Battibecco tra cuore e cervello

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"Di qui", Jack, la guardia del corpo di Tom ci sta accompagnando dentro all'aeroporto per evitare di essere assaliti.
Tom indossa vestiti scuri, un cappellino e occhiali da sole, io invece non ho bisogno di nascondermi, sembrerei solo più sospetta, indosso un paio di pantaloni della tuta e una felpa per stare comoda durante il viaggio.

"Andiamo da soli ora" arrivati ai controlli Tom stringe la mano a Jack e lui si congeda.
Arriva il momento in cui dobbiamo lasciare le valigie sul rullo e passare sotto al metal detector, nonostante io sappia per certo di non avere nulla da nascondere ho le palpitazioni, ho sempre l'ansia di sbagliare qualcosa, ma fortunatamente passa tutto liscio come l'olio, per me.
Tom sembra avere qualcosa addosso che fa suonare l'aggeggio, il personale lo prende da parte e lo perquisisce...aveva dimenticato di togliere l'orologio e in più anche il ragazzo che controllava il contenuto delle valigie lo ferma.

"Aspetta" appoggia la mano sulla mia spalla invitandomi a non seguirlo, storco il naso non capendo il motivo della sua azione
Lo vedo parlare con l'uomo e poco dopo ridono insieme.
Cosa c'è in quella valigia?
Il ragazzo infine si scatta una foto con Tom e subito dopo torna a lavorare.

"Che avevate da ridere voi due?" Chiedo accennando un ghigno vedendo il suo sorriso compiaciuto sul volto.

"Nulla, cose da uomini" alza le spalle.

"E io non sono abbastanza uomo?" Stringo i pugni risaltando quel minimo muscolo che mi ritrovo.

Lui si ferma e mi fissa negli occhi con la faccia confusa.
"No grazie a dio" sgrana gli occhi e io scoppio in una risata fragorosa.

***
"Vuoi mangiare qualcosa?" Domanda sdraiandosi accanto a me sul comodo letto dell'hotel.

"No grazie, però vorrei tanto guardare un film accoccolata a te" gli prendo il viso tra le mani e tento di intenerirlo.

"Adesso?" Sbuffa.

"Sbuffi?!" Mi metto in posizione seduta incrociando le braccia al petto.

"È che ho fame" si lamenta e io lo guardo senza proferire parola.

"Tu ordini da mangiare...qui, e intanto guardiamo un film" sorrido fiera del mio compromesso perfetto per entrambi e lui mi stringe la mano.

"Andata" annuisce e poi sia alza per raggiungere il telefono.
"Tu non vuoi nulla?" Domanda componendo il numero.

"Nulla grazie" sorrido mentre smanetto in cerca di un film decente.

"Grazie mille" borbotta e poi riattacca, torna a sedersi vicino a me ed entrambi teniamo gli occhi fissi sullo schermo.

"Questo"
"Già visto"
"Questo"
"Non m'ispira"
"Questo"
"Horror no...quello sembra carino"
"Già visto"

"Basta" conclude prendendo il telecomando dalle mie mani e lanciandolo chissà dove, si sdraia sopra di me iniziando a baciare il mio collo con una foga tale da crearmi un brivido lungo l'intera spina dorsale.
Alza la mia maglietta fino a sfilarla, è sul punto di slacciare il reggiseno ma qualcuno bussa alla porta.

"Servizio in camera" una voce ovattata proveniente al di là dell'asse di legno color panna.

"Arrivo" balbetta Tom, io salto in piedi e corro verso il bagno.

"Sono presentabile? Che velocità" Mi sussurra preoccupato e io gli faccio cenno di aprire mentre con l'altra mano tengo la maglietta che mi copra il seno.

"Arrivederci", chiude la porta e poggia il vassoio sul letto.
Io lascio cadere la maglietta e gli salto in braccio, lui affonda le dita nelle mie cosce ma poi si ferma.

"Non andare oltre"||Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora