Parlare e ascoltare

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*Buonasera*
Il brano di Elisa a Sanremo 2022 mi ha così tanto fatto pensare a Will e Evy da ispirarmi e darmi nuove idee per i prossimi capitoli...
Attenzione, questo capitolo può creare dipendenza! Scherzo, magari! Lo spero davvero tanto!

A voi quale canzone di Sanremo vi è piaciuta o vi ha ispirato? E soprattutto...avete delle storie, anche vostre, da consigliarmi?
Spero che il capitolo possa piacervi, grazie come sempre per le vostre stelline e i vostri meravigliosi commenti😘
Al prossimo,
Baci

*****

Evelyn Ross

"Non puoi continuare ad ignorarmi."

Erano giorni che non mi prendeva in considerazione, che non mi guardava, che non mi cercava, che non scambiava qualche parola con me.

Le volte in cui ci incontravamo, quando passava a trovare nostro figlio, a cui non faceva mai mancare le sue attenzioni, si fermava a parlare con i miei genitori, mia nonna ed i miei fratelli, portando loro sempre il dovuto rispetto, ovviamente reciproco, ma se ne andava ogni volta senza salutarmi.

Era come se fossi diventata un fantasma, come se nella sua vita non ci fosse più spazio per me!

Due settimane fa ero stata dimessa dall'ospedale, ero tornata a casa dei miei genitori, assieme al mio cucciolo, proprio come lui aveva preteso, e dopo giorni di convalescenza questa mattina avevo ripreso servizio al Palazzo di Vetro.

La mia prima tappa? Era stata il suo ufficio, seppur mi fosse stata sconsigliata da mio padre!

"Will! Mi hai sentita? Non puoi trattarmi così!"

"Posso, eccome!" tuonò lui, lapidario.

Almeno si era degnato di aprire bocca per rispondermi!

Stava leggendo e firmando carte, ignorandomi come se fossi una zanzara fastidiosa!

"Will...la smetti!" tuonai, con le lacrime agli occhi e la voce incrinata. I suoi silenzi mi stavano uccidendo. Mi mancava da morire! Ogni cosa di lui...mi faceva sentire la sua assenza, trascinandomi in un baratro senza fine!

"Vattene dal mio ufficio, così la smetto."

Udii il mio cuore emettere uno strano suono, come fragile cristallo.

"Lo so, hai rischiato di perdermi! Sei furioso, ma..." provai, ancora una volta, per l'ennesima volta a farlo ragionare. "Jay non c'entra nulla, lui vuole stare con te!"

"Non mettere in mezzo nostro figlio." ribatté nervoso, leggendo qualcosa sul suo iMac. "Ogni volta che posso...sai benissimo che passo a trovarlo. Jay non sentirà mai la mia mancanza, perché ogni volta che avrà bisogno di me io ci sarò, sempre. Sono suo padre. E poi, era giusto che continuasse a stare con te, in casa dei tuoi, non avrei mai potuto portartelo via, non posso avere pretese su di lui. Tu sei sua madre."

"Lo so, non faresti mai una cosa del genere. Tu non mi porteresti mai via Jay. Ti ringrazio." dissi grata, perché sapevo quanto non fosse scontato il suo discorso.

Poi lui alzò gli occhi al cielo, abbassando le spalle fino a quel momento rimaste in tensione: "Ascolta Evy, so che sei pentita, dispiaciuta. Lo so, davvero, ma ho bisogno di tempo..."

"Will...quanto accaduto è stata colpa mia, solo mia, non tua." dichiarai con voce rotta.

Il "nocciolo" del problema l'avevo finalmente smascherato, portato alla luce. Avevo trascorso giorni a pensarci, sdraiata sul mio letto...in camera mia, notte e giorno. Avevo pianto, urlato, ero arrivata sull'orlo della disperazione!

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora