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RAINEE POV
caricai il fucile e me lo puntai in gola, misi la mano sul grilletto.
era il momento, dovevo sparare, dovevo morire lì e adesso, in quel momento.
<<sei patetico>> saltai in aria e guardai verso la porta, T/N era lì ferma a guardarmi.
<<cosa pensi di ottenere se lo fai>> disse indicando con la testa il fucile.
mi uscì il fucile dalla gola e ripresi a respirare.
<<tu giura che non lo dirai a nessuno>> dissi fra un affanno e l'altro.
<<che ti scambi saliva con un fucile? non credo che qualcuno voglia saperlo>> disse lei sarcastica.
<<certo che sei proprio stupida, scusami tanto se hai dovuto assistere a questa scena>> dissi alzandomi tranquillamente e posando il fucile al proprio posto.
<<perché devi fare così?>> chiese lei improvvisamente con sguardo basso.
<<così come?>>
<<tu non sei Marcel>> disse lei alzando lo sguardo, nei suoi occhi quasi spenti ormai potevo vedere la delusione.
<<io non sono Marcel infatti>>
<<e allora perché non fai che copiarlo?! ti preferivo prima, Rainer basta buttarti addosso queste colpe, Marcel non è morto per causa tua e tu non lo puoi sostituire>> disse lei dandomi un pugno sul petto, che sinceramente per me fu come se mi avesse fatto il solletico.
<<io non sto imitando Marcel T/N>>
<<e invece si la devi finire Rainer!>> disse lei andando verso la porta.
<<e allora perché tu stai facendo finta di essere Annie?>> chiesi io improvvisamente.
la ragazza si bloccò e si girò a guardarmi male.
<<Annie non è morta>> disse lei.
<<io non ho detto questo>> un colpo al muro ci fece sobbalzare.
vidi Falco dalla finestra che si allontanava e il tempo di rigirarmi che la ragazza era corsa via.

T/N POV
corsi fuori dell'edificio e iniziai a passeggiare per la strada, sapevo che Annie non era morta me lo sentivo...lei era ancora viva.
mentre passeggiavo pensavo anche a quello che avevo sentito dalle registrazioni di Zeke...che cosa centrava Eren? sapevo che erano fratelli ma in che senso "Eren arriverà a Marley" mi guardai attorno dopo aver pensato a quella frase, potevo anche ritrovarmelo accanto allora, dovevo denunciare Zeke, ma non avevo prove e di certo non potevo trascinarmi i superiori nel suo ufficio.
entrai in ospedale per farmi visitare dalla dottoressa Marcia.
appena bussai alla porta mi venne ad aprire un bambino dai capelli neri e gli occhi marroni.
<<T/N!>> disse abbracciandomi.
<<ma ciao piccolo>> dissi io ridendo.
<<T/N entra pure, Sebastian lascia stare la nostra paziente!>> disse Marcia al bambino che si andò a sedere su una grande poltrona.
<<allora cara vai sul lettino che iniziamo subito è già tardi>> disse la donna indicandomi la mia postazione.
dopo alcune visite la vidi scuotere la testa.
<<Sebastian per favore, vai dal dottor Marcus a chiedermi dei nuovi stecchini per la gola che gli ho finiti>>
<<va bene mamma!>> disse il bambino uscendo dalla stanza.
<<dato che lo hai fatto uscire presumo che non ci siano buone notizie>> dissi io alzando le spalle.
<<T/N il potere dei giganti ti avrebbe salvata per qualche anno, ma non ti avrebbe guarita, i tuoi valori si sballano di visita in visita, non credo riuscirai a vivere per più di altri quattro/cinque anni o forse anche di meno>> disse la dottoressa con le lacrime a gli occhi.
<<hey Marcia tranquilla, tanto il mio gigante lo erediterà qualcuno, era già segnato che dovevo morire dalla mia nascita>> dissi io scendo dal lettino per abbracciare la dottoressa.
<<mi dispiace piccola, ti giuro sto facendo di tutto ma...>> disse singhiozzando.
<<hey hey, va tutto bene, io starò bene, ora è meglio che vado non voglio tornare a casa tardi, oggi Margaret è da sola>> dissi io sorridendo.
<<si...vai e continua a prendere le medicine>>
<<senz'altro!>> dissi io uscendo dalla sala.
beccai il piccolo Sebastian in corridoio e gli sorrisi.
<<ci vediamo la settimana prossima piccolino>> dissi io spettinandogli i capelli.
appena uscì fuori dell'edificio, mi appoggiai al muro nel cortile e iniziai a piangere, lo sapevo che non sarei mai riuscita a guarire da questo inferno.
mi asciugai le lacrime e vidi Falco seduto su una panchina con un uomo, lo stesso che avevamo aiutato al ritorno d'ala guerra.
mi avvicinai ai due e sorrisi.
<<signorina T/N che piacere vederla, come mai anche lei qui?>> mi chiese l'uomo di cui non sapevo ancora il nome.
<<ho fatto delle visite, grazie anche per me è bello vedere che si sta riprendendo, Falco tu come stai?>> chiesi io al ragazzino.
<<molto bene signorina!>> disse lui sorridendomi.
<<ne sono felice, ma lei come si chiama?>> chiesi io all'uomo.
<<Kruger signorina>>
<<che nome particolare>> vidi Falco alzarsi e salutarci.
<<mi scusi signorina T/N ma devo andare al quartier generale a prendere una cosa che ho dimenticato, ci vediamo domani>> disse Falco girandosi.
<<a domani Falco>> dissi io guardando il ragazzo che corse via.
<<perché non si siede un po'?>> mi chiese l'uomo indicando il posto libero accanto a lui.
<<perché no, cinque minuti liberi gli ho sempre>> dissi io rilassandomi finalmente sulla panchina.
<<signorina, come mai la chiamano sempre così?>> mi chiese lui curioso.
<<i portatori dei giganti sono un po' più rispettati da gli eldiani, e poi a me e alla mia amica chiamano sempre così>>
mi girai a guardare l'uomo seduto accanto a me.
<<lei ha un'aria famigliare>> dissi io
<<oh davvero? eppure non mi sembra che ci conosciamo, se era così una signorina così affascinante non me la sarei fatta scappare>> disse lui a mo di battuta, però non sembrava più una molestia, ma anzi un complimento.
<<grazie, mi scusi ma ora devo raggiungere mia sorella, è malata ed è sola a casa>> dissi io alzandomi dalla panchina.
<<cuore spezzato?>> chiese lui girandosi a guardarmi, per modo di dire dato che non gli vedevo gli occhi.
<<in che senso? perché ha tirato fuori questo argomento?>> chiesi io ridendo.
<<una ragazza di solito si comporta così quando ha il cuore spezzato, a lei lo hanno spezzato signorina?>>
io sospirai e incrociai le braccia.
<<il cuore me lo sono spezzato io da sola con una mia decisione>> dissi io sorridendo all'uomo per poi andarmene.

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