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Mi alzo di scatto e esco dalla stanza sbattendo la porta, entrai nella mia stanza e mi buttai sul letto in lacrime.
In tutto ciò Benni era ancora in chiamata cercando di farmi calmare ma naturalmente non poteva fare più di tanto.

Dopo un po' di tempo riuscì a calmarmi ed iniziai a spiegarle la situazione, lei è l'unica che riesce a capirmi e aiutarmi.

Benni: secondo me non l'ha fatto apposta, lì è uscita quella frase ma non l'avrebbe voluta dire. Lui è molto preso da te e penso che dopo aver visto come hai reagito si sarà sentito in colpa.
Io: non lo so, parla in un linguaggio incomprensibile che nemmeno lui capisce.
Benni: Marti siete uguali, pure tu sei così, non te ne rendi conto ma c'è qualcosa che vi lega...

Continuammo a parlare per un po', la adoro, mi fa stare bene come nessuno sa fare, o per lo meno, fino a poco fa c'era qualcuno che ci riusciva...
Forse dovrei ammettere a me stessa che mi stavo iniziando ad innamorare, non ho mai provato questi sentimenti con nessuno

Passarono un paio di giorni dalle ultime parole dette a Nicolò e mancava sempre meno alla partita contro l'Austria.
Da quel giorno non esco più dalla mia stanza tranne che per mangiare e a tavola con tutti gli altri non apro bocca.
Idem Nicolò, l'altro giorno l'ho visto con gli occhi rossi e lucidi, aveva sicuramente pianto, non nego che mi dispiace vederlo in queste condizioni.

Oggi non stavo più malissimo come gli scorsi giorni quindi decisi di scendere a fare colazione, dove ormai non c'era nessuno dato che erano ad allenarsi, e di sistemarmi un po' per poi andare al campo a vedere i ragazzi.

Mi misi la tuta della nazionale e andai al campo.
Alcuni di loro mi salutarono muovendo la mano e io feci lo stesso, mi sedetti ed iniziai a guardarli attentamente mentre si allenavano.

Mister: Barella muoviti o vuoi che metta qualcun'altro titolare al tuo posto?

Non si stava allenando come doveva e io sapevo benissimo il perché, dopo un po' si avvicinò il mister e si sedette affianco a me.

Mister: ce l'hai fatta ad uscire da quella stanza buia eh?
Io: si... sta allenando così tutti i giorni?
Mister: si, perché non provi a parlargli?
Io: non è così semplice
Mister: sarò pure vecchio ma si capisce lontano un miglio che avete bisogno l'uno dell'altra. Pensaci.

Annuì e tornò a controllare i ragazzi

Mister: Insigne muoviti!
Lore: Mister devo mettere un po' di musica aspetti!

Come al solito fece partire la sua play list napoletana ma io non ero dell'umore giusto quindi rimasi lì seduta a guardarli mentre cantavano tra un passaggio e l'altro.

Finito l'allenamento rimasi lì ad aspettare che uscissero dato che prima mio fratello mi aveva fatto capire che dopo avrebbe voluto parlare con me.
Lo vidi uscire dallo spogliatoio e venne ad abbracciarmi.

Io: di cosa devi parlarmi?
Ale: Marti so tutto quello che è successo, Nico mi ha raccontato tutto e forse anche cose in più che tu non sai.
Io: ah bene ora ha pure segreti...
Ale: lasciami finire... Vai a parlargli per favore, non mi piace vederlo giù e soprattutto non mi piace vedere te in queste condizioni. Si capisce che non potete stare lontani ma siete troppo orgogliosi per a metterlo
Io: va bene, FORSE stasera gli parlerò.
Ale: ti amo sorellina.

Mi riempí la faccia di baci.

Io: si ma ora staccati.

Si staccò ed andammo a pranzare.
Il pomeriggio lo passai nella mia stanza a pensare a qualunque cosa che riguardasse lui, non riuscivo a togliermelo dalla testa e come se ormai avesse un posto fisso dentro di me dal quale probabilmente non si schioderà.

Secondo voi Martina avrà il coraggio per andare a parlarw con Nicolò?

Io, te & un pallone || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora