Una notte indimenticabile

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                                                                                          *Buonasera*

Nuovo aggiornamentooo! Spero davvero che questo capitolo vi piaccia, con il cuore <3 è interamente dedicato a Evy & Will <3 

Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate! E' fondamentale per me, non voglio deludere le vostre aspettative, quindi vi prego di scrivermi, lasciarmi un parere! <3 

Grazie per i vostri commenti e per le preziosissime stelline che ritrovo ad ogni capitolo <3 senza di voi la storia non sarebbe la stessa, e questa non è una frase fatta...ma verità! Il vostro supporto è vitale per questa storia!

Con la speranza che questo capitolo possa tenervi caldi caldi in questa gelida serata, facendovi anche un po' di compagnia, 

buona lettura, 

al prossimo capitolo, 

Un bacione grandissimo



*****



Evelyn Ross

Intorno alle due di notte terminai di sistemare la cucina, cercando di fare meno rumore possibile.

Ero sopraffatta dalla stanchezza, ma tuttavia soddisfatta, con un cenno della mano sull'interruttore spensi i faretti posizionati sul soffitto, rimanendo nella completa penombra.

Con passo felpato, come fossi una ladruncola, sgattaiolai verso il soggiorno in direzione camera ospiti numero due.

Sbadigliavo come avessi le fauci di un dinosauro, e soltanto in quel momento mi accorsi...di quei bellissimi fiocchi di neve che stavano volteggiando nell'aria, ricoprendo di un soffice manto bianco l'intera città.

Venivano giù con così tanta dolcezza, eleganza, malinconia...e lentezza, da ipnotizzarmi. Mi spostai verso le ampie vetrate, conquistata, rapita, come una bambina la mattina di Natale.

Accostai le mani al vetro, era così gelido, il calore delle mie dita si propagava sulla superfice per qualche centimetro, mentre il mio respiro si condensava assumendo la forma di piccole nuvole pigre.

D'improvviso avvertii un lamento alle mie spalle, come un gemito soffocato.

Mi voltai lentamente verso il divano. William era lì, disteso, dormiva profondamente. La TV era stata spenta, e lui s'era addormentato lì di sua spontanea volontà?

Indossava ancora la camicia bianca con i primi bottoni aperti, i pantaloni classici, la cintura elegante, le scarpe nere e...la sua posizione era scomoda, scomposta, snaturale.

Il suo Rolex al polso sinistro segnava le due e un quarto di notte.

Era così...tenero, in quel momento. I suoi corti capelli biondi erano in disordine, qualche ciuffetto gli ricadeva sulla fronte ampia ma madida di sudore freddo, le labbra erano semichiuse ma livide, un braccio gli penzolava dal bracciolo del divano e l'altro era adagiato sull'addome, una gamba era piegata sotto l'altra...

I suoi sogni erano agitati e rendevano il suo respiro affannoso, frenetico...dalla sua bocca socchiusa fuoriuscivano parole senza senso, aggrottava la fronte di tanto in tanto, gli occhi celati dalle palpebre serrate.

Recuperai un plaid e lo coprii con premura, poi mi sistemai accanto a lui, con le dita gli scostai un ciuffetto di capelli biondi dalla fronte, e rimasi a fissarlo...sembrava così vulnerabile, così indifeso...

Cosa avrei dovuto fare? Svegliarlo?

"Brucia...no, brucia..." farfugliava. E quelle parole mi frustarono il cuore, e mi convinsero a chinarmi su di lui, per svegliarlo da quell'incubo terribile.

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora