Capitolo 14

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"Cazzo, Dian, togliti quel muso dalla faccia!" Esclama Michelle
"Che hai stupidina?" Domanda Elijah
"Che succede?" Fa la sua entrata in cucina la mamma
"Niente" sbuffo mentre mescolo il sugo.

Non riesco a smettere di pensare a Nate e il suo modo di trattare le ragazze. Mi fa incazzare!
Per non parlare delle ragazze che ci cascano pur conoscendo il loro carattere. Io non riesco a non pensare che lui se le porta a letto per poi scomparire. Lui, il mio Nate.
Ma che cazzo ti prende? Tuo Nate un paio di cazzi, Diana.

"Papà ancora deve tornare?" Cambio discorso
"Ha la notte" risponde mamma ed io annuisco
"Non torna per cena quindi?" Domanda El dispiaciuto
"No piccoletto... ora fila a lavarti le mani che tra poco si mangia" risponde Shell dolcemente.

🎸

"Ehi meraviglia!" mi dà un bacio sulla fronte
"Ciao" sorrido timidamente mentre Nate prende la mia chitarra nella sua fodera e l'appoggia accanto al divano

"Oggi purtroppo c'è mio fratello... dovremmo sopportarlo perché fuori piove" si siede masticando una gomma
"È-è ok" faccio spallucce
" se ti dà fastidio dimmelo" diventa serio d'un tratto
"Come può darmi fastidio"'sorrido
"Può, ma, se lo fa, finisce male" respira rumorosamente.

"Dai iniziamo"mi siedo sul divano accanto a lui
"No, principessa, oggi inizio prima io la lezione" sorride alzandosi mentre il mio cuore sobbalza
"Prima il piacere e poi il dovere" mi porge la mano
"In realtà è il contrario" trattengo una risata mentre mi alzo
"Beh... cara Diana Spencer, per questo Flores è diverso" si indica ed io rido.

"prendi la chitarra"dice salendo le scale
"Si, ma perché mi hai chiesto di portarla?" Domando mentre lo seguo
"Perché inizieremo da cose 'soft' prima di farti sfondare di alcol talmente tanto che vorrai limonarmi" dice con un tono talmente normale che mi fa scoppiare in una fragorosa risata.

"Allora che facciamo?" Domando mentre mi siedo e appoggio i gomiti sul suo letto
"Se ti metti così, piccoletta, dovrò cambiare tutti i piani di oggi" si avvicina sensuale, decisamente troppo sensuale.
Nascondo le guance arrossate e mi metto composta.

"Dicevi..?" Cambio discorso farfugliando un po'
"Anzi, sai una cosa?" Domanda retorico
"Ti porto in un posto" dice aumentando la mia curiosità
"Dai, Nate, così mi torturi" sorrido mentre lo seguo
"Pazienza, Anah, pazienza!" Esclama mentre prende la chitarra
"Aspettami qui, vado a prendere la macchina" mi sorride ed io annuisco.

Mentre attendo inizio a guardarmi intorno. Subito mi balzano all'occhio delle foto su delle mensole e mi avvicino per guardarle meglio.
Una in particolare mi colpisce, ritrae due bambini con una donna molto giovane e bella. Inutile mentire, riconoscerei quegli occhi verdi ovunque, uno dei bambini è Nate. Stupendo anche da bambino... era di una bellezza innocente, quella di un bambino che non sapeva di esser bello e che poi la sua bellezza sarebbe maturata e amplificata.

"Bu!" Una voce maschile mi fa sobbalzare
"Colta con le mani nel sacco" ride subito dopo ed io cerco di tranquillizzare il mio cuore che aveva preso un infarto. Thomas.
"S-scusa i-io non sapevo che-"
"Ehi sto scherzando" sorride
"C'è un motivo se le abbiamo esposte" fa spallucce
"Oh" sorrido leggermente.

"Stai aspettando quel rincitrullito di mio fratello?" Domanda
"Si... è andato a prendere l'auto" rispondo
"Dove andate?" Domanda stranito
"Non so" faccio spallucce
"Se prova a rapirti, cognatina, fammi uno squillo" ride ed io trasalisco per come mi ha chiamata
"Cognatina?" Domando
"Perché, non è così?" Domanda aprendo il frigorifero
"N-no... i-io e Nate siamo s-solo amici" farfuglio
"Si, pure Zendaya e Tom Holland dicevano così" ride ed io divento più rossa di un peperone.
Interrompe questa conversazione un clacson ed io sobbalzo ancora una volta.
"Ti accompagno" dice Thomas prendendo un ombrello.

Untouchable- Leather JacketsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora