5.

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erano già passati due anni da l'accaduto, la prossima missione per passare inosservati era arruolarsi come soldati.
dei cretini che combattevano i giganti e si assicuravano della protezione dei cittadini, fantastico.
ero in mezzo ad un sacco di ragazzi di tredici anni, e in più ero anche in un periodo orribile per qualsiasi persona, la pubertà.
invece a differenza mia Annie era rimasta uguale, pelle perfetta viso perfetto, e che cazzo.
dopo che L'istruttore si mise a fare l'interrogatorio intimorendo alcuni degli altri cadetti, iniziammo finalmente ad allenarci un po', finché non arrivò l'ora di cena.
mi accomodai da sola a mangiare, non volevo stare neanche con Annie e quella sua nuova amica, com'è che si chiamava?ah si Carolina mi sembra.
Rainer e Berthold avevano già interagito con degli altri ragazzi di la ed io ero ancora seduta sola a mangiare, non era mai stato il mio forte parlare con qualcuno ecco.
per fortuna avevo sempre il mio libro con me e almeno avevo qualcosa da fare mentre mangiavo.
stavo leggendo le righe del racconto quando sentì qualcuno strapparmi quel libro dalle mani.
<<cosa abbiamo qui?AH UN LIBRO DI FANTASCIENZA! SECCHIONA!>> un ragazzo con il viso un po' allungato come un cavallo stava tenendo il mio libro in mano e lo sventolava verso gli altri ragazzi.
<<ridammelo>> dissi alzandomi dalla panca
<<e se no?>> mi disse girandosi a guardarmi negli occhi, sentivo tutti quanti ridere in mensa.
gli afferrai velocemente il braccio e gli feci una specie di mossa facendolo inciampare sulla mia gamba.
prima che se ne potesse accorgere era con la schiena per terra dolorante.
gli presi il mio libro dalle mani e gli diedi un calcio in pieno petto.
<<MA TU SEI PAZZA!>> urlò lui tenendosi la parte del corpo dolorante.
andai velocemente verso la porta d'uscita portandomi del pane con me per saziarmi dato che il mio mangiare era ancora tutto la.
mi misi seduta su uno dei gradini delle scale di legno e ricominciai a leggere.
quando stavo per addentare il mio pane mi sentì improvvisamente osservata.
chiusi il libro confusa e come una scheggia qualcuno mi prese il pane dalle mani e volo via, ma che cosa era un uccello?
<<MA CHE CAZZO->> caddi per terra sbattendo di culo e guardai davanti a me, c'era una ragazza messa a quattro zampe che stava mangiando tranquillamente il mio pane, ecco la gentilezza dei demoni.
<<ma che problemi hai?>> chiesi io confusa alzandomi e andando verso la ragazza.
appena si girò verso di me la riconobbi subito, lei era la ragazza di sta mattina della patata cotta a vapore!
<<SAI COSA VUOL DIRE CORRERE PER TUTTO QUEL TEMPO SEMZA CIBO??>> disse lei furiosa ed io alzai le mani.
<<vabbè allora fai con comodo che ti devo dire>> dissi riandandomi a sedere nel mio angolino.
appena finì di mangiare il mio pane, si girò a guardarmi triste, un brontolio ruppe il silenzio fra noi due.
<<...scusami, ma sto morendo di fame>> disse la ragazza tenendosi lo stomaco che continuava a brontolare.
sbuffai e mi misi una mano in tasca.
<<tieni>> dissi lanciandole una barretta di cioccolato che ero riuscita a rubare ieri nel Wall Rose.
lei afferrò la confezione un po' confusa ma poi appena realizzò sgranò gli occhi.
<<OH MIO DIO DEL CIOCCOLATO!>> mi saltò addosso e mi strinse fra le braccia facendomi prendere un colpo.
<<OH MIO DIO GRAZIE MIA SALVATRICE>> urlò lei stringendomi ancora di più e facendomi quasi mancare il respiro.
<<HEY HEY DI NULLA MA MI STAI STROZZANDO STUPIDA!>> urlai io facendole mollare la presa, certo che quelli dell'isola erano proprio strani.
<<io sono Sasha comunque>> disse mentre mangiava la sua barretta felicemente.
<<T/N...>> dissi io alzandomi da terra per poi dirigermi verso il dormitorio, dopo questa di certo avevo bisogno di dormire.
appena apri la porta del dormitorio mi arrivarono occhiatacce da tutte le ragazze la presenti, ehm ok.
mi diressi verso il mio letto e mi ci stesi sopra tranquillamente cercando di prendere sonno ma qualcuno mi toccò la spalla.
mi voltai e davanti a me c'era una ragazza castana piena di lentiggini.
<<hey ragazza volevo solo dirti che sei stata molto brava a picchiare a Jean, è seriamente un rompi palle>> disse sorridendomi.
<<grazie>> mi limitai a risponderle, sinceramente non avevo voglia di parlare con qualcuno.
<<hey non essere tanto cattiva Ymir! io sono Christa e lei è Ymir, tu come ti chiami?>> chiese una ragazza bionda e bassa avvicinandosi a noi due.
<<io sono T/N>> dissi sbuffando e passandomi una mano sul viso.
<<e sei anche sempre così tanto scazzata?>> chiese Ymir alzando un sopracciglio.
<<YMIR!>> Christa gli diede un colpetto sul braccio e la ragazza iniziò a ridere.
<<che cosa c'è? è la verità!>> disse alzando le spalle.
<<ma io neanche dormire in pace posso?>> dissi alzandomi dal letto e andando spedita verso la porta dei dormitori.
avevo una giacca addosso ma sotto c'era solamente la mia maglietta a maniche corte.
mi guardai intorno per capire dove andare e vidi delle scale a lato di un edificio.
decisi di salirle e appena arrivai in cima mi ritrovai sul tetto della mensa.
c'era una vista stupenda da lassù.
mi misi seduta la ad osservare le stelle, lo facevo sempre a Marley, di notte quando mamma e papà litigavano e non riuscivo a dormire mi mettevo alla finestra e iniziavo a scrutare le stelle, magari quando morirò diventerò una stella.
<<che cosa ci fai qui da sola?>> una voce maschile parlò da dietro di me, la riconobbi subito.
<<Rainer, stavo pensando>> dissi non distogliendo lo sguardo dal cielo.
<<T/N fa freddo ed è tardi dovresti tornare nel dormitorio>> sentì i passi di Berthold affiancare quelli di Rainer e poi i due ragazzi sedersi uno alla mia destra e l'altro alla mia sinistra.
<<potevi risparmiartela quella scenata con Jean>> disse Rainer richiamando la mia attenzione.
<<e perché scusa?mi ha infastidito ed io ho reagito>>
<<proprio come al tuo solito>> disse Rainer sbuffando.
<<T/N loro sono persone buone e gentili e sono anche molto simpatici>> disse il biondo guardandomi negli occhi.
<<già è vero, sono dei buoni amici>> disse Berthold massaggiandosi un braccio.
<<ragazzi...vi state già dimenticando la prima regola che abbiamo stabilito?>> chiesi io aggrottando lo sguardo.
<<non vi dovete affezionare a nessuno, noi siamo qui per un motivo e non dobbiamo farci distrarre>> dissi io alzandomi.
Berthold guardò il pavimento un po' malinconico e Rainer invece si alzò a raffica subito dopo di me.
<<T/N non dire cazzate>>
<<che cosa c'è Rainer?vuoi sfidarmi?tanto sai che infondo ho ragione io, invece di continuare a fare il bambinone inizia a comportarti in modo serio>> dissi io scendendo dalle scale.

•viva gli ornitorinchi•
non l'ho riletta sono andata ad istinto ma se ci sono errori vi prego ditemelo...sennò pazienza

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