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- ANDROMEDA POV -

Mi gira la testa. Che ore sono?

«Tutto bene?» mi chiede una ragazza china al mio fianco, mentre mi guarda preoccupata.
Indietreggio con le spalle al muro guardandomi attorno spaesata. Ok siamo nel corridoio ed io sono svenuta dopo aver visto... Mike.

Noah non c'era più. L'avrà visto?
«Si sto bene» mi giro a rispondere alla ragazza prima di alzarmi di scatto. Prova ad aiutarmi ma la blocco rassicurandola di non aver bisogno di aiuto.

Non l'avevo mai vista prima e non capivo il perché di tanta preoccupazione. Sotto il suo sguardo corrucciato corro via, dritta nella mia stanza.

Armeggio un po' con le chiavi prima di riuscire ad entrare, chiudere la porta e appoggiarmici con le spalle.

Spero non mi abbia seguita, che non sia entrato. Finché non conosce la mia stanza va tutto bene, continuai a ripetere tra me e me.

Decido così di non accendere la luce, potrebbe vedere quale si accende e farsi un'idea della camera, sempre che sia ancora là fuori. Non ho neanche idea di quanto tempo abbia passato priva di sensi su quel pavimento.

Calmo il mio respiro e mi allontano dalla porta andandomi a buttare sul letto. Mi guardo intorno. Stefanie dorme tranquilla e lo stesso fa Vladimir sul divano letto, che ormai rimane aperto.

Decido di mettermi il pigiama lì, approfittando dei fasci di luce che entrano dalla finestra grazie al lampione dall'altra parte della strada.
Alzo le coperte e mi metto nel letto quando il mio cellulare vibra. Non so se guardarlo... se fosse lui...
Allungo la mano sul comodino e attivo il display. Numero anonimo.

Accendi la luce su.

Come sospettavo. Mi alzo dal letto cominciando a girare in circolo tenendomi la testa tra le mani.
Non voglio svegliare Stefanie o Vladimir. Vorrei che lei rimanesse fuori da questa questione, già è presa dalla situazione con Noah, non posso mettermici anche io con i miei problemi.

Guardo di nuovo il telefono. Ma si, lo faccio.
Apro la rubrica lasciandola scorrere fino ad arrivare al suo nome. Tentenno un attimo ma alla fine chiamo, mentre mi rimetto nel letto.

«Pronto» risponde quasi subito lui.
«Sei arrivato a casa?» chiedo mangiucchiandomi un unghia.
«Si mi sto mettendo nel letto, è successo qualcosa? Devo tornare lì?»
«No no, solo... puoi stare al telefono finché non mi addormento? Poi domani parliamo»

«Puoi dirmi adesso? Mi fai preoccupare»
«Noah, ne parliamo domani, per piacere. Non voglio svegliare nessuno»
«Va bene... Stefanie sta bene? Hai capito cosa c'era di strano?»
«No... quando sono entrata stavano già dormendo entrambi» domani dovrò ricordami di parlarle.

Rimaniamo entrambi in silenzio, in alcuni momenti mi chiedo se sia ancora sveglio. Ogni volta mi viene confermato da qualche sospiro.
Alla fine mi addormento senza neanche accorgermene.

Il martedì passa in fretta, ho seguito solo una lezione e non ho visto Noah. Vladimir non era molto d'accordo quando ho insistito ad andarmene in camera a studiare, e non ero in vena di litigare, così mi sono messa a studiare in biblioteca.

Dopo qualche ora mi hanno raggiunto anche Stef e Vlad, e quando abbiamo finito di studiare siamo tornati in camera.
Vladimir ha provato a cucinare una frittata, ma ha finito per bruciarla.
Guardo Stefanie ridere sotto i baffi senza emettere nessuna presa in giro.

«Vladimir perché non scendi ad aspettare il fattorino giù?»
Lui sbuffa ma alla fine si alza dal divano. «Per il sushi questo ed altro» ammicca lui uscendo.
In quel momento ne approfitto per parlare con la mia amica.

DIFFICULT: help me dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora