39.

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T/N POV
rientrai in casa mia, la mia vera casa dove ero nata e cresciuta.
mia sorella sulla sedia a rotelle che avevo portato io fino a la so guardò attorno confusa.
<<mamma papà siamo a casa!>> disse per poi tranquillizzarsi quando li vide scendere dalle scale, erano diventati vecchi, e c'era anche da aspettarselo.
<<figlia mia!>> disse mia madre venendo velocemente verso di me e prendermi in un abbraccio.
<<mamma>> dissi io ricambiando.
<<mamma mia ti hanno portata via da me che eri una bambina e adesso guardati>> disse lei sorridendo appena ci staccammo.
<<T/N>> disse mio padre lasciandomi un bacio sulla guancia.
<<ciao papà>> risposi io un po' meno contenta, infondo era colpa sua se adesso avevo questo fardello addosso.
<<tesoro è tardi e penso che sarai stanca, vai su a farti una dormita domani potrai tornare in città>> disse mia madre sorridendomi.
io annuì e salì al piano di sopra, quando apri la porta della mia camera, ebbi un'ondata di ricordi che mi pervasero la mente, era uguale a come l'avevo lasciata.
mi iniziai a sbottonare la camicia e lanciai la sacca con i vecchi vestiti da paradais per terra.
mi cambiai mettendomi il pigiama e poi iniziai a svuotare la sacca.
tirai fuori la camicia di Jean, la osservai per qualche secondo e poi mi steso sul letto stringendola fra le mie braccia...Jean, quanto mi mancava quel cavallo.
mi addormentai così, mentre stringevo la mia amata camicia che era l'unica cosa che mi sarebbe rimasta di quel ragazzo.

quando mi svegliai il mattino dopo c'era mia sorella in angolo della stanza a fissarmi.
<<Margaret ma che problemi hai?>> chiesi io rotolandomi nel letto.
<<ti ho portato la giacca che indossano i soldati T/N e poi dai forza andiamo a salutare le altre persone che non hai visto ieri>>
mi alzai a fatica dal letto e sbadigliai.
<<e va bene>>
<<T/N di chi è quella giacca?>> chiese mia sorella indicando la camicia di Jean sul letto.
<<l'ho presa a Paradais ti piace?>> chiesi io
<<ehm si carina, ma sembra di un uomo, hai avuto rapporti con qualcuno a Paradais?>> chiese lei tranquillamente.
<<cosa?! NO STUPIDA!>> dissi io prendendo la camicia e buttandola nel mio armadio.
<<e va bene>> disse ridacchiando.
<<io ti aspetto di sotto>> aggiunse andando verso la porta.
<<aspetta ti do una mano a scendere>>
<<no no ce la faccio tranquilla>> disse lei sorridendomi e andando verso le scale.
mi feci una doccia veloce e mi asciugai i capelli, mi misi una camicetta bianca che trovai nell'armadio con una cintura a mo di corsetto e poi la gonna verde scuro.
mi pettinai i capelli e presi la giacca che mi aveva portato mia sorella.
scesi al piano di sotto e lei era sempre la ad aspettarmi davanti alla porta come quando eravamo piccole.
<<tieni la fascia, ieri ti è caduta sulle scale, deve essere troppo larga quindi l'ho stretta>>
<<grazie Margaret>> dissi indossandola sopra la giacca.
uscimmo fuori e mi portò a rivedere tutti i posti in cui andavo da piccola, il parco, la piazza e perfino la clinica della signora Marcia.
a proposito di lei la vidi la davanti alla clinica con un neonato in braccio.
<<la signora è diventata madre da poco, valla a salutare>> disse mia sorella dandomi una spintarella col braccio.
feci come mi disse e raggiunsi la signora che mi guardò un secondo confusa.
<<tesoro la clinica oggi è chiusa, ti serve qualcosa?>> disse lei stringendo fra le sue braccia il neonato che giocava con i suoi capelli.
<<Marcia si ricorda di me?sono T/N>> dissi io facendole un sorriso.
lei sgranò gli occhi e poi fece un sorriso che era un mix fra felicità è stupore.
<<oddio scusa non ti avevo riconosciuta ti sei fatta grande e bellissima!>> disse lei facendomi segno di avvicinarmi.
mi misi di fronte a lei e mi accovacciai per arrivare all'altezza del bambino sulle sue gambe.
<<e questo piccolino?>> chiesi io indicando il bambino.
<<lui è il piccolo Sebastian>> disse la donna porgendomelo.
lo presi in braccio e subito iniziò a ridere.
<<gli piaci>> disse sua madre sorridendo.
<<ciao piccolino!>> dissi io dando il dito al bambino che lo strinse in un pugno.
<<dimmi tesoro come va con la malattia? ti ha dato qualche problema dopo la trasformazione in gigante?>> chiese la donna scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
<<no solo qualche fuori uscita di sangue, ma niente di che>> dissi io continuando e giocare con il piccolo.
<<piuttosto signora, mentre ero in missione mi sono fatta male all'occhio potrebbe controllarlo adesso di fretta o devo prendere un appuntamento?>> chiesi io alzando lo sguardo su gli occhi marrone scuro della donna.
<<no no tranquilla avvicinati che gli diamo un occhiata>> disse prendendomi il mento con due dita.
<<beh c'è una piccola infezione nell'interno, stai prendendo qualcosa?>> chiese lei.
<<si delle gocce>> risposi io tirando fuori dalla tasca la confezione.
<<perfetto allora continua con la cura e se sentì che c'è qualcosa che non va vieni da me>> disse lei sorridendo.
<<T/N DAI VIENI!>> urlò Margaret poco lontano da noi.
ridiedi in braccio il bambino alla donna e la salutai per poi correre verso mia sorella.
<<andiamo al campo di addestramento ci dovrebbero essere anche i tuoi amici la>> disse mia sorella iniziando a spingersi con la sedia a rotelle.
io presi i manici della sedia e iniziai a correre con lei che mi urlava di fermarmi.
appena arrivammo al campo di addestramento la lasciai insieme ai suoi amici che mi fissarono quasi shoccati e poi andai verso il gruppo dei portatori dei giganti.
<<hey ragazzi!>> dissi agitando la mano.
<<T/N ce ne hai messo di tempo>> disse Zeke sbuffando.
<<ciao T/N>> disse un ragazzo alto, con i capelli biondi e un'aria molto famigliare, mi misi a guardarlo per un po' e poi capì.
<<ODDIO! PORKO!>> dissi io lanciandomi fra le sue braccia che aveva aperto apposta per abbracciarmi.
<<mamma mia ti sei fatto altissimo>> dissi io guardandolo male.

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