"Sto dicendo solo che le persone non cambiano in una settimana Tom, sarà una cosa lenta e se davvero ci amiamo ci aiuteremo a cambiare, io te e tu me" ribatto dopo che lui insinua che io sia dubbiosa.
"D'accordo" annuisce.
"La prima volta abbiamo fallito ma ora ci siamo chiariti e possiamo riprovare" si avvicina a me ma io indietreggio.
"Cosa c'è?" Domanda stranito."Non tornata tutto come prima dopo uno schiocco di dita, dobbiamo darci prova l'un l'altra che possiamo cambiare" sussurro e lui mi afferra una mano sorridendo.
"Certo" annuisce e per una manciata di secondi rimaniamo in silenzio a fissarci negli occhi.
"Come va con Lauren?" Si gratta la nuca e io balbetto."Bene, si insomma...abbiamo risolto poco dopo, ci vogliamo bene" stringo le labbra imbarazzata e lui mostra la sua approvazione annuendo convinto.
"Cosa vuoi fare adesso?" Mi domanda dondolando sui talloni con le mani in tasca.
"Io dovrei studiare" storco il naso e lui sorride.
"Allora vado, ti lascio studiare" si avvia verso la porta della mia stanza e io lo accompagno, la apro e lo vedo scendere le scale fini a scomparire dal mio campo visivo.
Richiudo la porta e sospiro accasciandomi per terra.
Sono felice, sorrido, ho riavuto il mio Tom indietro, anche se devo ammettere che il desiderio di baciarlo era immenso.
***
È la mattina seguente: mi alzo, faccio colazione e poi corro a preparami, sull'autobus rileggo gli appunti e quando arrivo a scuola frequentato normalmente le lezioni, faccio il test di chimica e poi torno a casa.
La mia vita sta diventando un loop continuo, ho bisogno di rompere questa routine monotona che mi sta distruggendo, chiamo la mia famiglia tutti i giorni perché mi mancano, le cose non vanno più bene come i primi mesi ma comunque potrebbero andare peggio."Ti va di uscire questa sera?" Mi propone Lauren portando alla bocca la forchetta.
"Perché no?" Alzo le spalle, mi mostro indifferente ma è proprio quello che desidero, uscire dagli schemi e dimenticare che sono venuta qui per fare solo ed esclusivamente un'esperienza scolastica...sono qui per fare un'esperienza di vita.
"Dove andiamo? Perchè Charlie mi ha prosposto-"
"CHARLIE?!"
"Si"
"Ancora?"
"Si è venuto da me con un mazzo di rose davanti a scuola"
"E Sam?!"
"Troppo grande"
"Tre anni-"
"Non siamo mica tutti come te" mi stuzzica con sguardo provocatorio."Io sto con uno sei anni più grande di me...direi che è invidiabile" la affianco portando i piatti nel lavandino e lei mi guarda dall'alto verso il basso.
"Soprattutto quando è pieno di soldi" sogghigna lei.
"Bene" asciugo le mani dopo aver lavato le posate mi volto verso di lei che è stesa sul divano, "quindi cosa avevi in mente per questa sera?", le domando per la seconda volta...la prima ero rimasta colpita dal nome che aveva tirato fuori.
"Possiamo andare a ballare".
"Non voglio ragazzi che mi si struscino addosso".
"Andiamo al solito pub".
"No ci saranno anche gli altri".
"Passeggiata tranquilla?".
"Tanto vale rimanere a casa".
"Stiamo a casa".
"Ma ho voglia di uscire.
I nostri botta e risposta non mancano mai ma questa volta è lei ad interromperlo...con uno sbuffo."Tocca a te proporre" dice spazientita.
"Andiamo a cena, poi al bowling, al cinema e in fine verso l'una o le due andiamo a ballare" propongo e lei mi guarda socchiudendo gli occhi.
"Accetto" mi tende la mano e io gliela stringo.
"Siamo d'accordo".
"Non vedo l'ora".***
"Sei contenta che i tuoi genitori ci raggiungeranno per Natale?" Mi domanda addentando il panino."Non vedo l'ora, mi mancano davvero tanto", quesì mi commuovo a pensare quanto tempo è già passato dall'ultima volta che ci siamo visti.
"Oltre a loro, qual è la cosa che ti manca di più?", amo quando mi fa domande così profonde, mi fa capire quanto mi voglia bene e sia davvero interessata a me.
"Sarò scontata: il cibo" alzo le spalle con L'aquilina in bocca ripensando alla pizza.
"Quest'estate verrò da te e mi farai fare un tour culinario dell'Italia" mi fa promettere è così io faccio.
"Anche il caldo, è vero amo Londra per l'atmosfera invernale ma fa davvero troppo freddo" le confesso scuotendo la testa e lei mi guarda perplessa.
"Quest'anno fa anche piuttosto caldo", a questa sua affermazione sobbalzo stupita.
"È impossibile" batto la mano sul tavolo.
"Giuro!" Copia il mio movimento.
***
Usciamo dal cinema e subito sbadiglio.
"Sei stanca, vuoi tornare a casa?" Mi domanda Lauren rilassando le spalle."Assolutamente no, cambiamoci in macchina e andiamo a bere", saltello verso l'automobile.
Entrambe sui sedili posteriori cerchiamo di infilarci i nostri abiti, lei un completo di gonna e top bianco mentre io un vestitino lilla."Andiamo?" Mi domanda scocciata tamburellando le dita sul volante.
"Aspetta! Devo finire di mettermi gli stivali" rimprovero il suo atteggiamento impaziente.
"Fatto".Arrivate davanti al locale facciamo una piccola corsa per non prendere troppo freddo e quando entriamo subiamo lo sbalzo di temperatura che mi fa girare la testa.
"Non ho voglia di bere" la guardo e lei alza gli occhi al cielo.
"Allora bevo io e tu guidi" sorride ma subito si fa seria guardando alle mie spalle.
"Non girarti" stringe i denti.
Io sgrano gli occhi e con la coda dell'occhio tento di arrivare fino alla fine del mio campo visivo.
Non riesco a resistere, così mi volto lentamente."Merda".
Angolo scrittrice.
capitolo schifosamente corto ma sono stata soppressata di impegni.
Prometto che il prossimo sarà molto meglio...🦋
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"Non andare oltre"||Tom Holland
FanfictionDiciassette anni, tanta voglia di vivere e di fare esperienze, l'opportunità si presenta quando le offrono di partire per l'anno all'estero. Una famiglia amorevole e vivace, che nonostante i suoi difetti renderà stupenda la sua permanenza in Inghilt...