Fidati di me

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                         *Buon sabatooooo*

Grazie per le calorose stelline e per i vostri bellissimi commenti❤ il vostro entusiasmo per questa storia mi lusinga e mi commuove, come sempre...spero di non deludere le vostre aspettative❤😘 vi auguro un meraviglioso sabato🎊🥰
Al prossimo capitolo,
Un bacione grandissimo

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Evelyn Ross

"Quando si sveglia non aggredirla, me lo fai questo favore?"

Akim stava tentando di far ragionare qualcuno...

"Quando si sveglia, giuro che gliela farò pagare! La sua sciocca ed inutile iniziativa ha messo a repentaglio la vita di tutti, e con tutti intendo anche quella di nostro figlio! Le avevo chiesto espressamente di restarne fuori, invece non si è fidata di me, di noi, ha fatto di testa sua e per poco non muore."

Era Will, il mio Will, terribilmente nervoso con me.

L'avevo ferito, avevo tradito la sua fiducia, e non potevo che dargli ragione.

Sarei voluta rimanere in quello stato di torpore per altri diversi minuti, era così confortevole, caldo, rilassante ed accogliente, ma costrinsi i miei occhi a riaprirsi.

Era arrivato il momento di affrontare la realtà dopo quanto era accaduto in quel posto dimenticato dal mondo.

La mia famiglia era in pensiero per me, avvertivo la loro ansia, la loro premura nei miei riguardi, e non volevo che soffrissero a causa mia.

Ricordavo tutto, ogni cosa che era successa, e non riuscii a fare altro che ringraziare Dio, con la mente e con il cuore, per avermi protetta da qualcosa di più grosso e letale.

Sarei potuta morire, Will aveva ragione. E la mia presenza aveva messo in pericolo anche la vita di nostro figlio. Jay aveva iniziato a correre verso di me nell'istante in cui mi aveva visto, senza alcuna protezione.

Se non fossi andata lì, se non mi fossi presentata, il mio piccolo avrebbe anche potuto sentirsi abbandonato dalla sua mamma, ma almeno non avrebbe rischiato la morte!

Battei le palpebre confusa, per abituarle alla luce del giorno.

Chiusi ed aprii il palmo della mia mano destra lentamente e per almeno tre volte, perché c'era qualcosa sul dorso che mi dava tremendamente fastidio, pizzicava da morire, forse era l'ago di una flebo!

La luce che inondava quella camera, davvero graziosa per essere in un ospedale, sembrava più appartenere al mattino che al pomeriggio.

Per quanto tempo avevo dormito?

Ero distesa su un letto soffice, confortevole, circondato da un piccolo armadietto grigio sulla sinistra ed un comodino bianco sulla destra. C'erano dei fiori freschi su un tavolo beige, proprio sotto l'ampia finestra situata a pochi metri dai miei piedi.

Questa era una camera...privata? Possibile?

Tutta per me? Come...come...

Ok, doveva essere opera di Will.

Mugugnai qualcosa, non riuscii nemmeno io a capire cosa di preciso, le mie labbra erano come incollate e la mia bocca era terribilmente asciutta.

"Ha ripreso conoscenza." annunciò una voce femminile. Questa era la voce di mia madre.

Sollevata, contenta, vibrante d'emozione.

Deglutii a fatica, avvertendo molta sete, mi decisi ad incontrare lo sguardo di colei che mi aveva dato alla luce: "mamma." gracchiai, la mia voce era impastata, orrenda, rauca e incolore.

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora