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T/N POV
<<bene, adesso vi separeremo, Zeke tu andrai con Levi, mentre di T/N me ne occuperò io>> disse Hanje appena scendemmo dal dirigibile.
eravamo a Paradais, di nuovo, ero tornata veramente qui...
Hanje mi prese sotto braccio per via di alcune ferite che ancora non erano guarite e mi fece alzare.
<<sei sicura che non ti trasformi e mi uccidi mentre passiamo del pacifico tempo insieme....non che io dubiti di te ma sai...per precauzione>> disse lei.
<<no Hanje tranquilla, non ne ho neanche le forze, sono completamente innocua>> dissi io sospirando.
eravamo rimaste solo noi due e ci eravamo sedute in uno dei prati nel Wall Maria, alla fine erano riusciti a riconquistarlo.
<<allora T/N che cosa hai combinato in questi fantastici quattro anni?>> chiese lei stiracchiandosi, Hanje era sempre Hanje, sembrava innocua ma faceva così per astuzia.
<<niente, ho solo passato un'altra volta l'inferno>> dissi io appoggiandomi al tronco dell'albero.
<<aspetta aspetta, a te...non piace stare a Marley?>> chiese lei confusa.
<<no, io odio Marley, e ora che sono a Paradais lo dico tranquillamente perché se lo avessi detto la mi avrebbero già uccisa>> dissi io alzando le spalle.
<<quindi tu sei contro di Marley>>
<<beh è la mia patria si, ma non capisco perché portare così rancore e odio verso Paradais per una cosa successa anni fa, capisco il recuperare il fondatore ma perché uccidere così tanti eldiani innocenti?>> chiesi io un po' triste.
la donna rimase in silenzio a guardare per terra, io invece improvvisamente ebbi un giramento di testa improvviso e mi ritrovai appoggiata sui gomiti a sputare sangue sull'erba.
<<T/N! ti senti bene?!>> chiese Hanji in panico.
<<si!>> dissi io non appena riuscì a fermarmi.
la donna mi passò un fazzoletto e mi asciugai il mento.
<<ti capita spesso?>> chiese lei guardando il sangue.
<<beh, sei un gigante e hai una malattia?eccone la conseguenza>> dissi io tenendomi la testa con una mano.
<<che cosa?hai una malattia?>> chiese lei improvvisamente.
io non risposi, mi limitai a guardarla negli occhi per farle capire tutto.
<<ok va bene, vieni ti porto al quartier generale del corpo di ricerca>> disse lei aiutandomi ad alzarmi e chiamando un cavallo.

quando arrivammo fummo accolte da dei calorosi insulti per me e per la mia patria, però non capivo perché a me non avevano mandato con Zeke.
Hanji mi scortò nelle celle e chiuse la porta a chiave della mia cella.
<<allora T/N per un po' starai qua, mostraci la tua fiducia e magari ogni tanto ti faccio uscire va bene? scommetto che muori dalla voglia di rivedere Annie vero?>> chiese lei sorridendomi.
<<Annie è viva?>> chiesi io speranzosa.
<<si è ancora nel suo cristallo, fra qualche giorno trasferiremo anche Zeke qua tranquilla ma per ora dovrai rimanere da sola>> disse lei girando l'angolo e andandomene via.
mi guardai attorno nella cella, c'era un letto, uno specchio con un lavandino, e una sedia con sopra dei vestiti puliti.
mi buttai sul letto sbuffando e iniziai a guardarmi attorno cercando qualcosa da fare.
fino a che non sentì una sedia appoggiarsi davanti alle sbarre.
alzai lo sguardo e davanti a me vidi una donna bionda.
<<ciao T/N, ti ricordi di me?>> chiese lei sedendosi composta sulla sedia.
<<no.>> dissi io alzando un sopracciglio.
<<sono Yelena>>
<<AHH, Yelena! no comunque non ricordo>> dissi io alzandomi dal letto.
<<beh ti dispiacerebbe sederti qui davanti a me?>> chiese lei indicando la sedia che c'era in fondo alla stanza.
sbuffai e presi la sedia sedendomi.
<<allora, come mai vuoi parlarmi?>> chiesi io incrociando le braccia.
<<per spiegarti il mio piano per salvare il mondo>> disse lei fiera.
<<hai il consenso di Hanje per stare qui?>> chiesi io.
<<no ma questo non è un problema>> disse lei alzandosi dalla sedia.
<<senti non voglio perdere tempo e rischiare di farmi ammazzare, già è tanto che non mi hanno mandata a pascolare le pecore con Zeke, per favore, vattene o chiamo aiuto>> dissi io alzandomi e avvicinandomi alle sbarre.
<<senti ascoltami e basta tu>> disse lei avvicinandosi ancora di più.
<<sennò?>>
vidi il suo braccio entrare fra le sbarre e afferrarmi dal bavero della camicetta.
<<tu fallo e basta>> disse lei sorridendomi.
<<ok>> dissi io alzando le mani.
dopo che mi spiegò il piano la guardai shoccata.
<<assolutamente no>> dissi io alzandomi dalla sedia e andandomene in fondo alla stanza.
<<e perché no?>> chiese lei
<<no Yelena è troppo, ma ti rendi conto di che idea suicida è?>> chiesi io ritornando vicino alle sbarre velocemente.
<<e che cosa farai adesso per convincermi a lasciarti stare e non disturbarti più?>> chiese lei incrociando le braccia e sorridendomi con aria di sfida.
<<questo...AIUTO! GUARDIE!>> urlai io a squarcia gola.
<<CHE SUCCEDE? YELENA COSA CI FAI TU LA?>> sentì urlare da un soldato.
<<niente scambiavo quattro chiacchiere con T/N>> disse lei sorridendo e girando l'angolo per andarsene.

passarono ore che consumai fasciandomi alcune ferite che ormai non guarivano più, a farselo da sola ci mettevo una vita.
quando finalmente qualcuno arrivò davanti alle sbarre della mia cella.
<<Hanje...sei tornata>> dissi io guardando la donna che mi squadrava da testa ai piedi.
<<si, dobbiamo interrogarti, vieni con me dai>> disse lei aprendo la porta della cella.
appena mi avvicinai le mani me vennero legate da delle manette, facendomi buttare un sospiro seccato.
arrivammo in una grande stanza, dove si trovavano diversi comandanti dei diversi corpi.
mi fecero accomodare su una sedia davanti a loro e mi legarono ad essa parte do da braccia e gambe.
<<felice di rivederla, signorina>> disse Pixies sorridendomi.
<<altrettanto>> risposi io senza alcun tipo di emozione, avevo collaborato diverse volte con quell'uomo per via degli ordini di Erwin.

•flashback•
<<signorina, sono molto emozionato per questo compito che sto per darle>> disse Pixies sorseggiando un po' di vino.
<<il comandante Erwin mi ha detto che lei ha ritenuto che io fossi la più dotata per questo compito, sono ai suoi ordini>> dissi io sorridendo.
<<sei veramente una bella ragazza, con un bel sorriso e un bel carattere, adesso tieni, questi sono dei moduli che devi consegnare a dei gendarmi>> disse lui passandomi dei fogli di carta in mano.
<<tutto qui?>> chiesi io alzando un sopracciglio.
<<si T/N, però per favore, siedi con me e beviamo qualcosa, ti va?>> chiese lui sedendosi e incitandomi a sedermi nella poltrona di fronte a lui.
<<certamente>> dissi accomodandomi.
<<da dove vieni?>> chiese lui passandomi un bicchiere di vino che accettai volentieri.
<<vengo da un paese a nord del Wall Maria signore>> dissi sorseggiando il buon vino.
<<oh capisco>> disse lui sorridendomi.
<<e sentiamo come mai ti sei arruolata?>> chiese lui improvvisamente.
<<oh beh, i miei genitori pensavano che avrebbe portato orgoglio alla nostra famiglia, e poi, all'inizio volevo farlo per vivere nei territori interni, ma qualcosa mi ha fatto cambiare idea, e così sono finita qui.>> dissi io alzando le spalle.
<<ti hanno costretta i tuoi?>> chiese lui alzando un sopracciglio.
<<si proprio così, comunque ora è meglio che vada, vino buonissimo comunque complimenti, nella mia città lo facevano molto simile>> dissi io alzandomi e dirigendomi verso la porta.
<<sono felice che ti piaccia, ma a quanto so io nel nord del Wall Maria non si produceva vino>> disse Pixis accavallando le gambe.
sobbalzai, diamine avevo fatto una mossa troppo affrettata perché dovevo parlare sempre così tanto.
<<oh beh mio padre lo comprava in una vinoteca la vicino, e ogni tanto me ne prendevo un goccio di nascosto per divertirmi>> dissi io mettendomi una mano dietro la testa e ridendo.
<<capisco signorina, molto spiritoso, ora vai che si fa tardi>> disse lui ricambiando la risata.
•flashback•
lui aveva capito tutto fin da subito, da quando mi aveva chiesto da dove venivo, dovevo aspettarmelo è un uomo furbo.

•suricato pelato•
anche Pixis qua mi sa molto di "she knows" come Ymir praticamente 💀

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