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-Mangia qua, Liam?-
-No, deve tornare da sua moglie.- Rispose Jake al posto dell'uomo. 

-Non l'ho chiesto a te, Jake.- Sibilai tra i denti, lo fulminai per la sua maleducazione. L'autista, per niente turbato dall'intervento del ragazzo, si alzò. 

-Mamma mia...- Si lamentò quando il suo ginocchio fece un piccolo scricchiolio. 

-La ringrazio, signorina Hooper, ma come dice il signor Hale devo tornare da Margaret.- Mi informò avviandosi alla porta. Guardò il ragazzo con dolcezza mentre si infilava il cappotto. 

-Oggi sembra avercela col mondo intero.- Si accarezzò i baffi osservandolo chiudere con fastidio il libro. -O forse ce l'ha solo con me, chi lo sa.- Scherzò facendomi un cenno a mo' di saluto.

-Beh, buona serata suppongo.- E sparì chiudendosi la porta alle spalle.

Rimanemmo soli. 

Il ragazzo non si azzardò ad aprire bocca, riaprì il libro non degnandomi neanche di una minima attenzione. 

Sentii piano qualcuno chiamarmi dietro di me, a bassa voce come per paura di farsi sentire da Jake. 

Mi voltai e vidi Sandie che, a disagio, mi salutò con un veloce cenno della mano. -Al signor Hale non piace essere fissato.- Mi ricordò in un bisbiglio guardando terrorizzata il ragazzo.

-Lei può farlo.- Il tono fermo di Jake fece tremare la ragazza, percepii nuovamente le guance farsi calde.

Dannazione.

Sandie mi lanciò un'occhiata curiosa, ma non aggiunse nulla dileguandosi. 

Prendendo coraggio mi misi comoda anche io sull'altro enorme divano, feci un lungo sospiro prima di aprire bocca.

-Ehm... Jake, ti volevo chiedere una cosa.- Rimase impassibile. 

-Il contratto mi proibisce di uscire in un giorno che non sia la domenica se non con te, perciò mi chiedevo... se beh, ecco... visto che fra pochissimo è capodanno...-

-La risposta è no.-

-Ma non ti ho ancora chiesto nulla!-
-Volevi invitarlo qui. Non voglio.- Decretò infine con voce glaciale. 

-Vedetevi quando cazzo volete ma non farlo entrare in casa mia, tantomeno per l'ultimo dell'anno.- Aggiunse tornando nel suo stato di indifferenza totale, oltraggiata decisi di imitare il suo comportamento cominciando a oziare sul cellulare senza degnarlo di uno sguardo. 

La mia presenza sembrava turbarlo alquanto, soprattutto dopo quella conversazione. Forse vidi male, ma mi sembrò di vederlo perdere il filo della sua lettura

Più volte passò il dito sulla stessa frase, come se non riuscisse a concentrarsi.

-Noi... noi ci siamo baciati oggi.- Mi sentii in dovere di dirglielo. 

Il suo volto si scurì, le sue dita si strinsero diventando bianche.
-Non ne parliamo più.- Decise infine quasi senza voce.

Con l'amaro in bocca decisi che era meglio non aggiungere altro.
Entrambi dovevamo impegnarci a dimenticarci, ma non sarebbe stato facile vivendo nella stessa casa. 

Non potevo andarmene però, nonostante tutto io avevo promesso.
Dopo ciò che aveva passato non potevo permettermi di lasciarlo solo; oltre che un'azione crudele sarebbe stato un insulto alla figura della signora Holland, che tanto si era impegnata per farlo sentire amato.

Dovevo rassegnarmi al pensiero di passare l'ultimo dell'anno con lui, in fondo non meritava di restare solo. Ero così confusa, su tutto, e cominciavo ad esserne stanca.

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