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Appena notai che si stava avvicinando mi misi di lato dandogli le spalle ma lui si mise di fronte a me fissandomi negli occhi, io guardavo ogni tanto il pavimento ogni tanto il soffitto cercando di evitare il suo sguardo.

Nico: scusa...

Rimasi sorpresa, attenzione! Nicolò Barella che chiede scusa a me!
Da persona intelligente quale sono non gli risposi.

Nico: possiamo parlare?
Io: Nicolò non mi va...
Nico: va bene, quando ti andrà sai dove trovarmi

Mi guardò un po' dispiaciuto e io mi girai dall'altro lato, non ce la facevo a vederlo così. Lui mi mise una coperta addosso, chiuse la finestra della stanza e tornò a giocare con gli altri, non so come ma aveva capito che sentivo freddo...

Questa situazione stava facendo male ad entrambi ormai e domani dovremo partire per i quarti di finale contro il Belgio, non mi va di affrontare in questo momento una possibile discussione.

Il giorno seguente è stato un po' strano, passammo il tempo in aeroporto e sull'aereo verso Monaco. La mia mente non faceva altro che pensare a quel ragazzo seduto a qualche metro da me che ogni tanto si girava ad osservarmi.

Arrivammo a Monaco, non ci sono mai stata ma nessuna città può battere la mia Roma. Io e Benni entrammo nella stanza che avremmo condiviso, sistemiamo la roba e poi andammo a fare un giro per la città.
Ormai era sera quando tornammo e andai verso Fede.

Io: tu ora mi ascolti attentamente
Fede: ok capo
Io: domani chiedi a Benedetta di uscire, solo voi due d'accordo?
Fede: ok però tu fai pace con Nicolò.
Io: Federico sai benissimo che non puoi ricattarmi in questo modo, per il momento non voglio avere discussioni con lui, preferisco rimanerci distante.
Fede: mh, ti stai obbligando a fare una cosa che manco tu vorresti fare, fra qualche giorno Camilla se ne andrà e non ci sarà più nessuno ad ostacolarvi.
Io: in che senso? non doveva rimanere se tutto va bene sino alla finale?
Fede: si però il signorino là giù ha spiegato al mister la situazione è Roberto ha detto che riporterà sua figlia a casa.
Io: perché l'ha fatto?
Fede: non riesci a ragionare col tuo piccolo cervellino eh?

Se ne andò lasciandomi imbambolata, è andato a dire al mister di mandare via sua figlia? È sempre più incomprensibile questo ragazzo, o forse sono io che non riesco a capirlo...

Andai a sedermi accanto a Matteo anche se sapevo perfettamente che questa cosa avrebbe dato molto fastidio a Nicolò.

Io: ei che fai?
Matteo: scrivo un'altro pezzo del mio diario di bordo da pubblicare su Instagram.

Me lo fece leggere, è veramente bravo a scrivere.

Io: sei bravissimo a scrivere, aspetto il prossimo capitolo!

scherzammo un po' e verso le undici di sera ognuno andò nella sua stanza.
Raccontai tutto a Benni.

Benni: io ho già capito tutto
Io: buon per te perché io sono più confusa di prima
Benni: dopo la partita dovete parlare, non potete continuare a starci male entrambi...

Ei! ormai siamo a più di metà storia!

Io, te & un pallone || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora