Una promessa importante

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"Ti vengo a prendere io o ti riaccompagnerà lui?" Mi domanda scostando una ciocca di capelli dal mio viso facendola scorrere fino dietro al mio orecchio.

"Non saprei, posso farti sapere dopo?", scorgo la macchina di Adam posteggiata davanti a casa mia dalla finestra e di nuovo mi volto verso di Tom che annuisce.

"Sei bellissima" sorride e io mi protendo verso le sue labbra lasciandogli un morbido bacio.
"Ti prego" mi guarda supplicante e io percepisco la sua preoccupazione di stare con una ragazza più giovane di cinque anni che vive ancora la vita da adolescente e che vuole solo divertirsi ma io mi sono sempre reputata più matura, non per vantarmi ma ho sempre aspirato ad essere qualcuno, ho sempre desiderato essere adulta, con una vita seria e una relazione seria, devo tutto a questa esperienza e a Tom.

"Non ti preoccupare, te lo giuro", l'ho fatto, gli ho fatto una promessa, come lui fece con me per tenere la mia identità privata e non ho intenzione deluderlo.

Gli stampo un bacio sulle labbra e poi esco di casa, scendo le scale tenendo con una mano l'ampia gonna e l'altra la agito salutando Adam.
È davanti alla sua auto stretto in uno smoking nero e la cravatta dello stesso colore.
Tra le mani tiene una scatolina di vetro con all'interno un fiore, lo stesso che è incastrato nel taschino della sua giacca e che dovrà mettere al mio polso, così che gli altri riconoscano che siamo insieme al ballo.

Mi avvicino e lo saluto con un abbraccio, lui sorride e io ricambio, mentre è intento ad aprire la scatola mi volto notando la figura di Tom che ci osserva dalla finestra e ridacchio, si accorge di me e si allontana dal vetro con gli occhi sgranati.
Tranquillo, ti ho fatto una promessa importante tommy.

Il fiore è stupendo: un piccolo giglio bianco con delle striature lilla; me lo stringe al polso molto delicatamente e subito dopo saliamo in auto.
Lui guida e i primi minuti sono decisamente imbarazzanti a causa del silenzio ma è bastato poco per rompere il ghiaccio.
"Posso?" Alza la mano dalle marce e non capisco il tuo intento.
Inclino il capo e lui abbozza un sorriso.
"Posso appoggiarla sulla tua coscia?" Domanda e io sussulto sorpresa, uno come lui che fa il gradasso chiede il permesso per appoggiare una mano? Ma purtroppo, come mio solito, sono troppo spaventata dal suo giudizio per rifiutare e quindi annuisco, lui accarezza la mia gamba e una strana sensazione mi pervade.

Svoltiamo l'ultima curva ed eccoci nel parcheggio della scuola.
Lui frena e rimane una manciata di secondi a guardare l'edificio addobbato di decorazioni natalizie senza proferire parola, io non scendo dalla macchina e rimango in attesa che lui sblocchi le portiere.
Scuote la testa e alza leggermente il bacino per sfilare qualcosa dalla propria tasca, io lo fisso perplessa.
Sento un rumore di plastica accartocciata e pochi millesimi di secondo dopo lui mi sta sventolando un preservativo davanti agli occhi.
"Per dopo" mi fa l'occhiolino e la mia espressione diventa disgustata e preoccupata, non capisco come possa essere così bipolare e passare da chiedermi il permesso per respirarmi accanto e dare per scontato che faremo sesso nella sua auto.

Scendiamo dalla macchina e sotto braccio mi accompagna alla festa.
Veniamo travolti da luci colorate e una musica che rimbomba nella sala riproponendo le stesse tre note all'infinito; ancora a disagio per la scena di poco prima mi affretto a cercare la mia amica nella sala.
"Chi cerchi?" Domanda lui.

"Lauren" rispondo secca lasciando la presa dal suo braccio.

"Non ti va di ballare?" Mi stringe il fianco e io alzo gli occhi al cielo.
No, non ora e soprattutto non con te.

"Non andare oltre"||Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora