In questa macchina ci sarebbe un silenzio tombale se non fosse per il rumore del motore. Nate sfreccia, mantenendo sempre una giusta velocità, per farmi arrivare presto.
Mi sono limitata a dargli l'indirizzo del campo dove, ormai da mezz'ora, starà giocando Charles.
Non gli ho risposto quando mi ha chiesto di lui per la seconda volta, né tantomeno quando mi ha chiesto cosa dovevo fare."Grazie per il passaggio" dico per poi chiudere la portiera e correre nella palestra in cui è solito allenarsi Charles.
Sento quasi solo i miei passi mentre raggiungo l'uscita per arrivare al campo che è sul retro.
Subito noto moltissimi ragazzi e ragazze giocare, tutti davvero molto bravi, ma devo essere sincera, non riesco a capire chi sia Charles.
Mi siedo sugli spalti dietro la rete che li separa dal campo e continuo a cercare il ragazzo per cui sono venuta.
Dopo un po', uno dei presenti nel campo mi saluta e solo dopo mi rendo conto che è Charles e noto anche che è il numero 23. Almeno ora so il suo numero così da riconoscerlo.Dopo un po' di tempo, l'arbitro fischia la fine del primo tempo e così anche l'inizio della pausa.
Noto Charles acchiappare una bottiglia e uscire dal campo mentre si toglie il casco per liberare la sua chioma bionda, alquanto sudata ovviamente.
"Ehi" esclama salendo fino al terzo spalto, dove appunto sono io.
"Ciao" gli sorrido alzandomi, pensando di dovergli dare la mano, invece mi ritrovo circondata dalle sue, alquanto muscolose, braccia.
"Come al solito la mia sfiga mi perseguita e la macchina si è inceppata, ma sono riuscita a raggiungerti" spiego la motivazione del mio ritardo
"Non ti preoccupare, la sfiga prima o poi tocca sempre tutti" sorride ed io confermo ridendo
"Vuoi una limonata?" Mi chiede indicando la bancarella accanto all'entrata
"Perché no?" Chiedo retorica e lui mi accompagna."Ecco a lei" passa i soldi al signore dopo aver insistito di voler offrire lui.
"Devo dire che fa veramente schifo questa roba" fa una faccia disgustata mentre versa tutto il liquido nel cestino
"Che fai!?" Rido
"È disgustosa" esclama continuando a farmi ridere
"Non è tanto male, guarda che così le spezzi il cuore" sporgo il labbro inferiore facendo la finta dispiaciuta e lui ride.
"Ti prometto che ti porterò alla migliore bancarella di limonata per farmi perdonare..." si gratta la nuca
"Di cosa dovresti farti perdonare?" Domando
"Ti ho appena offerto del veleno!" Risponde ovvio ed io scoppio di nuovo a ridere per la sua battuta.Restiamo a scambiarci qualche parola prima che il coach ci interrompesse perché il secondo tempo doveva iniziare.
Mi siedo di nuovo sugli spalti quando una strana sensazione si fa strada sulla mia nuca.
Mi giro indietro di scatto ma, oltre a me, su questi spalti, non c'è nessuno.
Allungo il collo per controllare meglio ma poi scuoto la testa per scacciare fantasie inutili, così torno a guardare Charles.La partita è finalmente terminata e Charles mi ha detto di aspettarlo qui, accanto all'uscita, così che mi accompagnasse a casa.
Mentre lo aspetto in questo silenzio tombale di una palestra vuota di notte, mi scrivo con Rory che mi avvisa di essere tornata a casa, invece io le racconto come sta andando con Charles.
Ad un certo punto sento dei passi fuori, così mi giro verso la porta di vetro per controllare se fosse Charles ma l'oscurità è troppa e a malapena riesco a vedere la figura appoggiata al muretto."Andiamo?" Alle mie spalle Charles mi fa sobbalzare
"Oh scusa se ti ho spaventata" mi poggia una mano sulla schiena ed io sorrido
"Non preoccuparti" dico per poi sgranchirmi la voce.
"Andiamo" gli sorrido e lui apre la porta per poi farmi passare per prima. Non c'è più nessuno appoggiato al muretto e allungo leggermente il collo per cercare una persona nelle vicinanze.
"Tutto bene?" Domanda Charles ed io annuisco scacciando il pensiero di quella figura e dedicando la mia attenzione solo al ragazzo accanto a me
"hai cenato?" Domanda quest'ultimo
"In realtà no" rispondo mentre apre la sua macchina
"Allora ti porto in un posto che ho scoperto da poco, penso che ti divertirai" mi sorride ed io annuisco.
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Untouchable- Leather Jackets
RomanceQuesta storia parlerà di Diana, una ragazza priva di autostima e molto timida. È di buona famiglia, ma nessuna famiglia è perfetta. Ciò che la salva è il bellissimo rapporto che ha con la sorella, con il migliore amico e con la sua migliore amica i...