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Arrivammo al parchetto e la prima cosa che notai fu quasi la totale assenza di bambini.

Forse era già iniziata la scuola, o forse le mamme del quartiere sentendo la temperatura alquanto fredda non li avevano semplicemente fatti uscire di casa.

Mi era sempre piaciuto quel luogo, non era tanto grande ma c'era quel poco di verde che serviva per staccare dalla vita quotidiana.

Spesso mi sedevo su una panchina in particolare e osservavo il cielo, quando il tempo era bello cercavo di indovinare la forma delle nuvole bianche che galleggiavano nel cielo azzurro, se invece ciò che copriva la città non era altro che una coltre argentata mi sforzavo di individuare tutte le sfumature possibili di grigio.

-C'è tanta gente?- Mi chiese Jake agitato mentre continuava a reggersi in modo molto delicato al mio braccio.

-No, ci sono solo alcune vecchiette che chiacchierano sulle panchine.- Risposi osservando le poche signore che ridevano mentre probabilmente parlavano male dei nipoti o di cosa fare per cena. 

-Siamo arrivati, vero?- Intuì sentendo il fruscio delle foglie e il rumore delle macchine farsi sempre più ovattato dagli alberi intorno a noi.

-Sì, venivo spesso qua quando non lavoravo alla villa.- Dissi tranquillamente continuando a passeggiare più lentamente. -Avevi detto che eravamo vicini.- Fece una pausa e notai come cercasse di nascondere il leggero fiatone.

-È solo perché non è abituato, non abbiamo camminato poi così tanto.- Ci tenni a precisare, poi spostai la mia attenzione intorno a noi. - Almeno è bello?-

-Sì, molto. Non è tanto grande, ma è unico in tutta San Francisco.- Una smorfia. -Più del Golden Gate Park?-

-Assolutamente.- Arricciò il naso dritto, come se fosse inconcepibile che un piccolo parco a SoMa fosse meglio del parco più famoso di San Francisco.

-Perché?- Misi una mano in tasca respirando a pieni polmoni l'aria fresca.
-Perché anche se è piccolino è anche il più colorato, ci sono moltissimi fiori di colori diversi. Anche nel sentierino ci sono alcuni sassolini colorati visto che teoricamente è un parco per bambini.-

Sorrisi fermandomi a raccoglierne uno, lo osservai un po' prima di darlo in mano a Jake.

-Questo per esempio è rosa.- Dissi mentre lui titubante lo tastava coi polpastrelli. All'angolo della sua bocca comparve un leggero sorriso ma, per quanto mi sforzai, non notai alcuna finzione o forzatura nella sua espressione. -Che altri colori ci sono?- Chiese mettendosi in tasca il sassolino.

-Mmh, verdi, azzurri e gialli.- Mi piegai sulle ginocchia e ne raccolsi uno verde, ne scelsi uno più grande di quello rosa in modo che potesse riconoscerlo più facilmente.

Non volevo che si sentisse incapace anche di riconoscere due sassolini. Glielo allungai e quando lo prese nel palmo della mano sembrò analizzarlo con interesse.

-Indovini il colore.- Lo incitai. Il suo viso si alzò lentamente verso di me. -Non lo so... azzurro?- Esclamò tenendo con cura il sassolino fra due dita.

-Come ha fatto a capirlo?- L'ultima cosa che volevo in quel momento era correggerlo.
-Sei scontata.- Tornò nuovamente ad usare il suo solito tono autoritario e intascandosi anche quel sasso. 

Sorrisi vedendo come ero riuscita a renderlo felice, anche se mentendogli. -Ci sono altre particolarità in questo parco?- Tornando in piedi mi guardai intorno.

-Ci sono molte panchine, ma non è un dettaglio così strabiliante.- Ammisi continuando a cercare. -Niente fontane?- 

Ti ci affogo nella fontana.
-No.- Silenzio.

La LucciolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora