Capitolo 44

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Iniziate a leggere questo capitolo con questa canzone in sottofondo partendo dal minuto 1.11. ❤️‍🩹

🎸
DIANA'S POV

Chiudo il libro di scienze applicate esausta, non ne posso più. Non riesco a concentrarmi da settimane, non riesco a dormire, tanto meno a mangiare.
Lo stomaco è chiuso e se provo a ingurgitare qualcosa mi viene la nausea, tanto che arrivo a mettermi due dita in gola e vomitare per far passare quel senso di pienezza. Sono arrivata a vomitare i succhi gastrici dato che per me mangiare è diventata un'impresa.

Sono rinchiusa da settimane in un loop infinito.
Vado a scuola, torno, non riesco a mangiare e vomito, provo a studiare ma la concentrazione è limitata e suono la chitarra. Provo ad addormentarmi ma i pensieri mi riempiono la mente tenendomi sveglia... dall'una di notte alle tre, fino alle cinque e infine non chiudo occhio. Quando sento la sveglia di papà alle sei faccio finta di dormire, rannicchiandomi nel piumone, finché lui non passa per darmi il bacio prima di andare a lavoro. Alle sette mi alzo per fare la doccia, vestirmi con la prima cosa che capita e andare a scuola. Così ricomincia il loop infinito di ore che non passano mai.
L'unica cosa diversa è la canzone del giorno, ma ognuna con un tema specifico: cuore spezzato.

Prendo la chitarra per liberare un po' la mente che è sempre fissa lì, su Nate.
Inizio a suonare le note di "Je te laisserai des mots" per poi lasciare che la mia voce completi il silenzio insieme alla chitarra.

«Je te laisserai des mots
En-dessous de ta porte
En-dessous de les murs qui chantent
Tout près de la place où tes pieds passent
Cachés dans les trous de ton divan
Et quand tu es seule pendant un instant
Ramasse-moi
Quand tu voudras
Embrasse-moi
Quand tu voudras
Ramasse-moi
Quand tu voudras...»

Le lacrime mi rigano il volto mentre le mie dita scorrono lente sulle corde della chitarra.
Ne asciugo una e ne compare un'altra, fino a solleticarmi il collo.

Qualcuno bussa alla porta e mi affretto a trattenere altre lacrime.
"Avanti" mormoro
"Buonanotte tesoro" mamma viene ad abbracciarmi e inizia a toccarmi con insistenza all'altezza delle costole.
"Diana... per domani ti ho preparato la pasta col pesto. Mangiala tutta, ti stanno uscendo le ossa di fuori". Non lo dice con giudizio, anzi, è preoccupata.
"Non è vero mamma. Anzi ho divorato la cena stasera" mento per non vederla così. In realtà la cena l'ho buttata nel gabinetto e scaricata dopo averla messa pian piano nei tovaglioli.
"Tesoro... sono tua madre. Mi accorgo che c'è qualcosa che non va e ti prego di parlarmene. Ti amo più della mia stessa vita e non potrei mai allontanarti, qualunque cosa sia successa" mi parla con le lacrime agli occhi.
"Ti prego mamma... non piangere per me" le labbra mi tremano. Vorrei solo dirle tutto e piangere tra le sue braccia, ma non posso.
"Quando ne vuoi parlare io sono qui" sorride debolmente.

Annuisco per poi abbandonarmi tra le sue braccia, lasciando che mi accarezzi i capelli mentre mi aggrappo a lei.
"Non ne posso più mamma" singhiozzo sulla sua spalla
"Lo so tesoro, lo so" mi stringe a sé e in questo momento nessuno può farmi del male, lei è pronta a tenermi al sicuro.

Si stende sul mio letto, accogliendomi tra le sue braccia dove ritorno bambina.
Non servono parole, lei sa in realtà che la cena non l'ho mangiata, sa che in realtà quando papà mi dà il bacio prima di andare a lavoro io faccio solo finta di dormire, sa che ogni notte il mio cuscino è bagnato da lacrime e sa che mentre la mia mente dovrebbe essere immersa in un sogno, è immersa in pensieri che pian piano mi stanno consumando.

Untouchable- Leather JacketsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora