26

1.5K 59 7
                                    

Mi scuso in anticipo per eventuali errori, provvederò a correggerli il prima possibile.

- ANDROMEDA POV -

Rimango ferma a guardare Noah parlare, ridere e scherzare con quella ragazza. Lei rimane di spalle a me, non riesco a vederla in viso e dal fisico non mi sembra conoscerla.
I capelli scuri che le scendono lunghi fino alla vita, il vestito fin troppo corto azzurro. No, non so chi sia.

Noah è preso dalla conversazione. Mi chiedo se mi abbia già vista, se sa che lo sto guardando in questo momento.
A giudicare dai suoi atteggiamenti però non credo. Non avrebbe motivo di ignorarmi.

Passo gli occhi su tutta la sua figura. La camicia bianca che gli fascia alla perfezione tutti i muscoli, lasciando intravedere i tatuaggi che rimangono anonimi, delle semplici chiazze nere coperte da un velo bianco.
Eppure io li so tutti.
Gli unici che si riescono a vedere sono i pochi che gli spuntano sul collo, compreso l'albero spoglio che ha tatuato dietro la nuca, e quelli sulle mani.
Il pantalone nero gli fascia le gambe rimanendo leggermente largo, fino ad arrivare alle jordan nere, bianche e rosse.

Non l'ho mai visto vestito in questo modo, e se non fossimo qui penso che... devo smetterla di fare questi pensieri, non è il momento.

Mi ripeto che devo staccargli gli occhi di dosso. Non mi sta guardando, non sta neanche pensando di girarsi a cercarmi, ma la mia testardaggine lotta contro di me ripetendomi che deve accorgersi di me.

«And!» esclama una voce poco dietro di me, attirando la mia attenzione.
Giro lo sguardo per capire di chi si tratta e rimango piacevolmente sorpresa nel vedere Elijah avvicinarsi a me.

È più elegante di Noah, andando molto sul classico con il completo elegante.
«El, che ci fai qui?» mi avvicino a lui per salutarlo.

Come se avessi un marchio, all'improvviso sento gli occhi di Noah bruciarmi addosso. Ci sono molte persone in questa stanza ed io sono certa che a guardarmi sia lui.

Quando Elijah si abbassa avvicinandosi per darmi un bacio sulla guancia sono tentata dall'allontanarmi, soprattutto quando mi poggia una mano alla base della schiena.
Devo resistere, so che mi sta guardando e deve vedere cosa potrebbe fare lui se non avesse deciso di ignorarmi.

Cerco di trattenere il senso di disagio che mi attanaglia lo stomaco e mi avvicino porgendo la guancia ad El, posandogli una mano sulla spalla.

«Cosa ci fai qui?» almeno questa domanda gliela faccio spontaneamente. Dovrebbe esserci suo padre dopotutto, o almeno entrambi.
«Papà aveva iniziato ad avere i sintomi dell'influenza e non voleva rischiare di ammalarsi. Questa settimana deve tenere delle sedute di esame che non vuole assolutamente rimandare, quindi ha mandato me»

Sapevo delle sedute di esame, ma mai mi sarei immaginata di ritrovarmi Elijah qui. A volte mi dimentico che sono imparentati.

«Prendi qualcosa da bere con me?»
Non vedo perché rifiutare, alla fine Noah sta ancora parlando con quella ragazza, si sono solo spostati di qualche passo.
Continuo a guardarmi intorno anche per cercare di vedere dove si è cacciato Holden, ma di lui nessuna traccia.
Sicuramente starà parlando con qualcuno riguardo le foto.

«Va bene dai, andiamo» rispondo cortesemente posando la mano nell'incavo del suo gomito mentre ci incamminiamo nella sala accanto.
Non ero ancora entrata a guardarla, ed è esattamente l'opposto dell'altra.
Le pareti sono tutte scure e prive di decori, l'unico altro colore è il dorato delle finestre. Non entra un filo di luce dalla strada, mi chiedo su che lato diano. La sala è illuminata da vari lampadari dorati che scendono a cascata dal soffitto.

DIFFICULT: help me dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora