Capitolo 19

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Il campanello suona e, prima di alzarmi dal letto, tolgo il ghiaccio dalla caviglia.
Sono passati ormai un paio di giorni e il dolore è più o meno passato.
Zoppicando un po' apro la porta pensando di ritrovarmi Shell dato che rientra verso quest'ora di solito, ma, a bussare, è stato Jerry.

"C-ciao" mi appoggio alla porta sorpresa
"Ehi... ho pensato di portarti qualcosa da mangiare insieme per farmi perdonare" alza leggermente le mani per mostrarmi il contenitore di vetro che contiene qualcosa che fa un buonissimo odore.
"Non è stata colpa tua" sorrido cordiale
"Vieni entra" apro di più la porta per farlo passare.
"Sei sola?" Domanda guardandosi intorno
"Si... aspettavo mia sorella per cenare ma penso che sia in ritardo" faccio spallucce mentre prendo delle posate e le poggio a tavola
"Se vuoi l'aspettiamo" dice prima che mi vibrasse il telefono.

Controllo ed è proprio lei...

<resto all'atelier fino a tardi con Margaret...

Dopo averle risposto avviso Jerry e mi siedo accanto a lui.
"Che hai portato?" Chiedo affamata
"Ragù speciale di mia madre" ride rosso in volto mentre si sistema gli occhiali
"È da tanto che non lo mangio" gli porgo i piatti e dopo aver fatto le porzioni iniziamo a mangiare.

"In tutto ciò mi sono dimenticato di chiederti come sta la caviglia" dice dopo aver ingoiato
"Abbastanza bene... faccio ancora fatica a camminare ma sto bene" rispondo ed il mio telefono vibra.
Spengo la vibrazione e lo appoggio sul tavolo.
"Lo sai? Mi hanno preso per le Olimpiadi di matematica insieme ad un altro ragazzo della nostra scuola!" Esclama entusiasta mentre lo schermo del mio telefono continua ad accendersi per i messaggi.
"Grande!! E chi è l'altro ragazzo?" Domando
"Non lo so.. hanno inviato le email in privato" fa spallucce
"È stato tutto così improvviso..." inizia a raccontare ma la mia attenzione è rivolta al telefono e alla curiosità nel vedere chi mi stia scrivendo così tanto.

"Scusa un attimo" afferro il telefono per poi alzarmi da tavola e andare in bagno. È Nate.

<aaprri

È l'unico che sono riuscita a decifrare tra altre scritte a caso negli altri messaggi.
Neanche il tempo di scrivere che mi arriva una sua chiamata.
"Nate" rispondo
<apri> ha una voce strana...
"Cosa, Nate?"
<apri la porta, cazzo> impreca.

Esco dal bagno mentre stacco la chiamata e raggiungo la porta di ingresso confusa... molto confusa.

La apro e, nella luce soffusa del mio vialetto, vedo la sagoma di Nate stesa a terra.
"Nate!" Esclamo tremante mentre lo raggiungo.
Ha gli occhi chiusi e un sorrisetto sulla faccia.
"Respira un po' d'aria con me, Anah" sorride
"Che hai?" Mi inginocchio e solo ora mi arriva un forte odore di alcol al naso.
"Sei ubriaco?" Inclino la testa analizzandolo
"Mh" sorride
"Lo fai sempre" continua
"Cosa?" Domando
"Inclini la testa quando sei confusa" mi guarda ed io nascondo un sorriso.
"Perché ti sei ridotto così?" Domando aiutandolo ad alzarsi
"Divertimento! PURO divertimento!" Grida staccandosi da me una volta in piedi e perde un po' l'equilibrio.
"Vediamo se ti dò un cazzotto come ti diverti" mormoro mentre mi viene una fitta alla caviglia.

"Diana tutto bene?-" Jerry vede la situazione e si blocca confuso.
"Ancora tu?" Domanda Nate ridendo mentre barcolla appoggiato alle mie spalle
"Vieni ti dò una mano" si avvicina
"Non mi toccare!" Esclama Nate
"Nate, mi vuole dare solo un aiuto" lo guardo negli occhi verdi che riflettono con la luce della luna
"Non mi guardare così, intoccabile" accorcia la distanza tra i nostri volti.
"Vieni, lascialo" ci stacca Jerry ed io lascio che prenda tutto il suo peso lui dato che io non ho tanta forza per via della caviglia.
"Oh, stai sempre in mezzo cazzo!" Sbuffa gridando Nate
"Non urlare" gli tappo la bocca e lui sorride
"Tutto quello che vuoi, intoccabile" si porge verso di me.
Ma cosa diavolo sta succedendo?

Jerry lo ritira indietro e Nate lo spintona incazzato.
"Nate!" Esclamo afferrandolo ma le mie gambe non reggono e il dolore alla caviglia torna.
"Ti prego impegnati" dico sforzandomi
"Diana" Jerry mi richiama
"Che c'è?" Cammino verso l'entrata.
"Penso che tu debba portarlo all'ospedale" dice
"Oh! Non esageriamo!" Esclamiamo all'unisono io e Nate.
"Aiutami a portarlo in camera mia" faccio finta di nulla e dopo circa cinque minuti, finalmente, Nate giace sul mio letto.

"Grazie Jerry... scusa non volevo rovinare la cena solo che io-"
"Tranquilla" mi prende la mano ed io arrossisco
"Potrei vomitare" commenta Nate.
"Che farai con lui?" Fa un cenno Jerry
"Ora vedo... tu vai pure" lo tranquillizzo mentre mi siedo accanto a Nate
"Non sia mai gli salti in mente di metterti le mani addosso-" la risata di Nate lo interrompe
"Disse lo stalker" commenta ancora divertito
"Nate finiscila" lo rimprovero
"Tranquilla... sta tutto sballato. Non sa quello che dice" dice Jerry
"Pff... non ci posso credere" alza gli occhi al cielo Nate con un mezzo sorrisetto
"A cosa precisamente?" Gli domanda Jerry
"Non farmi parlare... caro Jerry" lo guarda con superiorità Nate. E anche da ubriaco è troppo attraente per non ammetterlo.
"È una minaccia?" Jerry lo guarda
"Non sai minimamente cosa significhi ricevere una minaccia da Nate Flores" anche se seduto, è decisamente nel piano più alto del grattacielo in confronto a Jerry.
"Scusa, ma chi ti credi di essere?" Jerry si avvicina al letto infastidito
"Ok ragazzi basta" mi interpongo tra i due prima che succeda qualcosa
"La domanda dovrebbe essere:' chi credi di non essere' " ha l'ultima parola Nate prima che porti Jerry fuori dalla mia camera.

"Quel tipo è fuori di testa" esclama incredulo
"È meglio che tu ora vada a casa" lo accompagno alla porta
"No, sul serio! Ha qualche neurone che che non va! È pazzo!" Continua
"Non parlare così di lui" lo rimprovero senza sembrare troppo severa e infastidita e,sinceramente, non so se la cosa mi sia riuscita.

Dopo aver salutato Jerry, ritorno da Nate che nel mentre si è addormentato.
Gli tolgo, così, le scarpe e la giacca di pelle; lo raddrizzo e lo copro fino al collo. Spengo la luce e vado in bagno a prendere il pigiama.

Quando esco dal bagno mi sento il suo sguardo addosso anche se è totalmente buio a parte la luna piena che illumina di poco la stanza.
"Nate" sussurro
"Sei sveglio?" Domando per accertarmi che posso indossare il pigiama qui.
Non ricevendo alcuna risposta, mi tolgo l'asciugamano di dosso, di spalle al letto , e indosso il pigiama.
"Non ti capisco..." sussurro di spalle mentre infilo la mutandina
"Non ti sei fatto sentire per due giorni interi e poi ti presenti ubriaco a casa mia..." continuo sussurrando
"Cosa ti turba?" Domando anche se so che sta dormendo.

Mi stendo accanto a lui dopo aver chiuso a chiave la porta e interpongo un cuscino tra i nostri corpi.
Chiudo gli occhi e proprio quando Morfeo stava per accogliermi nel suo mondo sento mormorare:
"Quanto vorrei riuscire a parlartene".

🎸

Angolo Autrice🌻
Buongiorno/buon pomeriggio/ buonanotte cari lettori. Per voi oggi ho un capitolo abbastanza corto ma, spero, succoso.
Secondo voi, cosa turba il nostro Nate tanto da farlo ubriacare e presentarsi da Diana?
Lo scopriremo forse... devo valutare la cosa😝.
Alla prossima!❤️

Untouchable- Leather JacketsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora