Capitolo 7

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Corro da lui, ma ormai era andato via.
Provo a chiamarlo al cellulare, ma nessuno mi risponde.
Pensavo veramente che se si comportava così con me, voleva solo conquistarmi di nuovo.
Mi siedo sul letto e guardo fuori dalla finestra.
Dovevo assolutamente pensare a che cosa volevo fare...da una parte volevo restare a vivere con Valerio, ma dall'altra volevo firmare il contratto di lavoro.
Prendo il cellulare e scrivo un messaggio ad Olga.
"Scusami avevo un colloquio di lavoro...non te l'ho detto, perché non sapevo manco io se mi avrebbero mai preso..." Invio.
Mi stendo e chiudo gli occhi.

Vengo svegliata il giorno seguente da qualcuno che mi bussava.
Guardo l'ora dal cellulare, erano le sette e mezza.
In più avevo un sacco di messaggi e chiamate.
Mi alzo dal letto, con la testa dolente e vado ad aprire.
"Ti aspetto in macchina...ti porto in ufficio per firmare il contratto"
"Va bene..."
Davanti a me, c'era Tancredi nella sua uniforme.
Non era più come ieri sera, era più freddo e distaccato.
Mi trattava come una sconosciuta, ma questo solo per colpa mia.
"Hai massimo dieci minuti!"
Mi dà un ultimo sguardo e se ne va.

Non avevo manco disfatto la valigia, mi lavo i denti, mi trucco un pochino, mi cambio i vestiti, mi pettino ed infine esco, con la pizza di ieri sera in mano.
Lascio parlare chiavi alla reception e mi dirigo in macchina.
"Dovevi mangiare!"
"Non mi andava!"
"Non ti fa bene..."
"Mangerò qualcosa oggi!"
La conversazione finisce lì.

Arrivo in ufficio, accompagnata da Tancredi.
"Hello!"
Mi siedo.
La mia capa Eleonor, mi porge il contratto con una penna.
Nel frattempo il mio cellulare non smetteva di vibrare.
"Allora?"
"Si..."
Guardo il foglio attentamente, poi guardo Eleonor ed infine Tancredi.
Davvero ne valeva la pena? Anche per quello che era successo ieri? Come avrei potuto lavorare con Tancredi se lui manco mi considerava?
"Mi dispiace...l'ho fatta aspettare tanto, ma non me l'ha sento!"
Gli rendo il contratto ed esco dalla porta.
Tancredi mi segue.
"Perché non hai firmato? Perché sei venuta fin qua se tanto non avresti accettato?"
"Ci ho ripensato!"
"Non ti capisco quando fai così, Lucia"
"Adesso devo andare in aeroporto"
Pensavo che dopo questa mia frase, lui mi avrebbe fermato come faceva di suo solito, ma così non è stato.
Era cambiato troppo in questi ultimi mesi...era così diverso, che manco io sapevo chi era.

7) Non è tutto come sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora