3

3.8K 79 18
                                    

- NOAH POV -

Questa mattina Stef mi ha dato appuntamento alla caffetteria del campus.
Arrivo giusto qualche minuto in anticipo, il tempo di poter fumare una sigaretta.
Non capisco perché ieri mi ha guardato cosi, le ho solo detto il mio nome.

«Hey omaccione» sento chiamarmi alle spalle. Stef.
«Come sta?» le chiedo senza specificare chi, e nel mentre faccio l'ultimo tiro di sigaretta.
«Ma chi? Andromeda? Perché me lo chiedi? Cos'è successo?».
Ogni volta con lei sembra un interrogatorio.

«Non è successo nulla, è che... ieri quando sei scesa dalla macchina ne ho approfittato per presentarmi ma lei non ha fiatato... anzi, mi guardava in modo strano, come se le facessi paura» confesso mettendo le mani nelle tasche del mio giubbino di pelle.

«Noah, ti avevo chiesto del tempo per capire cosa le è successo. Puoi stare un po' più rilassato e darmi il tempo che mi serve?»
«Stef ma come faccio? L'ho vista solo ieri per un paio di ore e non riesco a togliermela dalla testa. Non mi è mai capitato con nessuna e lo sai» inizio a camminare tenendomi la testa tra le mani... sto decisamente impazzendo.

Stef sospira e, prendendomi per il gomito, mi trascina dentro il locale. «Forza andiamo. Se non bevo almeno un goccio di caffè non riesco a reggere i tuoi deliri»

Passiamo la seguente mezz'ora a parlare dei corsi, forse per cambiare argomento.
L'anno scorso Stef fece domanda per partecipare ad un concorso con l'università. Ogni anno chi viene accettato può esporre i suoi scatti alla mostra finale, o un qualcosa del genere; si lavora in coppie e lei ha chiesto di poter lavorare con me.

Non seguiamo gli stessi corsi, l'università tende a mettere in coppia persone di corsi diversi per arricchire entrambi e per creare un lavoro più elaborato. 

Non la sto ascoltando molto, la mia mente è completamente annebbiata da quei due occhi ambrati.
«Allora?» chiede alzando le sopracciglia. Avrà capito che non la sto ascoltando.
«Scusa che hai detto»
«Noah ma mi stai ascoltando?» ecco appunto. 
«Si si, la mostra e...» mi blocco non appena vedo lei entrare dalla porta, e qualcosa di strano si fa strada nel pio petto quando vedo che non è sola.

C'è di nuovo il ragazzo di ieri sera, Christian. Stanno insieme?
Ma oltre a lui ci sono altre due persone. Li ho già visti, sono nella squadra di football con Elijah ma non conosco i loro nomi.

Stef, seguendo il mio sguardo, si accorge della sua presenza e, alzando una la mano, la saluta con un sorriso smagliante.
Andromeda la guarda e ricambia il sorriso, per poi sedersi poco distante da noi insieme ai suoi accompagnatori.

Sento che Stef, una volta tornata a guardare me, continua a parlarmi, ma non faccio altro che guardare lei; in un piccolo frangente in cui i nostri sguardi si incrociano, tutto sembra sparire.
I suoni sono più ovattati, e tutto si fa più sfocato tranne lei.

«Terra chiama Noah» schiocca le dita davanti ai miei occhi Stef. «Cavolo, sei messo proprio male».
«Dacci un taglio Stefanie»

Inizia ad avere tutta la mia attenzione solo quando nomina sua madre.
«Stef, capisco che tu non sia favorevole al rapporto dei nostri genitori, ma... per quanto sia d'accordo con te, Cindy mi chiede spesso come stai» faccio una pausa e, dato il suo silenzio, continuo «Dice che non rispondi neanche più ai suoi messaggi... cos'ha fatto di sbagliato?».

«Noah! Mia madre non ha tenuto in considerazione i miei sentimenti! Sono stata malissimo per questa relazione. Per molto tempo lei non è stata presente come figura materna, c'era solo la nonna e quando lei... quando è morta sono rimasta sola e lei ha preferito crearsi una relazione piuttosto che starmi vicina!» non la interrompo, anche se ho già sentito questo discorso molte volte... so che ha bisogno di sfogarsi ogni tanto.

La vedo abbassare lo sguardo e sospirare.
«Qual è il vero problema Stef?» già lo so, ma lei ancora non lo ammette a se stessa.
Mi guarda perplessa.

DIFFICULT: help me dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora