Capitolo 18

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Mentre le altre si truccano, io provo a cercare ovunque il mio cellulare.
"Che fai?"
Aurora era sempre dietro di me.
"Avevo fame!"
"Ma abbiamo mangiato solo un ora fa!"
Gli indico la pancia.
"Ah..giusto!"
"Ma tranquilla, mangerò in giro"
"Mi sono totalmente dimenticata! Ce la fai a venire oggi pomeriggio con noi? Avremmo da camminare molto..."
"Si, forse è meglio che rimanga a casa"
Non avevo voglia di andare in giro, ma soprattutto con lei, che dava sempre ordini.
"Per ogni cosa, chiamaci!"
"Ma non ho il cellulare"
Si leva il mio cellulare dalla tasca.
"Ecco a te"
"Grazie"
"Torneremo per l'ora di cena! Vuoi che ti porto qualcosa?"
"Una pizza se vuoi!"
"Va bene! ALLORA STASERA PIGIAMA PARTY E PIZZA"
Urla, tutta contenta.

Le ragazze mi salutano e se ne vanno, lasciandomi da sola, sul divano.
Prendo il cellulare e guardo l'ora.
"Cavolo...solo venticinque minuti per la sua partenza!"
Improvvisamente in mente mi torna quel messaggio..."Il padre dei tuoi bambini, è già andato via!"
È se davvero fosse lui? Ma come era possibile!?
Chiamo di corsa un taxi, chiudo la porta, dimenticandomi le chiavi ed scendo giù in ascensore.
"Dove la porto?" Mi chiede il tassista.
"All'aereoporto! Ma si sbrighi!"
"Vedo che posso fare!"
"Sono incinta!"
"Deve partorire in aeroporto?"
"Lasciamo stare..."

Per tutto il viaggio, fissò il cellulare nella speranza di un suo messaggio, ma nulla.
"Siamo arrivati!"
"La pago dopo"
Corro all'entrata.
"Perché?"
"Perché ritorno con lei a casa!"

Lo chiamo al cellulare, ma mi dava la segreteria.
"Dai Tancredi..."
Provo a salire le scale, per vedere meglio dall'alto, per avere una visuale migliore.

7) Non è tutto come sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora