farmi i fari e subito capisco che è si tratta del mio ragazzo, quindi mi dirigo verso di lui.
"Ciao amore" sospiro protendendomi verso di lui per lasciargli un bacio sulle labbra.

***
"Dove vuoi andare per prima cosa?" Domanda intrecciando le nostre dita mentre con l'altra mano giocherella con le chiavi dell'auto.
"Abbiamo diverse opzioni: i vestiti per la premier, il vestito per il ballo o le cose per casa mia" elenca guardandosi intorno.

"Prima i soprammobili" scelgo e insieme ci dirigiamo verso i negozi di arredamento.

Inutile dire di come passiamo la maggior parte del tempo a camminare tra gli scaffali senza trovare qualcosa che ci soddisfi davvero.
Tom insiste dicendo che sa per certo quello che vuole ma quello che ho capito io è che non sa nemmeno cosa stiamo cercando.
Io propongo diversi articoli ma lui ha dei gusti particolari, vuole qualcosa di moderno ma allo stesso tempo classico, elegante ma vivace, ne troppo piccolo ne troppo grande.

Lui si allontana mentre io rimango fissa di fronte allo scaffale delle candele odorandole tutte, dalla prima all'ultima per sceglierne una visto che la mia è finita durante le mie lunghe sessioni di studio.
Mentre afferro quella alla vaniglia percepisco due mani circondarmi i fianchi e il suo mento appoggiarsi sulla mia spalla.

"Fa sentire" mi invita ad avvicinare la candela al suo naso e così faccio.
Lui inspira e socchiude gli occhi storcendo il naso.
"Troppo classica" constata e io la riposo sullo scaffale.

"Non andare oltre"||Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora