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- NOAH POV -

La guardo stesa sul quel letto. "L'Olimpo lo possiamo lasciare agli altri, gli inferi mi si addicono di più"

Come cazzo le è venuto in mente di uscirsene con una frase del genere?!
Non ne ho idea.
L'unica cosa che so è che è bastata a farmi venire una voglia sovrumana di scoparmela su questo letto.

Devi andarci piano con lei.
Mi ricorda il mio subconscio.

Guardo la cintura che ho appena sfilato via e, rialzando lo sguardo nel suo, mentre con un gesto lento la avvolgo attorno alla mia mano.

Lei mi guarda da sotto le ciglia truccate con quel po' di mascara che porta quasi sempre.

Mi lecco le labbra passando gli occhi su tutto il suo corpo mentre poso un ginocchio sul letto, vicino alla sua gamba.
«Vuoi questo Era?» le chiedo alzando un sopracciglio.

Rimanendo con lo sguardo nel mio, accenna un sorriso prima di rispondere. «Voglio te Noah. Tutto, così come sei»

Le accarezzo una coscia con due dita, soddisfatto di causarle pelle d'oca man mano che traccio la traiettoria.

«Come sempre Era, dì solo una parola ed io mi fermerò . Non voglio costringerti a fare nulla» mi avvicino a sussurrarle sul collo, lasciandoci subito dopo un bacio a fior di labbra.

Lei annuisce flebilmente, spostandosi per posare la schiena sul materasso.
Le coperte bianche creano un contrasto perfetto con l'immagine scura del suo corpo, e ripenso un po' a noi due.
Due opposti.

Basta pensare ora.

Rimango in piedi, solo il ginocchio posato sul letto, e la guardo inclinando il viso di lato, dalla mia altezza mentre inizio a sbottonarmi lentamente la camicia nera.

La vedo deglutire e mi trattengo dal sorridere, ma dentro sono così soddisfatto del modo in cui si sente solo con me che dio mio. Il mio ego la ringrazierà più tardi.

Allargo i bordi della camicia facendola scivolare giù dalle mie spalle e la lancio in un punto indefinito della stanza.
Mi abbasso su di lei arrivandole ad un palmo dal collo ma, prima che possa aprire bocca, mi interrompe prendendo parola lei.

«È un po' che non mi porti a vedere gli inferi sai? Un vero padrone di casa dovrebbe sempre soddisfare la sua regina» trattiene in sorriso ed io non ci vedo più.

Mi fiondo sul suo collo. Lo bacio, lo mordo, lo succhio leggermente, mentre lei mi accarezza la schiena applicando di tanto in tanto un po' di pressione. Piccoli gemiti riempiono la stanza insieme al rumore della mia bocca che schiocca contro la sua pelle.

Mi stringe le gambe attorno ai fianchi facendo crescere ancor più quella che è la mia erezione e, non appena se ne accorge, inizia ad ondeggiare i fianchi contro di me.

So che dovrei andarci piano con lei ma quando prende queste iniziative mi rende le cose molto più difficili.
Mi sta provocando. Vuole che non mi ponga limiti con lei.
Forse potrei lasciarmi andare un pochino.
Forse non sarebbe poi così male per lei.
Forse le andrebbe bene.

Scendo con le mani ad afferrarle il bordo della maglia e, con un movimento veloce, gliela sfilo.

Abbasso lo sguardo convinto di doverle togliere anche il reggiseno e sono sicuro di poter lasciar trasparire tutto lo stupore tramite gli occhi non appena vedo che ne è priva.

Alzando lo sguardo di sfuggita vedo comparirle sul volto un piccolo sorriso soddisfatto.

Sa di avermi stupito e ne va anche fiera.

DIFFICULT: help me dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora