- NOAH POV -
Sapevo di non dover toccare quell'argomento cazzo.
Ho passato la notte insonne al pensiero di cosa stesse rivivendo a causa della mia domanda. Non ho idea di come si sia fatta quella cicatrice ma, a giudicare dalla sua reazione, non dev'essere nulla di bello.Mi sento uno stupido per aver rovinato tutto. Ieri mattina, quando mi sono svegliato, lei era appoggiata alla mia spalla mentre io l'abbracciavo. Era una sensazione nuova, strana. Non l'avevo mai fatto, eppure non mi sarei mai voluto muovere da lì. Elijah però mi stava chiamando per Martin e dovevo andare. Nonostante ciò, ero rimasto fermo ancora cinque minuti a guardarla.
Stamattina ho tentennato un po' ma alla fine, prima di scendere a fare colazione sono passato da lei.
Ad aprirmi è stata Stefanie che, come mi ha visto, si è fatta seria, ma poi ha lasciato la stanza per farmi parlare con lei.
Quando sono entrato neanche voleva guardarmi. «Possiamo parlare?»
«Non ho nulla da dirti Noah» esclama andando da una parte all'altra della stanza, mentre mette a posto le macchinette.«Non volevo farti quella domanda, mi dispiace! Sai che non voglio sapere nulla che tu non voglia dirmi, bastava che mi dicessi che non sono affari miei»
«Come hai fatto a vederla? E quando?» Mi domanda fermandosi di botto davanti a me.
«Ti stavi agitando e la felpa si stava aprendo. Non voglio sapere come l'hai fatta ok? Basta che risolviamo questa situazione. Non voglio passare l'ultimo giorno a disposizione qui litigando!»A quel punto vedo qualcosa in lei mutare. Non capisco cosa le sta prendendo.
«Andiamo. Oggi voglio passare allo zoo di central park»
Non la contraddico solo perché capisco che magari ne ha bisogno, anche se gli animali non erano previsti nel progetto.La colazione ed il tragitto passano in silenzio e, una volta arrivati, vedo che lei è più serena.
Ok, le piacciono gli animali.
«Come mai siamo qui?» chiedo curioso.
«Non sono mai stata in uno zoo» confessa lei senza guardarmi, mentre mi supera per raggiungere le giraffe.La seguii per tutto il tempo senza proferire parola. Avevamo una macchinetta ciascuno e ogni tanto facevamo qualche foto.
Vorrei tanto vedere la sua faccia quando vedrà che tutte quelle che ho fatto io ritraggono lei.
Proprio mentre sto guardando l'ultima che ho scattato, la vibrazione del telefono mi distrae.
«Vlad dimmi» rispondo al mio amico allontanandomi quanto basta da lei.«Come sospettavo stavano seguendo Stefanie. Ho bloccato il ragazzo mentre le stava per fare l'ennesima foto. Tieni gli occhi aperti, scommetto che stanno seguendo anche te»
Lo ringrazio per avermi avvisato prima di chiudere. Non voglio neanche immaginare che fine abbia fatto quel ragazzo.«Prendiamo qualcosa da mangiare?» mi viene incontro Andromeda.
«Certo... cosa ti va?»
«Mhhh... gelato!»
Scoppio a ridere. «Siamo quasi a ottobre»
«E allora?» mi guarda perplessa. Alla fine alzo gli occhi al cielo e gliela dò vinta.Siamo seduti a mangiare seduti su una panchina quando finalmente lei mi rivolge la parola per dirmi qualcosa che non riguarda cibo.
«Non volevo trattarti male. Non è una storia che mi piace raccontare quella della mia cicatrice. Reagisco male quando viene nominata e per questo cerco sempre di non farla vedere»«Era, a me non interessa sapere il tuo passato se tu non sei pronta a raccontarmelo. Se mai lo sarai io ti ascolterò senza problemi e senza giudicare. Fino ad allora a me basta sapere come stai.» sono serio quando le dico ciò. Spero vivamente che lei riesca ad aprirsi con me. Magari spingerà me a fare lo stesso con lei.
Quando le spiegherò dei disegni che ormai da un anno la ritraggono, potrebbe prendermi per pazzo però.«Non posso dirti che sto bene. È un periodo difficile. Non riesco a capire le mie emozioni, sono fragile. In un attimo riesco a cambiare subito idea e provare troppe cose diverse e... tutto questo mi sta mandando in confusione. Insomma, guardami. Sono qui seduta a parlare con te. Ti sto dicendo tutto questo e neanche ti conosco. L'Andromeda di un mese fa non l'avrebbe mai fatto.
Mi sono promessa di cercare di migliorare. Di dare fiducia alle persone, ma non pensavo di impazzire in questo modo. Sento di non avere più il controllo di me stessa, delle mie emozioni»
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DIFFICULT: help me dream
ChickLitAndromeda Hood è una ragazza di 20 anni tormentata dal passato. Non si fida di nessuno se non dei suoi due fratelli e del suo migliore amico, ed ha sviluppato un carattere molto forte per proteggere ciò che è rimasto della sua anima. Il suo passato...