Non più estranei

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*Buonasera*

Nuovo aggiornamentooooo! La storia sta procedendo, inizia a prendere forma, l'aggiorno almeno una volta alla settimana, più di così...non ce la faccio :/ ma spero tuttavia che ci siate comunque a leggerla e commentarla, a votarla. Ci tengo molto ad ogni vostra stellina, alle vostre critiche, ai vostri consigli e pareri, fatemi sapere cosa ne pensate! Al prossimo capitolo,

Un bacione grandissimooo

*****

Evelyn Ross

"La signora Stuart è molto brava con i bambini, è madre lei stessa di cinque figli, quindi non devi preoccuparti per Jay. E' in buone mani." esordì mentre adocchiava il suo Rolex, eravamo in ritardo effettivamente!

Io più di lui, essendo l'impiegata e lui il capo, ma in teoria...beh, il capo dei capi sapeva del motivo del mio ritardo, ero praticamente con lui in auto!

Quindi...

"Ciò che ti ho detto questa notte...è stato solo...no, ho avuto un attimo di debolezza, dimentica tutto." sminuì lui, come se niente fosse. Il suo tono di voce era incolore.

"Perché dovrei? Non hai detto nulla di male, non devi vergognarti di nulla!" provai a dirgli, ma lui...rimase freddo ed impassibile come una scultura di ghiaccio!

"Scendi..." ordinò all'improvviso, con un tono che non ammetteva repliche, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo. Aveva accostato il suo Suv lussuoso al marciapiede, mentre il traffico diventava sempre più intenso lungo la strada.

"Non siamo arrivati!" protestai io, concitata.

Strabuzzai gli occhi alla ricerca del Palazzo di Vetro, ne scrutai solo gli ultimi dieci piani.

"Non vorrai farci vedere insieme, spero! Sai quante voci di corridoio potrebbero diffondersi? Vorresti risultare come la mia amante, il mio svago...e tu una scalatrice sociale?"

Gli mostrai una smorfia, mugugnando: "Non è divertente."

"Allora scendi...ci vediamo in ufficio."

Mister Infernale! Certo! Altro che Divino!

Potere della Pazienza vieni a meeee!

"Piove a dirotto!" gli feci notare, la pioggia ticchettava sui vetri dell'auto senza sosta, come minimo mi sarei ridotta alle sembianze di un pulcino!

"Nel portabagagli dovrebbe esserci un ombrello, prendilo, e adesso...sbrigati a scendere! Sono in ritardo mostruoso, oggi si riunisce il Consiglio di amministrazione!" disse, facendo ticchettare le dita sullo sterzo.

"Si, bene...ho capito. Ora scendo!" tuonai, facendo come richiesto.

Ed in un attimo, mi ritrovai in balìa di una vera e propria tempesta, che mi perseguitò fino a quando non varcai la sogna dell'ingresso principale del Palazzo di Vetro. Quelle elegantissime e raffinate porte in Vetro scorrevoli, le osservai come fossero manna scena dal cielo.

Grondavo acqua da tutti i pori ed annaffiai il tappetto mastodontico con impresso il logo della società, posizionato davanti le hostess della Reception.

Una gigantesca R stilizzata laccata d'oro mi fu spiattellata in faccia, quando mi ritrovai a sbattere contro una porta, che ovviamente non avevo visto, fatta anch'essa rigorosamente in vetro! In questo posto...tutto doveva essere obbligatoriamente in vetro? Non se ne poteva più!

Mi massaggiai dolorante la fronte, senza impedirmi di emettere qualche gemito di dolore.

"Si può sapere da dove vieni, Ross? Hai fatto un bagno in piscina e non sapevi come asciugarti?" mi derise un collega, mentre lavava accuratamente i pavimenti lucenti dell'ingresso. Era di servizio al piano terra, ed io non gli stavo rendendo facile il lavoro.

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora