Come in un sogno

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*Buonaseraaa*
Anime belle! Come state? Ho una sorpresina per voiii! Nuovo aggiornamento! Credetemi, stiamo entrando nel vivo di questa storia! Preparatevi a tutto! Azione, amore, segreti, colpi di scena...
Siete pronti? 

Inoltre volevo chiedervi, preferite il venerdì come giorno di pubblicazione?
In quale giorno della settimana vi piacerebbe leggere un nuovo capitolo di questa storia?
Buona lettura,
Al prossimo capitolo,

Baciiiii

*****

Evelyn Ross

"Hai una faccia! Sembra che tu abbia visto uno zombie!" scherzò Amelia, non appena mi vide uscire dall'ufficio del Presidente.

"Non dirmi che ha fatto il bastardo un'altra volta, sai Mister Divino sta iniziando a darmi su i nervi per come ti tratta!" aggiunse con una punta di preoccupazione, quando non recepì alcuna risposta da parte mia.

Io mi limitai a fare spallucce, ancora parecchio sconvolta da quanto accaduto. Iniziai a recuperare qualche straccio dal carrello di servizio, e qualche prodotto per la pulizia dei vetri. Lavorare sodo mi avrebbe aiutata a scaricare un po' di adrenalina accumulata, e a schiarirmi le idee...dovevo ritornare lucida, assieme agli ascensori in vetro!

"Tra poco ne parliamo, tesoro? Il tempo di finire il turno, perché non mi piace vederti così! Ti giuro che se ti ha fatto del male, io vado da lui e...lo uccido!" insistette la mia unica e dolce amica, ma questa volta non avrei potuto confidarmi ed aprirmi con lei, non avrei potuto proferire altro se non menzogne.

Non dovevo coinvolgerla in questa storia, doveva rimanerne fuori, al sicuro.

"Ascoltami, lui...non c'entra niente. Sono io a non sentirmi bene, forse...mi sta arrivando il ciclo o l'influenza! Inoltre, volevo avvisarti che nei prossimi giorni non starò a casa dei miei. Quindi...non preoccuparti di offrirmi il solito passaggio." le dissi, sforzandomi di sorriderle.

"E dove andrai?" domandò colta di sorpresa, inarcando un sopracciglio folto.

"Beh...questo pomeriggio una mia cugina è arrivata dal Canada e andrò a stare un po' da lei, anzi...verrà a prendermi proprio tra poco. Mi ha scritto poco fa!"

Amelia non parve molto convinta dalle mie parole, ma si limitò ad annuire e smise di fare domande.

Tuttavia, i suoi occhi mi trasmisero comprensione e voglia di ascoltarmi ed aiutarmi, mi salirono le lacrime agli occhi proprio per questo. Mentirle dava un peso enorme al mio cuore, difficile da mandare giù.

Non potevo fare altro!

Avvertii chiaramente lo sguardo di William su di me, non appena uscì dal suo ufficio per andare a farsi un caffè alla macchinetta.

Inserì una moneta ed attese con una mano in tasca e l'altra che ticchettava sul macchinario. Di solito, chiedeva alla sua segretaria di portargli il caffè, ma immaginavo che volesse uscire un po' dal suo ufficio dopo quanto accaduto, anche soltanto per il tempo di una pausa.

Rimasi però totalmente allibita quando ne portò uno anche a me e la mia amica. La sua presenza inaspettata al mio fianco mi fece sobbalzare assieme ad Amelia.

"Signorine, per oggi avete finito. Tornate a casa, ho parlato con il vostro superiore. Siete stanche, provate, non fate altro tutto il giorno, tutti i giorni. Prendetevi queste due ore rimaste per rilassarvi un po' con le vostre famiglie, prometto che non saranno detratte dal vostro stipendio, lo garantisco." disse con una insolita premura, tanto da lasciare a bocca aperta tutti gli altri dipendenti presenti in quel momento nel corridoio principale.

Amelia sgranò gli occhi, aprendo la bocca per prima: "Lei è...davvero molto gentile!"

"Passo a prenderti alle ventuno, chiaro?" bisbigliò al mio orecchio, sfiorandomi i capelli con le dita.

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora