21

2.1K 65 85
                                    

- VLADIMIR POV -

Anche stasera sono stato costretto a seguire questi idioti ad una delle loro stupide feste.

"Sii andiamo al Trinity" imito la voce di Stefanie nella mia mente. Mai una volta che pensi di stare a casa.

Ultimamente sto sempre con lei e starmene un po' per i fatti miei non mi dispiacerebbe.

Quando quella ragazza, Bethany mi sembra si chiami, mi ha chiesto di ballare, avrei dovuto dire di si. Almeno ora avrei qualcuno con cui scopare.

E invece mi ritrovo seduto solo, mentre tengo d'occhio Stefanie che balla con il primo che capita insieme a Phebe.

Non ci metto molto ad adocchiare Marcus Hood seduto al bancone, intento a guardare quest'ultima.

Seguo con gli occhi il suo sguardo per ritrovare le due ragazze. 
Ballano con due tizi che non ho mai visto, e dubito loro li conoscano.

Prendo la birra posata sul tavolo davanti a me, e torno con la schiena poggiata al divanetto.
Me la porto alle labbra facendo un lungo sorso mentre guardo Stefanie muovere il suo culo contro quel tizio che, nel mentre, sta passando le mani lungo tutto il suo corpo.

Quando con lo sguardo raggiungo il suo viso mi accorgo che mi sta fissando. Alzo gli occhi al cielo quando mi fa un sorriso palesemente falso.

Ho bisogno di fumare.

Raccolgo il pacchetto di sigarette e le chiavi dell'auto ed esco a fumare.
«Splendore. Ti trovo sempre bene» sento parlare qualcuno e mi volto a vedere chi sia.
Rimango di stucco quando, qualche metro alla mia sinistra vedo Niki, poggiata alla sua moto mentre fuma una sigaretta.

Chiudo gli occhi, faccio un bel respiro e torno a guardare davanti a me, portandomi la sigaretta alle labbra prima di risponderle. «Cosa vuoi stavolta»

«Brokenbone vuole una risposta. Hai riferito a Martin che poteva tornare?» 
Sorrido beffardo. Non posso farle vedere che effetto ha su di me, soprattutto quando io su di lei non ho alcun potere... non più.

«Sai» predo un tiro di sigaretta prima di continuare. «Credo che questi non siano cazzi tuoi» getto il fumo fuori. 
«Io credo di si Vlady» si avvicina a me staccandosi dalla moto.

Rivolgo gli occhi a lei, senza girare la testa. Lo sta facendo solo per farmi cedere, devo contenermi. 

Mi poggia una mano sulla spalla ed io chiudo gli occhi cercando di rimanere concentrato, ma al contatto della sua mano con il mio giubbino di pelle indietreggio. Non sopporto che mi tocchi. Non più. 

«Che c'è Vlady? Non resisti?» 
Ancora quel nomignolo. Ancora quel cazzo di nomignolo che mi manda fuori di testa. 
Faccio uno scatto verso la sua direzione afferrandola per il collo, facendola indietreggiare fino al muro.
 
Porta subito le mani sul mio polso, iniziando a guardarsi intorno nella speranza che ci sia qualcuno per strada pronto a fermarmi, ma non c'è un'anima viva. Sono tutti dentro al locale.

Mi abbasso al suo orecchio e le sussurro: «Ora mi ascolti bene. Punto uno. Non usare quel nome di merda con me. Punto due. Non sono il vostro cagnolino. Se volete sapere qualcosa o dovete dire qualcosa a Martin, sapete dove trovarlo» stringo la presa leggermente di più. «Sono stato chiaro?»
Dal mio volto non traspare emozione. Solo rabbia. A farla uscire è stato quel maledetto nome che mi auguro di non sentire più.

Per tutto il tempo Niki annaspa e gira gli occhi da tutte le parti in cerca di aiuto, tranne sulla mia ultima domanda, in cui rivolge lo sguardo a me. Non proferisce parola. Si limita ad annuire.

DIFFICULT: help me dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora