Capitolo 35

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Traditrice= Chi vien meno a un impegno solennemente assunto, con un'accentuata sfumatura di biasimo.

Esattamente e letteralmente io.

"Il solo pensare che mia sorella pensi che mi stia frequentando con Charles, come all'inizio della promessa che le ho fatto, quella di stare lontana da Nate, mi fa fare le capriole agli organi in modo da avere una costante nausea. " sbuffo con le mani in faccia
"È il tuo cuore che ti comanda" commenta Rory accarezzando la mia schiena
"Credimi, non scherzo quando dico di dover andare in bagno e vomitare." La guardo
"Dian vomiti per Charles?" Spalanca la bocca
"No, vomito perché mi faccio schifo dato che sono una pessima sorella." Mentre pronuncio queste parole mi sale di nuovo il rigurgito.
"Ehi, andiamo in bagno" dice prima che la campanella suonasse.
Non ci penso due volte a correre piegarmi in due davanti al water.
"Dio, che schifo" commenta Rory tenendomi i capelli
"Così non migliori la situazione" sbotto prima di rigurgitare ciò che avevo appena mangiato a pranzo.

Rory mi passa la carta igienica con la quale continuo a soffiarmi il naso e pulirmi le labbra per poi buttare nel water.
"Come ti senti?" Domanda ed io sorrido
"Una merda" dico poi e lei scuote la testa mentre mi aiuta ad alzarmi da terra.

Dopo essermi sciacquata bocca, viso e polsi con dell'acqua gelata, mi dirigo, insieme a Rory, in classe per l'ultima lezione.
Prima che entrassi, però, un braccio mi tira da dietro
l' angolo e mi ritrovo, così, faccia a faccia con Nate.
"Entro in classe e avviso che non ti senti bene, ci sentiamo dopo" dice Rory con uno sguardo sorpreso per l'atto di Nate.
"Non ti senti bene?" Corruccia subito le sopracciglia Nate, appena Rory se n'è andata.
"Tranquillo non ho nulla..." sorrido per la sua preoccupazione inaspettata
"E allora perché non sei entrata in classe dieci minuti prima che iniziasse la lezione?" Domanda ed io rido
"Come lo sai?" Chiedo sorpresa
"Sei una secchiona, le secchione non fanno mai ritardo." Spiega saccente ed io gli dò una piccola spinta.
"Non sono secchiona" sbotto divertita facendolo sorridere.
"Allora, che hai?" Domanda ancora
"Nulla. È che quando penso a quanto faccia schifo come sorella, mi viene la nausea e capita che vomito." Faccio spallucce
"Ti faccio questo effetto?" Chiede per farmi ridere, e funziona.
"Si bravo! Come hai fatto a capirlo?" Esclamo sarcastica e poi ridiamo entrambi.

"A parte gli scherzi, se vuoi- se vuoi smettere quello che facciamo, o comunque quello che- che siamo" ogni tanto si blocca
"Non voglio interrompere nulla" lo freno prima che potesse continuare
"Sicura? Se devi, ecco, se stai male per colpa mia allora dobbiamo finirla qui" abbassa lo sguardo
"Ehi" gli alzo il viso e il suo sguardo mi lacera lo stomaco immediatamente
"Non sto così per colpa tua. Se stiamo-" mi fermo perché non saprei come definirci e lui lo capisce subito
"Vedi, con me non avresti mai nulla di sicuro. Rischi tua sorella per uno che da sposati ti potrebbe lasciare con un post-it appena esci incinta del secondo bambino?" Domanda ed io sbuffo
"Nate tu non sei l'uomo che ha lasciato tua madre" lo guardo severa
"Sei l'uomo che le ha salvato la vita" continuo
"È colpa mia se Gareth se n'è andato" dice ed io scuoto la testa
"Come ti salta in mente una cosa del genere?" Lo rimprovero
"Non dirlo mai più, Nate. Tua madre ha superato quello stronzo grazie alla tua nascita." Lo guardo per un tempo indeterminato negli occhi, in modo da inculcargli questa cosa in testa.

"E tu cosa supererai con uno che ha nel sangue la stronzaggine di suo padre?" Ha il respiro pesante
"Ho già superato alcune delle mie paure... la mia prima lezione di filosofia, la vergogna di uscire di casa con una maglia stretta, la paura di vedere Jeremy lottare sul ring, la mia prima volta..." lo guardo con tutta la calma del mondo
"Non è vero" scuote la testa.
"Si dice che quando menti il tuo cuore accelera per paura di essere scoperta. Non ho una macchina della verità per misurare il mio battito cardiaco o il mio livello di sudorazione, quindi..." dico per poi prendere la sua mano e poggiarla sul mio petto, in modo da fargli sentire il battito del mio cuore.
"Tu non sei come Gareth, sei migliore. Grazie a te sto uscendo dalla mia bolla solitaria nella quale prima c'erano solo Jeremy e Aurora, adesso ne fai parte anche tu." Gli sorrido e lui mi guarda come se fosse incantato.

Untouchable- Leather JacketsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora