Paura e attesa

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*Buonasera*

8 Marzo, giornata internazionale della donna <3 quindi...augurissimi a tutte le meravigliose donne che leggono, lasciano stelline e commentano questa storia <3 che qualunque problema, situazione, preoccupazione, stiate attraversando...possa risolversi in fretta e in bene, ve lo auguro <3 così come a me stessa <3

Godetevi il capitolo <3 buona serata <3 e in cuor nostro aiutiamo sempre chi possiamo e preghiamo per la pace <3 

Al prossimo cap, 

Un bacione grandissimo


***** 



William Rivera

"Finalmente ci incontriamo, Presidente Rivera." esordì Brendon Jo, entrando nel mio ufficio con fare spavaldo e arrogante. "Era da un po' che auspicavo ad un incontro del genere!"

Indossava un completo color glicine, davvero orrendo, e senza neanche essere stato invitato si accomodò davanti la mia scrivania, stravaccandosi sulla sedia come se fosse a casa sua.

Assottigliai lo sguardo e serrai la mascella per mantenere il controllo, ma era davvero dura, specialmente quando quell'essere vile e ostile osò rivolgere uno strano sguardo alla mia dolce Evy, seduta proprio accanto a me.

Le nostre mani erano intrecciate sotto la mia scrivania, all'altezza del suo ginocchio sinistro, e m'infondevano calma e sicurezza, ma gli occhi verdi di quell'omuncolo su di lei non mi piacevano per niente!

"Poche storie Jo." tagliai corto, senza troppi giri di parole o iniziando con saluti formali ed inutili.

"Volevo soltanto essere sincero." sottolineò lui, con una leggera aria di sfida.

Mi aggiustai la cravatta e la giacca con la mano libera, senza rispondergli.

"Sentiamo, come mai questo improvviso cambiamento nei miei riguardi? È successo qualcosa?" provocò lui, piegando la testa di lato e sorridendomi in un modo così beffardo da...

Le dita di Evy presero ad accarezzarmi il dorso della mano invitandomi ad una calma ulteriore, le scoccai una rapida occhiata colma di gratitudine.

Mi prudevano le mani, davvero molto! Volevo mettergli le mani addosso a quel bastardo!

"Sai benissimo cosa è accaduto, non c'è bisogno di far finta di nulla. Sei qui per una ragione ben precisa." puntualizzai, subito.

"Vai dritto al punto, sei diretto e presuntuoso...proprio come mi avevano detto! L'avevo già capito nei nostri brevi e sporadici primi incontri, ma adesso..." commentò lui, senza alcun tentennamento o timore nella voce e nei gesti, e osò spostare nuovamente gli occhi su mia...moglie!

"Riporta qui gli occhi, Jo. È con me che stai parlando..." ripresi, con un sorrisetto impertinente stampato sulle labbra.

Evy sospirava affranta, mentre Akim camminava avanti e indietro oltre le spalle di quel bastardo.

Mio fratello era a testa bassa, pensieroso, cupo, le mani congiunte davanti la bocca come in una muta preghiera.

Sapevo perfettamente quanto temesse il ritorno del suo patrigno! Non l'avrei mai permesso, su questo poteva contarci, avrei fatto di tutto per tenere quel folle dietro le sbarre e lontano da lui.

"Tu sei un amico o un nemico di Lucas Russell?"

La mia domanda gli fece tremare entrambe le pupille nelle sue iridi verdi, spazzando via ogni sua sicurezza. Brendon si passò una mano tra i capelli castani e prese a gesticolare, aprendo e chiudendo la bocca diverse volte.

Ti affido ogni cosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora