16°

2.6K 69 3
                                    

-Stia fermo che ora le lego il grembiule.- Dissi facendolo girare di spalle.

Indossava una maglia verde scuro, attillata e a collo alto e un paio di jeans chiari, si sfilò gli anelli dalle dita appoggiandoli sull'isola della cucina.

-Ok, cominciamo.- Dissi sfregandomi le mani e osservando tutti gli ingredienti pronti in fila davanti a me.

Mi legai velocemente i capelli e con la coda dell'occhio osservai il ragazzo al mio fianco.

Sembra a disagio.
-Si rilassi.- Dissi prendendolo con delicatezza per il braccio e avvicinandolo.

Presi fra le mani un piccolo libro e glielo passai trattenendo un sorriso. -Cos'è?- Chiese dubbioso afferrandolo con cautela.

-Un libro di ricette, l'ho trovato mentre lei si cambiava.- Dissi sporgendomi verso di lui per osservare il piccolo libro arancione con una figura di una torta stampata sopra.

-È scritto in braille, fra i due può leggerlo solo lei.- Precisai lasciandolo stupito. -Quindi ora entrambi abbiamo bisogno dell'aiuto dell'altro per riuscire a fare qualcosa.- Mi scappò un sorriso soddisfatto quando vidi le sue labbra aprirsi leggermente per la sorpresa.

-Su si sbrighi e mi legga la ricetta.- Lo spronai aprendo il libro al posto suo fino alla pagina della ricetta giusta dove avevo messo un segnalibro, ero riuscita a trovarla solo perché erano presenti anche scritte d'inchiostro, ma questo non glielo dissi.

Girò la testa verso di me trapassandomi con gli occhi vuoti.
Lo avevo colpito?
Le sue labbra si incresparono in un leggero sorriso, questa volta però non scomparve.

Ammirai per qualche secondo entrambe le sue cicatrici, mentre sorrideva sembravano quasi carine.


-Abbiamo tutto il necessario.- Dissi incrociando le braccia soddisfatta dopo che ebbe finito di leggere tutto l'elenco.

Misi tutto il necessario, dosato, in una grande ciotola per poi passare un grosso cucchiaio a Jake.

Voltandosi per prenderlo mi sporcò una guancia con la mano sporca di farina.

Strofinò pollice e indice insieme come per assicurarsi se fosse veramente sporco.
-Ti ho sporcata, vero?-
-Sì.- 

Appoggiai l'indice su un piccolo mucchietto di farina, mi avvicinai piano fino a sporcargli ugualmente la punta del naso. -Ma ora siamo pari.- Dissi ridacchiando mentre all'angolo della sua bocca comparve un piccolo sorriso beffardo.

-Mescoli qui mentre io prendo le formine e la teglia.- Gli dissi con tranquillità cercando di rendere tutto quanto il più semplice e naturale possibile.

Con qualche difficoltà iniziale cominciò a fare come gli avevo detto mentre io rovistavo fra i cassetti e gli sportelli tirando fuori ciò che mi serviva.

-Ci metta più forza.- Gli consigliai facendo capolino per osservarlo, ubbidì. Mi alzai avvicinandomi.

-Forse farebbe con più facilità se si tirasse su le maniche.- Suggerii appoggiando piano la mia mano sul suo braccio per tirargli su la manica, mi fermò brusco bloccandola con la sua in una stretta molto forte.

-Ho freddo.- Disse semplicemente scansando la mia mano lontano da lui e tornando a mescolare.

Non gli piaceva semplicemente essere toccato da qualcuno senza il suo consenso, ricordai.

Alcune domestiche che stavano tornando a casa finito il loro turno ci guardarono curiose.

Cominciarono a bisbigliare, ma quando si accorsero che Jake, con la testa leggermente inclinata verso di loro, le stava ascoltando si ammutolirono immediatamente.

-Arrivederci signorina Hooper e signor Hale.- Ci salutarono distogliendo lo sguardo dal ragazzo per spostarlo sui loro piedi.

-Arrivederci.- Disse lui serio smettendo di mescolare aspettando che se ne andassero, le domestiche si guardarono incredule prima di correre verso l'uscita.

Jake non le aveva mai, e dico mai, salutate prima di allora.
Appena sentì la porta chiudersi tornò a mescolare con forza l'impasto.

-Continui a mescolare mentre io verso le gocce di cioccolato.- Dissi sperando di rilassare la situazione e cercando di non pensare alla sua stretta sul mio polso di qualche istante prima.

-Erano sorprese, vero?- Mi chiese ubbidendo al comando di poco prima.
-Beh..-
-Immagino sia strano vedere il freddo e apatico signor Hale fare qualcosa alla pari con la sua Mocciosa personale.-

Mocciosa che?

-Per prima cosa.- Iniziai mentre aprivo una bustina di gocce al cioccolato. -Non sono la Mocciosa di nessuno e la smetta di chiamarmi così.- Puntualizzai versando le piccole gocce di cioccolato già con l'acquolina in bocca.

-Secondo, sì erano sorprese, ma non in modo negativo.- Dissi sistemandomi velocemente gli occhiali sul naso.

-Penso invece che sia una cosa positiva che lei stia facendo qualcosa di nuovo dopo tanto tempo, non trova anche lei?-

Nessuna risposta.

-La smetta di vedere sempre il lato negativo in ogni cosa o andare avanti farà solo ancora più male.- Dissi fermando la sua mano delicatamente per versare l'impasto nelle formine e successivamente mettere tutto nel forno.

-Quanto dobbiamo aspettare ora?- Chiese schivo senza accennare minimamente a quello che avevo detto poco prima.

-Circa venti minuti.- Risposi sospirando mentre aprivo il rubinetto per lavarmi le mani, Jake si avvicinò per fare lo stesso.

-Signor Hale... pensi a quello che le ho detto però.- Dissi piano in modo che mi sentisse solo lui.

-Se faccio così finisco solo per farmi illusioni di cui poi rimarrò deluso.- Mi rispose sussurrando anche lui e lasciandomi interdetta. Si asciugò di fretta le mani su un asciugamano per poi passarsi una mano fra gli scuri capelli mossi.

-Chi glielo dice che alla fine ci saranno solo delusioni?- Lo inchiodai con lo sguardo.

-Le rispondo io: nessuno. Nessuno può assicurarle se qualcosa finirà bene o male quindi, a parer mio, è meglio vivere la vita guardando sempre il lato positivo, in questo modo anche se le cose non dovessero andare come previsto avrà comunque passato dei bei momenti in serenità e spensieratezza.-

Sospirai voltandomi per avviare il timer, mi sentivo bene dopo avergli detto finalmente ciò che pensavo.

Senza dire nulla afferrò il suo bastone per poi andarsi a sedere su uno dei tanti sgabelli intorno all'isola della cucina e aprire lo stesso libro di quella mattina.

La LucciolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora