Il bisogno di sentirsi vicini

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                                                                                     *Buonasera*

Come state? Spero bene, con il cuore <3 le notizie riguardanti "i venti di guerra" mi inquietano e mi preoccupano, vorrei che gli uomini trovassero altri modi per risolvere le loro faccende, perché le guerre non lasciano vincitori, ma solo sconfitti. Onestamente, a prescindere da chi abbia ragione oppure no, mi sembra assurdo che non si riesca a trovare un giusto compromesso per tutte le parti. Prego e spero che la situazione sia soltanto un falso allarme, e che rientri il più presto possibile <3 intanto, continuo a leggere e scrivere, perché sono le uniche cose in grado di farmi staccare dalla realtà, come spero lo siano anche per voi <3 

Spero che questo nuovo capitolo, inatteso, vi piaccia <3 in questo periodo, sto cercando di viziare me e voi <3 ne abbiamo tutti un po' bisogno <3 

Al prossimo cap, 

Un bacione grandissimo



*****



Evelyn Ross

Non avrei dovuto essere qui, proprio no...io, avrei dovuto essere felice, altrove, da qualche altra parte che non fosse questo posto, con mio figlio e l'uomo che amavo, prossimi al fare qualcosa di divertente che avremmo ricordato fino alla fine delle nostre vite.

Proprio come quella coppia, che si accingeva tutta felice a lasciare questo posto, dopo la nascita del loro primo bambino...

Il reparto di Ginecologia e Ostetricia era al piano di sotto rispetto a quello in cui mi trovavo, e la finestra alla quale mi affacciavo di tanto in tanto, dava un'ampia visuale dell'ingresso riservato ai visitatori che entravano e uscivano da questo ospedale!

Non riuscivo a stare in questo posto pieno di dolore e sofferenza, era una tortura per me! Odiavo sentirmi così impotente, e odiavo ancora di più sentirmi così fragile, piccola e debole.

Per certi versi, era davvero assurdo, ma era come se stessi replicando il comportamento di Will, durante i suoi primi giorni al Palazzo di Vetro...

Era chiuso con chiunque, scorbutico, arrogante, pronto a nascondere le proprie fragilità dietro ad una maschera di freddezza e impassibilità pur di mostrarsi forte a chiunque!

E poi, ero arrivata io...ed in poco tempo ero riuscita a oltrepassare le sue barriere difensive, tirando fuori il suo vero essere.

William Rivera era un uomo così speciale e unico.

Ci assomigliavamo, non l'avrei mai detto, ma questa era stata una sorpresa anche per me.

A questo punto, forse, ad unirci era stato proprio questo nostro particolare modo di reagire agli eventi, il riconoscerci l'uno nell'altra pur avendo altri lati del carattere totalmente differenti.

Mi asciugai il naso gocciolante con una manica della giacca, e quasi mi venne da ridere mentre la tristezza e la morte dilagavano nel mio cuore, sbriciolando ogni cosa. Era come se fossi un vampiro e mi stessi per tramutare in cenere.

Incrociai le braccia al petto come infreddolita, non potevo fare altro che camminare avanti e indietro in quel lungo corridoio dalle pareti grigie e bianche, asettico, poco luminoso...

Non avevo altra scelta!

Ero dovuta venire qui, il più presto possibile! Per forza!

E mi morsi il labbro inferiore in lotta contro me stessa, perché la mia fede stava vacillando, e senza quella...rischiavo seriamente di cedere alla pazzia!

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora