Capitolo 5

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Sento una leggera brezza calda in faccia. Apro piano gli occhi e, mentre ricordo a me stessa chi sono, chi è la mia famiglia e dove abito, mi rendo conto che un bel cagnolone ha il muso appoggiato al mio petto.
"Ciao bellissimo" inizio ad accarezzarlo e ci metto poco a riconoscere che è un golden retriever.
Inizia a scodinzolare mentre salta giù dal mio letto con la lingua di fuori.
Aspetta, mi alzo di scatto, di chi è questa camera?!
Questa non è casa mia, assolutamente no.
Nè di Rory, né di Jeremy.
Ne sono sicura, ma non so minimamente di chi sia.
Stronfino gli occhi e mi dò qualche pizzicotto per essere sicura che non sia un sogno.
Dopo essermi accertata che, purtroppo, sono sveglia e lucida, mi strofino gli occhi e mi guardo intorno.

Il quadro di Monet delle Ninfee è la prima cosa che mi cade all'occhio. Meraviglioso.
Poi c'è una tavola da surf, poggiata su in ripiano messo apposta.
Una scrivania, il letto matrimoniale su cui stavo dormendo fino a poco fa, e su cui adesso sono seduta. Continuo a guardarmi intorno in questa camera bellissima finché non mi cade l'occhio su una maglietta di football della scuola che subito mi precipito a controllare il cognome e il numero.
Mi accorgo che ho indosso una felpa non mia e poi cerco di ricordare di chi fosse la casa che ha ospitato la festa.
Guardo la maglietta e la lancio subito via da me indietreggiando come se potesse uscire un pitone all'improvviso.

Non ci credo... Flores è il cognome stampato sulla maglietta. Penso di poter morire... qui e adesso.
Ora che ci faccio caso tutto qui dentro profuma di lui.

Devo andare via. Adesso.

Mi guardo intorno e improvvisamente il cagnolone torna nella stanza con una pallina in bocca che mi lascia ai piedi per giocare.
"Tesoro, vorrei tanto giocare con te, ma adesso devo andare via prima che il tuo padrone si svegli" dico con la voce che riservo solo agli animali e ai bambini.
Lui smette di scodinzolare e si siete davanti a me.
"Va bene, ma solo un tiro" prendo la pallina e la lancio fuori dalla camera. Il cagnolone subito corre scodinzolando a prenderla.

Velocemente copro il letto e mi metto le scarpe, faccio per togliermi la felpa ma dalla fretta mi incastro.
"Uff!" Sbuffo tenendo la testa nella felpa e le braccia all'aria mentre mi dimeno
"Oh buongiorno" la sua voce mi fa bloccare, ancora con la testa dentro la felpa.
"Cosa stai facendo?" Ride divertito mentre lo sento avvicinarsi. Dev'essersi appena svegliato perché la sua voce ha un tono più rauco e baritonale.
"M-mi sono incastrata dalla fretta" balbetto e lo sento ridere vicinissimo, decisamente troppo vicino.
"Per quanto mi piaccia questa visione di te in reggiseno penso che potrò aiutarti" dice divertito con una punta di malizia
"C-cosa?" Trasalisco e d'un tratto mi ricordo di essere nuda.
"Dai vieni" fa per aiutarmi ma io mi scanso
"Faccio da sola" mi giro dall'altro lato per non dargli la visione delle mie tette.

Mi dimeno ancora più arrabbiata ed in imbarazzo finché sento le sue mani calde sul mio corpo freddo che mi fermano.
"Ti aiuto" sussurra mentre piano sale con le mani, dalla vita alle braccia, lasciando una scia di calore e brividi.
Mi sfila piano la felpa, che penso sia sua e, in un imbarazzo strano, più intenso e positivo, mi giro a guardarlo con un'intensità con la quale mi stava già guardando.
Sembra un cucciolo assonnato, con questi capelli spettinati.
"Mh... penso che potrei svenire se non ti vesti subito" continua a tenere lo sguardo fisso sui miei occhi molto probabilmente perché sa che mi sentirei in imbarazzo se mi guardasse le tette, non per altro.
"Scusa" sorrido timidamente mentre mi copro con la sua felpa e prendo il mio vestitino poggiato su una poltrona in un angolo.

"Smettila di scusarti" sorride
"Scusa"sorrido e poi scoppiamo entrambi a ridere.
Che bel sorriso che ha...

Torna il cane con la pallina che mi molla di nuovo ai piedi.
"Oh vedo che hai conosciuto Diana" gli sorride Nate accarezzandolo
"S-si... praticamente mi ha svegliata lui" sorrido intenerita
"Furbo il signor Marley" ride ed io insieme a lui
"Ciao Marley, io sono Diana" gli pongo la mano e, inaspettatamente, mi poggia la zampa sopra.
"Bravo cucciolino" l'accarezzo per poi alzarmi.
"Scusa se ti ha svegliata, è abituato a trovare me" dice Nate poi alzandosi ed io lo guardo ancora ammirata.
"Non fa nulla" gli sorrido.

Untouchable- Leather JacketsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora