Un posto sul divano

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Sto sognando di correre in mezzo ad un campo di lavanda con la luce rosa del tramonto che invade il paesaggio quando sento una leggera pressione sul mio braccio sinistro.
Uno dei soliti crampi penso e così continuo imperterrita a dormire.

"Sveglia" la voce squillante del mio fratellino mi fa definitivamente spalancare gli occhi.
Corrugo il viso in un'espressione di fastidio ma non appena lui accenna al fatto che sia natale iniziando a saltare chiudo gli occhi cercando la pace interiore.

"Ti prego alzati, ci sono i regali" continua e con tutta la forza che ho riesco a mettermi seduta, poi con l'aiuto di Lucas che mi tira le braccia sono in piedi.

Scendo le scale scostando i capelli dalla mia fronte e una volta arrivata giù, mi ritrovo davanti il salotto tappezzato di pacchetti e dolciumi.

"Ben svegliata amore" mio padre spunta dalla cucina e mi schiocca un bacio sulla testa.
"Tutto bene?", io annuisco e poi lo stringo in una abbraccio.

"Apriamo i regali?" il più piccolo occupa tutto lo spazio acustico per la gioia, impedendomi di sentire le parole di mia madre.

"Lucas" lo richiamo in modo gentile, lui si ferma e poi riporto lo sguardo su mia madre facendole cenno con la testa di ripetere.

"Prendi la tua tazza di tè, è in cucina" mi strizza l'occhiolino.
Da quando sono piccola, tutte le mattine invernali, bevo il tè caldo sempre lo stesso gusto e sempre nella stessa tazza.
Io sorrido per la sua premura e lei ricambia.

Scaldo le mani sulla ceramica calda sedendomi a terra vicino ai miei fratelli.
Loki si sdraia sulle mie gambe impedendomi di muovermi e provocandomi una risata di tenerezza.

Comincia Lu a sacrare i suoi regali, un set lego di star wars che lo fa saltare di gioia, un gioco di carte, dei fumetti ed un libro da colorare.
Lip fa lo stesso, strappa la carta dei suoi regali, ha ricevuto una cover, un paio di cuffie ed una felpa.
Entrambi ringraziano.

"Lo sapete che mi piace finire il tè prima" sorrido ai miei affondano la mano nel pelo morbido del mio cucciolo che mi scalda.

"Va bene" mio padre si alza dal divano con un ghigno sul volto e prende quattro pacchetti, due a testa.
"Per te amore mio" porge una scatolina a mia madre e lei sorride stampandogli un bacio sulle labbra.

Ho paura di non riuscire ad avere mai quello che hanno loro.
Ogni tanto mi capita di pensare a ció.

Lei apre la scatolina e trova all'interno un anello con  tre piccoli diamanti incastonati.
"I nostri tre preziosissimi diamanti" lui ci indica e tutti e tre alziamo gli occhi al cielo.
"È la verità" alza le spalle giustificandosi.

"Adesso tu".
Anche loro concludono l'apertura dei loro regali.
Mamma oltre all'anello ha ricevuto un libro sulla botanica, si è appassionata molto negli ultimi mesi.
Papà invece, una ventiquattr'ore di pelle nera ed un orologio che si abbina ad essa.

Sono emozionata lo ammetto.
Una macchina fotografica vintage, una di quelle col rullino da sviluppare.
L'ultimo libro della mia trilogia preferita.
"Un biglietto?" guardo i miei che hanno un'espressione complice sul viso.
"C'è scritto buon natale darling, grazie mille" sorrido, mi piacciono le piccole cose, è stato carino fare riferimento al mio anno all'estero.

"Hai già sentito Tom questa mattina?" mi chiede mia madre.

"Non ancora" rispondo mettendo i miei regali sul tavolo.

"Beh magari ti ha scritto" insiste.

"Non lo so, ho lasciato il cellulare di sopra, lo vado a prendere" dico iniziando a salire le scale.

Apro la porta e sento il cuore finirmi in gola.
"Non potevo aspettare a darti il mio regalo" dice con una tale tranquillità.
Io mi lancio tra le sue braccia.

"Cosa ci fai qui?" lo guardo negli occhi stringendogli i bicipiti.

"Mi mancavi" alza le spalle schioccandomi poi un bacio sulla fronte.

"Tu sei pazzo" rido e lui con me.

"Tieni" mi porge una scatolina.
Io lo guardo e strizzo le labbra.
Quando la apro le mani mi tremano, una collana con un piccolo ciondolo a forma di ragno ricoperto di piccolissimi svaroski.

"Tom io non so che dire davvero...grazie" lo guardo commossa intento che cerco di metabolizzare quello che ha fatto per me.

"Posso mettertela?" mi sfila dolcemente la catenella dalle mani ed io mi volto, sposto i capelli e sento le sue mani sfiorarmi il collo.

Quando torno a guardarlo negli occhi lui sorride.
"Ti amo" sussurra ed io non posso che dire lo stesso.

"Perché sei qui? tu ami stare con la tua famiglia, soprattutto quando lavori per tanto tempo" parlo a raffica e lui mi stringe le spalle.

"Sono qui perché lo voglio, dopo la chiamata di ieri ho preso un aereo ed eccomi qui" fa un inchino ed io scoppio a ridere.

"Dovrai subire tutti i miei parenti italiani"
"Sono pronto a farlo"
"Fidati non lo sei"
"Mi stai sottovalutando sai"

"Sei bello probabilmente le mie cugine tre si innamoreranno ed io sono terribilmente gelosa" dico stringendo delicatamente un lembo della sua camicia.

"Non vedo l'ora" dice malizioso alzando gli occhi al cielo.

Cosí passammo il pranzo, tra chiacchiere, risate, regali e tanto cibo Italiano di cui sentivo l'enorme mancanza.

***
Tornando a casa in macchina appoggio la testa sulla spalla di Tom mentre lui mi accarezza dolcemente i capelli.

"Quando riparti?" gli domandò triste ste sperando che la sua risposta sia mai.

"Domani mattina" dice cercando il contatto visivo con me.

"Domani?!".
"Si, starò con la mia famiglia e tu con la tua è i tuoi amici prima di ripartire".
"Tom...".
"Darling...".
"Rimani".
"Tranquilla il ventinove, quando tornerai, staremo di nuovo insieme, anche per capodanno festeggeremo a Londra".
"Non vedo l'ora".

Tornati a casa siamo tutti intenti a tornare nelle nostre stanze e distante lo scambio dei soliti sogni d'oro il papà squadra me ed il mio ragazzo.

"Tom il divano è libero se vuoi" dice con la sua voce profonda e inquisitoria, del tutto forzata.

"Papà!" dico imbarazzata.

"Rori, ha ragione, sono l'ospite, mi sembra giusto rispettare le regole" dice il ragazzo inglese e a mio padre spinta un sorriso compiaciuto sul volto.
"Buona notte" mi schiocca un bacio sulla fronte e si dirige al piano di sotto con un cuscino tra le braccia.

"Notte spider-man" dice Lucas ed io sorrido.

"Sei un amore piccolo" saluto anche lui con un bacino e poi chiudo la porta.

***
"Che vi fai qui?".
"Sono venuta a salvarti, andiamo di sopra".
"Non posso".
"Non lo verrà mai a sapere perché usciremo prima che lui si svegli".
"Quando vivremo insieme non dovremo farci tutti questi problemi".

Quando vivremo insieme ha detto?❤️

"Non andare oltre"||Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora