Auguri nocciolina

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Oggi è il mio compleanno, compio diciotto anni e non mi sembra vero.
Sono riuscita a realizzare alcuni dei miei sogni in questi ultimi anni, ma soprattutto in questi mesi; partire per Londra è stata la svolta, ciò di cui avevo bisogno, cambiare aria e capire se l'Italia fosse il mio vero ambiente.
Amo la mia famiglia e potrebbe essere davvero l'unico motivo a frenare la mia voglia di costruire un futuro qui, ma non penso che qualcuno possa riuscire a farmi dimenticare le sensazioni che provo mentre passeggio per questa città, mentre passo la serata a chiacchierare in un pub o anche solo la metropolitana in perfetto orario.

Mi sveglio sentendo il rumore delle nocche di qualcuno scontarsi contro la mia porta in legno, apro lentamente un occhio alla volta e quando inizio a prendere coscienza sospiro.
Guardo fuori dalla finestra, il tempo è esattamente come lo desideravo: un sabato mattina nuvoloso, l'aria è parecchio umida, le foglie arancioni e gialle sui lati della strada e qualche raggio di sole che attraversa i nuvoloni prorompenti.

"Auguri" sento sibilare al di là della porta.

"Entra pure" borbotto stropicciando gli occhi con il dorso delle mie mani.

Lauren entra nel mio campo visivo e ancora in pigiama saltella fino al mio letto, si sdraia accanto a me e mi stringe.
"Auguri, auguri, auguriii" continua dondolando entrambi facendo oscillare le braccia tra le quali mi tiene stretta.

"Grazie mille Lau" le accarezzo i morbidi e corvini capelli che le cadono sulla schiena e lei fa lo stesso, spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

"Pronta per questa sera?" Mi stringe le mani e io sorrido sgranando gli occhi.

"Sono super emozionata" scrollo le spalle pensando al divertimento che ci aspetta.

Abbiamo organizziamo una cosa molto ristretta e tranquilla con i soliti amici: andremo nel loro pub di fiducia per bere e chiacchierare mentre più tardi ci sposteremo a casa nostra.

"Ora però, dobbiamo andare a scuola" alza gli occhi al cielo la mia amica.
Facciamo colazione con la torta che la loro famiglia mi ha preparato e poi corriamo a scuola.

***
Adam mi blocca nel corridoio con il suo solito modo arrogante e pretenzioso.
Mi guarda dall'alto verso il basso con un ghigno sul viso.
"Buon compleanno" sorride avvicinandosi alla mia figura, compio un passo indietro.

"Grazie", il suo viso sembra addolcirsi e i suoi muscoli si rilassano all'improvviso.

Vedendolo fermo, fisso nei miei occhi in silenzio mi volto iniziando ad allontanarmi ma lui mi raggiunge.
"Volevo sapere se ti andava di venire al ballo di inizio anno con me?" Sbotta e dopo questa sua domanda il silenzio cala nell'affollato corridoio, tutti con lo sguardo rivolto verso di noi.
Adam non aveva mai invitato nessuna al ballo da quello che mi hanno detto.

"Prendilo come regalo di compleanno" ridacchia pizzicandomi un fianco.
Io guardo stupita gli altri che ci osservano e poi riporto lo sguardo su di lui.

"Va bene" sorrido annuendo.

"Davvero?" Domanda incredulo.
Non colgo il significato di tale stupore e lui lo nota.

"Bene, bene, allora poi ne riparliamo" sorride iniziando ad allontanarsi verso la sua classe di storia e io lo saluto con un leggero cenno di mano.

"Io te lo avevo detto" Lauren mi salta affianco stringendo il mio braccio.
"Questa sera lo devi invitare", io scuoto la testa e lei amplifica la stretta.

"Si invece, potrebbe nascere qualcosa tra di voi" dice guardando davanti a se con occhi sognanti.
Il mio telefono vibra mentre lei continua a insistere sulla storia di Adam.

Tom🕸:
Questa sera porta l'accendino...ho una sorpresa

Leggo il suo messaggio e sorrido.
"Mi interessa un altro" le confesso con ancora le labbra incurvate per la piacevole notifica.

"Lo-lo confessi?! Me lo stai davvero confessando?!" Domanda euforica la mia amica e io la zittisco con un cenno di mano davanti al suo viso visto che tutti gli alunni nel corridoio si sono nuovamente voltati verso di noi.

"Si, ma non voglio montarmi la testa" sussurro e lei alza gli occhi al cielo.

"Non ti monti la testa, è ovvio, te lo sta  praticamente urlando da ormai un mese" batte le mani.

"Nah non credo" scuoto il capo dubbiosa.

"Ti strozzo giuro, se non vi mettete insieme-" la interrompo subito.

"Domenica scorsa ho provato a baciarlo" dico di botto e lei sgrana gli occhi.

"Cosa?!" Rimane a bocca aperta, mi fissa in attesa di una spiegazione.

"Si" porto una mano sulla mia bocca imbarazzata da quel momento.

"E lui?" Balbetta cercando di mandare avanti il discorso.

"Non ha avuto tempo di reagire, siete arrivati voi in macchina e avete interrotto" dico e lei sbatte una mano sulla fronte.

"Non ci credo" sospira e io faccio lo stesso.
"Basta ora pensarci, andiamo a casa e iniziamo a festeggiare con un buon pranzo" agita le mani facendo finta di scacciare quegli ossessivi pensieri e entrambe ci dirigiamo verso la fermata dell'autobus accompagnate da alcuni nostri amici.

***
"Buona serata ragazze" Estelle schiocca un bacio sulle guance di entrambe e si chiude la porta alle spalle.
Sono davvero gentili, anche per il mio compleanno sono usciti di casa e da parte loro è molto dolce come cosa.
Andranno a cena con gli Holland e poi a dormire di nuovo a casa dei genitori di Paul.
I miei genitori mi hanno inviato un pacco di cibo e per ringraziare la mia famiglia ospitante gli ho regalato alcuni dei prodotti più tipici.

Andremo in un pub londinese e l'abbigliamento di chi frequenta un luogo del genere di solito è piuttosto casual, quindi infilo un paio di jeans neri, una maglietta bianca che lascia le mie spalle scoperte, le mie amate All Stars nere e un giacchetto in pelle, il tutto accompagnato da un filo di trucco.

Lauren è stranamente vestita casual anche lei, una maglietta a maniche lunghe grigia, un paio di pantaloni a zampa di un colore simile ai miei, leggermente più chiaro e le sue solite scarpe: un paio di Doctor Martens neri.

"Possiamo andare" dico prendendo il cellulare che avevo precedentemente appoggiato sul tavolo della sala da pranzo e lo infilo nella tasca della giacca, insieme all'accendino di Tom.

"Eccole" Harry apre le braccia, io saltello giù dalle scale del nostro portico e lo abbraccio.
"Auguri nocciolina" sussurra nel mio orecchio e sentendo quel dolce appellativo intensifico la stretta.

"Maggiorenne" Tuwaine ci raggiunge e mi viene in contro, mi solleva da terra e mi stringe a se, sono davvero una nocciolina in confronto a lui.

Saluto anche Haz e Sam e dopo aver fatto il giro dell'auto arrivo da Tom.
Gli cammino in contro a passo tranquillo e lo guardo negli occhi sorridendo mente lui mi squadra da capo a piedi.
"Bellissima" dice prima di avvolgere i miei fianchi e io allaccio le braccia attorno al suo collo, accarezzo la nuca con una mano e lui inclina il capo facendo sfiorare il mio viso dai suoi morbidi e castani boccoli.

"Buon compleanno" mi guarda negli occhi e io mi sciolgo, sento le gambe tremare e la sua stretta sui miei fianchi sono sicura che sia l'unico motivo per il quale sono ancora in piedi.

Ci dividiamo in due macchine: nella prima Sam, Harry, Tuwaine e Lauren, mentre nella seconda siamo io, Tom e Haz alla guida.

Noto che Tom mi guarda e io sorrido lanciandogli uno sguardo dubbioso, lui si protende verso il mio orecchio e sussurra.
"Non vedo l'ora di darti il mio regalo"

"Non andare oltre"||Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora