Voglia di baciarla

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                                                                                 *Buonasera*

Questa piccola parte...beh, potremmo considerarla come una intensa ma breve sbirciatina tra i pensieri di Will <3 <3  spero vi piaccia, in attesa del prossimo capitolo! <3 

Grazie per la vostra dolcezza nei commenti, scambiare qualche parola e opinione con voi mi piace, tanto tanto <3 quindi...non esitate a scrivere! Voglio sapere cosa ne pensate <3

Al prossimo cap, 

Un bacione

*****

William Rivera

"Se ci provi te ne faccio pentire!"

Riuscii a sussurrare soltanto quelle parole, con voce rauca e davvero pessima.

Aprire gli occhi, dopo averla sentita farneticare su un suo eventuale futuro con l'agente Josh, non era stato semplice, soprattutto a causa di quelle forti luci al neon, che mi ferirono gli occhi e mi procurarono un dolore lancinante al cervello, tanto da farmi scappare un gemito di dolore.

Ero così confuso, stordito, percepivo ogni singolo muscolo del mio corpo freddo e indolenzito, ed avevo una forte nausea, oltre ad avvertire un tremendo fastidio ovunque.

Da quanto ero qui? L'ultima cosa che ricordavo era...lei, che mi chiamava per nome, che correva verso di me in lacrime, e...quel dolore!

Quell'indimenticabile dolore, che al solo pensiero...

Dio, i suoi occhi nocciola...quanto era bella, ma in quel momento stava piangendo?

Lo stava facendo per me? Perché?

Dov'ero? L'odore che respirai nell'aria era nauseabondo, sapeva di disinfettante e alcool, mi scappò un colpo di tosse che mi fece male da morire ai polmoni e a tutti gli organi interni!

No!

La mia mente era tartassata da flash incredibili, ricordi, sensazioni, parole, immagini, pensieri...

Che male, accidenti!

Richiusi gli occhi, stringendo un po' le palpebre, ero stremato, mi sentivo così debole da non avere nemmeno la forza di riaprirli, mentre lei continuava a dirmi cose che non riuscivo a comprendere.

Qualche minuto dopo, qualcuno venne ad infastidirmi.

Guardai male quell'uomo sulla cinquantina con indosso il camice bianco, che osò stuzzicarmi ovunque, e il mio atteggiamento a quanto pare lo fece annuire soddisfatto: "Sì, è finalmente stabile e ha ripreso conoscenza, questo è un ottimo segno."

"Starà bene?" domandò la mia Evy, titubante.

Era la sua voce, ne ero sicuro.

Quell'uomo, che era l'unica cosa presente nel mio campo visivo, le rispose con serietà: "È fuori pericolo; tuttavia, la pressione sanguigna è ancora bassa, ma l'ossigenazione è buona, continueremo con i vari monitoraggi, trasfusioni e somministrazione di..."

Quante parole! Le mie palpebre calarono sfinite sui miei occhi. Fino a poco fa non ero vivo? Stavo solo...dormendo, un attimo...io stavo dormendo? Chi era quell'uomo che stava parlando con lei?

Evy mi stava mettendo al corrente di una sua eventuale e possibile uscita con un altro, perché lui s'era messo in mezzo?

Io mi sentivo così stanco e debole, che razza di...!

Riaprii nuovamente gli occhi per mia volontà, provai a muovermi, ma era come se dovessi spostare tonnellate di cemento armato con una sola mano.

"Fermo, sta' calmo. Come ti senti?" chiese la mia dolce Evy.

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora