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- ANDROMEDA POV -

Stiamo per baciarci, me lo sento.

Non ho esperienza in fatto di ragazzi, ma credo che questo sia uno di quei momenti.

Ci avviciniamo sempre di più, finché le nostre fronti non si scontrano. Lo vedo chiudere gli occhi.

Ok è proprio quel momento.

Chiudo gli occhi a mia volta e... e lui si allontana privandomi del suo calore, del suo profumo.
Apro gli occhi corrugando le sopracciglia e in un batter d'occhio si sta alzando.

L'aria fredda mi invade e mi schiarisce i pensieri.

Forse mi sono lasciata prendere troppo dal momento, forse lo volevo solo io...

«Non posso baciarti» le sue parole richiamano la mia attenzione.
«Cosa? Perché?» beh almeno sono sicura di non averlo immaginato.
«Stanno succedendo troppe cose in questo periodo. Non posso legarmi a te, non possiamo avere questo tipo di rapporto così int-»
«Credo sia un po' tardi per quello Noah!» ribatto seria, alzandomi in piedi. 

Non può dirmi questo dopo tutto quello che abbiamo fatto. Certo non è molto, ma io ho dato un peso a quelle cose, a quei gesti.
«Era, non è come pensi-»
«Per voi non è mai come penso. Sei un incoerente Noah! Prima fai tutte quelle cose, "dormi con me", e poi ti tiri indietro quando io voglio di più!»
Lui alza immediatamente lo sguardo su di me. Devo imparare a riflettere quando sono incazzata, o sparo solo strozzate.

«Vuoi di più?» chiede lui.
«Io... beh vorrei fidarmi. Vorrei conoscerti e vorrei farmi conoscere. Credo tu abbia capito bene che non è una cosa che concedo a molti, pensavo avresti apprezzato.»
«Non puoi aprirti con me. Anche io ho avuto ed ho tutt'ora problemi, se c'è li addossiamo... ci uccideremmo a vicenda» mi dice lui.

La sua affermazione è quasi un sussurro. Si avvicina lentamente a me, mettendomi una mano sulla guancia.

Il calore della sua mano mi porta ad appoggiarmici involontariamente.
«Potrebbe ucciderci, si, oppure potremmo aiutarci a vicenda, affrontando il dolore insieme...»
Lui continua a guardarmi intensamente, finché... «Vieni con me»

Saliamo entrambi al piano di sopra ed entriamo in una stanza che sembra essere vuota. Non ci sono oggetti personali sui mobili ed è tutto vuoto, tranne la scrivania, su cui ci sono dei quaderni da disegno.

«Questa stanza non è di nessuno. Quando non voglio tornare a casa la uso io»
«Perché siamo qui Noah?»

«Vorrei spiegarti cosa sta succedendo ultimamente, vedrai Vladimir sempre con voi e non puoi non essere informata. Inizialmente non ero certo di dirtelo per questa storia dei tulipani...
Diciamo che non sono in una bella situazione. Ci sono delle persone a cui non sto molto simpatico, né io né Elijah. Dato che non sono le persone migliori del mondo, Vlad starà con voi quando non ci sono io. Vi accompagnerà a lezione e la notte faremo a turno.
Ho immaginato che non vuoi dormire con lui in stanza quindi in quelle sere o dormirà in corridoio oppure tu puoi... si venire qui, ed io dormirò di sotto sul divano...»

«Cosa c'entro io con questa situazione?» perché dovrebbero prendersela con me?
«Loro non sanno chi sei. Potrebbero prendersela con chiunque vedano in nostra compagnia, basta accorgersi che c'è un rapporto. Mi hanno ricattato con Stefanie, non voglio che mi ricattino anche con te, e stessa cosa credo che valga per Elijah. Voglio solo tenerti al sicuro e anche con questa storia dei tulipani non sono per nulla tranquillo»

DIFFICULT: help me dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora