Pericoloso scambio

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*Buonasera*

Ho pubblicato ieri un nuovo capitolo, ma oggi volevo farvi un piccolo regalo d'inizio mese di Febbraio! Così, ho preso un pezzetto del prossimo capitolo...e ho pensato di farvelo leggere in anticipo! 

Siete contenti? Spero tanto che questo regalino vi faccia piacere! 

Sono curiosa, fatemi sapere cosa ne pensate! 

Al prossimo frenetico capitolo, 

un bacione





*****



Evelyn Ross

Da qualche minuto osservavo la situazione da un'angolazione scomoda, ma vantaggiosa. Ero nascosta tra alcune sterpaglie, una piccola discarica a cielo aperto, l'erba era alta fin sopra le mie ginocchia e faceva prudere da morire i miei polpacci! L'odore era nauseabondo e sgradevole, ma non avevo avuto molta scelta!

La polizia era nascosta nei paraggi chissà dove, in qualche punto strategico, fortunatamente non mi aveva ancora notato nessuno!

Non era stato difficile prendere possesso dell'auto dell'autista di Will, e seguire i fratelli Rivera fino a qui, in questo posto sperduto e deserto fuori città.

Lucas, quel ragazzo psicopatico e vendicativo, teneva in ostaggio Julia e mio figlio Jay, come se non fossero due vite umane, ma semplici oggetti da utilizzare a proprio piacimento.

Il mio ometto faceva di tutto per non piangere e farsi forza, così come la nonna. Era tenace, attento, obbediente. Aveva capito il rischio che stava correndo, ma era anche sollevato, confortato dalla presenza di Will ed Akim.

I suoi vestiti, come quelli della nonna Julia, erano sporchi, macchiati, ma stavano bene.

Grazie a Dio, stavano bene.

I loro capelli erano logori e spettinati, i volti erano pallidi, ma provai comunque un forte sollievo nel constatare che non riportassero alcuna ferita, in nessuna parte del corpo.

Il Suv di Will era parcheggiato di traverso, nei pressi di quel cantiere ormai abbandonato da anni. Lo scheletro di quella costruzione nella quale si trovavano al piano terra era ormai pericolante, fatiscente, erano visibili i pilastri ed i mattoni rossi assemblati su vari solai, i ponteggi, qualche attrezzo di lavoro, come chiodi, pezzi di ferro.

Erbacce erano cresciute tutt'intorno, ovunque, e non davano una buona visuale.

Will stava parlando, ma non riuscivo a captare le sue parole...stava sicuramente cercando di far ragionare quel folle. Era calmo, controllato, il suo tono di voce sembrava cordiale, convincente, a giudicare dai suoi movimenti ed i lineamenti del suo viso.

Era un buon uomo d'affari, freddo, lucido, sveglio.

Akim al suo fianco lo spalleggiava, guardingo. Era come se fosse la sua guardia del corpo, stava mantenendo la promessa che mi aveva fatto.

Sorrisi tristemente, gli volevo un gran bene, ma non avrebbe dovuto impedirmi di venire qui. Contavo almeno sul suo appoggio!

Trattenni il respiro, quando Will adagiò sul cofano del Suv due borsoni neri con all'interno quei cinque milioni di dollari richiesti da Lucas.

Il figlio di Russell era arrivato in questo posto con una berlina grigia, vecchio modello Mercedes. Sicuramente un'auto rubata, e non era da solo.

Due uomini armati, con il volto coperto da un passamontagna, tenevano sotto tiro il padre e lo zio di mio figlio senza farsi alcuno scrupolo, senza esitare un momento.

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora