Rimasi con il viso affondato nell'incavo del suo collo.
Continuavo a sentirmi in colpa.Non ero sincera ne con me stessa ne con lui, ma il mio orgoglio mi impediva di notarlo.
-Se restiamo ancora qui prenderemo freddo.- Disse con voce roca, ma non fece la mossa di alzarsi per primo.-Non mi importa.- Riuscii a sussurrare. -E invece dovrebbe.- La sua voce era a pezzi, come il suo umore immagino.
Si alzò lentamente afferrando il bastone bianco che era steso sull'erba al suo fianco. -Forza andiamo.- Disse porgendomi una mano mentre i suoi occhi bianchi fissavano il vuoto oltre a me, nessuna traccia di sorriso.
Afferrai la sua mano che mi aiutò ad alzarmi impacciatamente, appena in piedi invece di aggrapparsi al mio braccio come sempre mi cinse la vita e mi tirò a lui ad una velocità impressionante.
-Non scappo.- Dissi sentendo le guance farsi calde. -Non si sa mai.- Rispose lui, nonostante il buio riuscii a vedere la piccola e sfuggente sagoma del suo sorriso.
Buio e silenzio.
Ero circondata dal nulla e non riuscivo a muovere niente se non gli occhi.Due pupille bianche mi osservavano dal fondo del letto, ma non si avvicinavano.
Non sembravano avere brutte intenzioni.
Per un istante ebbi lo strano desiderio di avvicinarmi a quell'essere, ma era come se fossi incatenata al materasso.
I minuti sembrarono ore e nulla cambiava.
Quei due occhi mi osservavano incessantemente senza mai sbattere le palpebre e poco a poco cominciai a pensare che si trattasse di qualche riflesso sullo specchio che si trovava proprio in quel punto, ma non c'era luce che potesse causarlo.
Poi, finalmente, il primo rumore, come un tonfo. Le due pupille da bianche mutarono in rosso e, man mano che si avvicinavano, si ingrandivano sempre di più.
Quando la creatura saltò, urlai.
-Amber! Amber calmati!- Due mani mi scuotevano per le spalle e i due occhi bianchi erano posati su di me, in panico.
-Lasciami!- Urlai alla creatura divincolandomi.
Il mio respiro era pesante e il mio cuore batteva talmente forte da causarmi un dolore lancinante al petto.Quando mi resi conto di chi c'era realmente al mio fianco tutto in me sembrò rilassarsi.
-Jake... - Ansimai afferrando le sue mani e stringendole.-Stai bene?- Mi chiese confuso. Mi presi la testa fra le mani, tremavo e avevo cominciato ad emettere singhiozzi incontrollati.
Lui non capiva, era immobile affianco al letto con gli occhi candidi spalancati e un'espressione indecifrabile.
-Mocciosa...- Disse piano cercandomi con le mani tese in avanti, quando mi trovò avvolse le sue braccia intorno al mio corpo appoggiando il viso nell'incavo del mio collo.
Rabbrividii di rimando. Avrei dovuto disapprovare quel contatto dopo la mia scelta, ma proprio non sembravo riuscirci.
-Stai bene?- Mi richiese. Era preoccupato, si vedeva. Mi asciugai una lacrima tirando su col naso.
Quella sensazione di terrore ormai era la normalità, ma con lui sembrava essersi affievolita dovevo ammetterlo.
-Sì, non preoccuparti.- Non si mosse di un centimetro e il punto dove le nostre pelli si toccavano stava diventando più caldo.
-Non dire cazzate, ti ho sentita urlare.- Disse piano e mi resi conto solo in quel momento di quanto lo avessi fatto preoccupare.
-Hai avuto un incubo?- Mi chiese e le sue labbra sfiorarono il mio orecchio provocandomi i brividi su tutta la schiena.
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La Lucciola
Romance[COMPLETA] Nella frenesia della vita, c'è una ragazza con una determinazione inarrestabile e un unico obbiettivo: aiutare il suo amato zio. Ma il destino ha altri piani per lei quando trova lavoro presso una sontuosa villa come assistente personale...