Essere migliore

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*Buonasera*

Ebbene, dolcissime lettrici <3 questa è la prima parte del penultimo capitolo di questa storia <3 lo so, dispiacerà anche a me lasciare questi personaggi al loro destino...ma è giusto così <3 anche perché di nuovi non vedono l'ora di farsi conoscere...maggiori dettagli della mia prossima storia saranno presti rivelati. Grazie come sempre per rendere speciale e unico ogni capitolo che pubblico <3 siete meravigliose, ma questo già lo sapete <3 vi voglio bene <3 

Al prossimo cap, 

Un bacione grandissimo



*****



Evelyn Ross

Mi aveva narcotizzata, appena fuori i parcheggi del Palazzo...e nessuno se ne era accorto. Ero stata portata via di peso e rinchiusa in un seminterrato; lì ero rimasta per qualche giorno, al buio, senza cibo, raggomitolata su un materasso logoro, privo di lenzuola e coperte.

Questa mattina, quel bastardo mi aveva condotta finalmente all'esterno, sotto il sole, che mi ferì non poco gli occhi non più abituati alla luce del giorno.

Quel posto in cui mi trovavo era fatiscente, spettrale e a tratti spaventoso!

Avevo molta fame, lo stomaco era vuoto e stretto in una morsa da ormai interi giorni. Come se non bastasse già questo a farmi stare male, ero ancora legata a polsi e caviglie, che bruciavano terribilmente per lo sfregamento delle corde sulla pelle nuda.

In quel momento, senza non qualche difficoltà, Lucas mi aveva piazzato proprio in mezzo ad una pista di autoscontri.

Questo miniparco di divertimenti era chiuso al pubblico sicuramente da anni, perché non c'era nessuno, gli impianti erano ormai fuori uso e completamente privi di energia elettrica e l'erba era cresciuta ovunque, anche nei posti più impensabili.

La pista sulla quale mi trovavo era sgombra dalle solite macchinette, parcheggiate negli angoli e ormai colme di ragnatele e scritte spray, opera sicuramente di qualche ragazzo che s'era avventurato di nascosto in questo posto.

C'erano anche bottiglie di birra, involucri di chissà cosa, scatolini di pizze, e...un odore nauseabondo. Fogna?

Avevo qualcosa in bocca che mi proibiva di parlare, riuscivo a stento ad emettere suoni e la testa mi faceva male da morire, pulsava ritmicamente, sin da quando avevo ripreso conoscenza qualche giorno fa. Al mio risveglio, non c'avevo messo che pochi minuti a capire chi fosse stato a rapirmi e a portarmi in questo posto abbandonato.

Lucas Russell.

Non ero andata a quel famoso incontro insieme a Will, perché gli avevo promesso che sarei rimasta al sicuro questa volta. Per nostro figlio. Invece non avevamo fatto altro che facilitare il piano di questo pazzo psicopatico!

"Ciao, mia piccola Evy. Buongiorno, visto che bella giornata di sole? Oggi, sai chi arriverà? Il tuo principe azzurro! Sarà divertente..." esordì, entrando nel mio campo visivo.

La sua bellezza era sprecata su una persona come lui. L'unica cosa in grado di rispecchiare la sua anima erano i suoi occhi, neri, oscuri esattamente come la sua anima.

Lo fulminai con lo sguardo cercando di urlargli contro qualcosa, ma ovviamente ogni parola rimase bloccata, intrappolata in quel benedetto pezzo di tessuto che mi aveva infilato in bocca.

Mi faceva male la mascella e mi veniva da vomitare, avevo una nausea assurda e i muscoli di braccia e gambe erano così indolenziti da tremarmi. Avevo tanta paura, soprattutto che Will cadesse in questa trappola assurda e ben congeniata per fargli male, anzi...farci del male!

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora