*Buonasera*
Nuovo capitolo,
ovviamente tutto questo è possibile grazie a voi ed al vostro sostegno!
Grazie, grazie, grazie...state crescendo sempre di più, mie care lettrici ❤😘Cosa ne dite di seguirci anche su Instagram? Sono lì ancora da poco, sto imparando adesso ad utilizzare quel social, ma ogni tanto pubblico qualcosa 😅 mi trovate come angolettoautrice 😉
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate di questo nuovo aggiornamento, dal titolo avrete già capito che sarà...
Al prossimo capitolo,
Un bacione grandissimo*****
Evelyn Ross
Il telefono di Will prese a squillare facendomi sussultare, lui lo recuperò dalla tasca destra dei suoi pantaloni e rispose senza esitazione.
"Pronto."
Non sapevo chi fosse, ma il mio cuore era balzato ugualmente in gola, ed il sospetto aveva iniziato a farsi largo tra le mie insicurezze!
"Stanno bene?"
Chi? Come? Cosa?
Lui sospirò sonoramente passandosi una mano tra i capelli biondi: "Certo, lo capisco, va bene. Ci penserò io. Me la sbrigo io."
Il suo tono freddo e distaccato mi confuse e mi sconvolse, mettendomi i brividi. William all'improvviso era tornato ad essere il ragazzo dei primi giorni...
Quello che non aveva bisogno di niente e di nessuno, quello che doveva cavarsela da solo per garantire la salvezza alle persone che amava! Si armò nuovamente di tutte quelle maschere di cui si stava lentamente e a stento sbarazzando."Cosa succede?" chiesi, non appena riagganciò la telefonata.
Mi accorsi troppo tardi della mia voce inclinata, tremula...
Le mie dita erano finite a stretto contatto con il suo corpo, all'altezza del suo petto. Avvertii chiaramente i battiti del suo giovane cuore.Lui rimase in silenzio, freddo ed impietrito, era impassibile!
Poi, dopo qualche minuto, mi guardò dall'alto verso il basso, prima di staccarsi ed allontanarsi da me.Avvertii il peso della sua assenza all'istante!
Per qualche secondo di troppo non si degnò nemmeno di darmi una risposta, mentre camminava con passo lento per tutto il salone, con le mani in tasca, fino a fermarsi davanti l'albero di Natale.
"A quanto pare Lucas è piombato in casa dei tuoi genitori con intenzioni poco civili e cortesi, ma non devi preoccuparti, puoi stare serena..." si affrettò ad aggiornarmi, osservandomi con la coda dell'occhio. "La tua famiglia sta bene, persino la nonna, avevo piazzato due uomini di guardia, proprio davanti casa tua, per precauzione e per farti stare più tranquilla, e ho fatto bene...la loro presenza ha evitato il peggio. Come se non bastasse il notaio di mio padre..."
"Cosa?" tuonai con voce stridula, ferendo le mie stesse orecchie, mi sembrava una situazione così surreale e paradossale! Non poteva essere accaduto davvero, non poteva!
"E' stato assassinato nel suo studio..." proseguì affranto, abbassando il capo. "Lo conoscevo, era un brav'uomo."
Mi portai entrambe le mani davanti la bocca per trattenere un grido disperato, le lacrime assalirono i miei occhi e scivolarono giù, lungo le guance, rigandomi la pelle con il loro sale.
"Calmati, dobbiamo mantenere i nervi saldi." ordinò lui imperativo, duro. "Cerca di controllarti, Evy."
Dove è finita la sua premura?
Il suo atteggiamento è così ballerino!
Scossi la testa con il labbro inferiore tremante, le mani salite tra i capelli... ero completamente sconvolta e mi sentivo svuotata di ogni speranza: "Dio mio, e se Lucas avesse già compreso e scoperto che...Jay, no...non possiamo permetterglielo."
Will con rapide e poche falcate mi raggiunse in un secondo e mi afferrò entrambe le spalle con forza, scuotendomi come un cocktail e stringendo forte, impresse le sue dita nella mia pelle, lo sentivo chiaramente.
E con i suoi occhi scolpì il mio cuore.
"Per questo tu e lui dovrete lasciare questa città. Non sono sicuro che Lucas abbia capito tutto, ma sicuramente qualche sospetto ce l'ha. Conosco un posto...lì ho una proprietà sul mare, è discretamente lontano da qui, ma è l'unica soluzione che ci resta. Tu e Jay andrete a vivere lì per qualche tempo..."
"Da soli?" dissi con voce strozzata, cercando nonostante tutto di riprendere il controllo sulle mie emozioni, non era da me crollare in questo modo, ma quando si trattava di proteggere mio figlio...dentro di me scattava un meccanismo impossibile da riuscire a trattenere, in grado di non farmi pensare ad altro che a come garantirgli la salvezza ed una vita felice, anche a costo della mia vita.
"Soli. Ovviamente." confermò lui, tirando verso su un lato della sua bocca. Con due dita riportò una ciocca dei miei lunghi capelli scuri dietro un orecchio. I suoi occhi azzurri si persero nei miei color nocciola come se avessero bisogno di attingere a loro, di nutrirsi di loro, per poter andare avanti...
"Ok." risposi stizzita e delusa, tirando su col naso.
"Guarda che scherzavo." riprese lui, sfiorandomi la punta del naso con un dito. "Ci caschi sempre, Evy. Tranquilla, andrai con mia madre e mio fratello..." promise, alzando gli occhi al cielo.
Battei le palpebre confusa: "Frena...che stai dicendo? Non puoi rimanere da solo contro quei balordi..."
William trasse un profondo respiro, ritrovando nuovamente quell'aria da arrogante e spavaldo che detestavo tanto e che proprio non riuscivo a sopportare.
"Ce la faccio benissimo anche senza di voi, consegno tutto alla polizia e fra qualche giorno staremo di nuovo tutti insieme..."
"Will..." cercai di farlo ragionare.
"Passeremo il Natale insieme, vedrai..." promise lui, sicuro di sé.
"Will..." lo richiamai con un nodo stretto in gola.
"Vedrai che sarà così..." continuava imperterrito.
"Will...ti amo." confessai apertamente e ad alta voce.
"Poi decideremo cosa dire a Jay, come organizzar....un secondo, cosa hai detto?"
"Ho detto che ti amo...sono innamorata di te." annunciai a gran voce, come se avessi fretta di farglielo presente, di dirglielo in faccia. "E non voglio lasciarti da solo, io resterò qui con te, mentre Akim, Julia e Jay andranno via..."
"Evy, io non provo nulla per te. Non puoi restare con me, non avrebbe alcun senso!"
E quelle sue parole mi spiazzarono, mi colpirono nel profondo dell'anima, perché sapevo benissimo che non rispecchiassero la realtà. Allora, perché dirle? Perché mentire? Sentivo quanto anche lui ricambiasse i miei sentimenti, era più che evidente! Davvero era convinto di riuscire a liberarsi di me con questo suo atteggiamento distaccato e assolutamente ridicolo?
"So bene il perché mi dici questo, pensi davvero che così facendo mi sarà più facile andarmene da qui e lasciarti solo? Non offendere la mia intelligenza, William Rivera." lo redarguii, rimproverandolo con lo sguardo. "So benissimo che stai iniziando a provare per me quel che io provo per te."
"No, è così che abbiamo da sempre deciso! Non provare niente l'uno per l'altra, per il bene di entrambi. Siamo soltanto genitori dello stesso bambino, ma nient'altro..."
"Oh sì, certo! Soltanto genitori di un figlio, che sarà mai!" canzonai, come se fosse cosa di poco conto, proprio come voleva farla passare lui!
"Evy..." mi riprese, con occhi che lampeggiavano di preoccupazione e rabbia.
"Voglio stare con te..." ribadii, deglutendo quel groppo in gola che mi stava torturando ed impedendo di respirare.
"Non così vicino..." e fece qualche passo indietro, come se avesse già intuito la mia prossima mossa.
Ero davanti a lui, faccia a faccia.
"Will..." sussurai, disperata. M'immersi in quei suoi occhi azzurri, così limpidi, dove sarei anche potuta annegare!
E lui mi baciò, di slancio, così...senza pensare.
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Ti affido ogni cosa
ChickLit"Lo sa che questo è il bagno degli uomini, vero?" "Lo sa che questo bagno non diventa uno specchio per pura magia, vero? Esistono persone che rendono la sua esperienza in questo posto unica e scintillante. Questa rubinetteria, le maniglie in acciaio...