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Mi scuso in anticipo per gli errori. 
Provvederò a correggerli il prima possibile.


- ANDROMEDA POV –

«Eri stata avvisata amore mio. Ora verrai con me e non farai obiezioni»

La sua mano sul mio braccio che mi tiene con forza riesco a sentirla ovunque.
Questa mossa da parte sua non me la sarei mai aspettata. Sapevo che prima o poi lo avrei rivisto, dopotutto era stato lui stesso a dirmelo quel giorno al teatro. Solo che non mi aspettavo oggi. E non mi aspettavo così presto.

Vlad non era con noi perché Noah l'aveva chiamato. Che non sia stata una mossa calcolata da Alec stesso? Questa teoria viene subito smentita dalle sue parole però.

«Per me è stata una vera fortuna che quel biondo ossigenato qui sotto se n'è andato. Certo, stavo per fare la mia mossa, a prescindere a breve non sarebbe più stato qui, ma... che fortuna non trovi?» ripete quelle parole girando per la stanza a passo lento, passando un dito sugli scaffali con sopra i libri di Stefanie, per poi girarsi nella mia direzione quando pronuncia quell'ultima domanda.

«Una vera fortuna» lo guardo di sottecchi con lo sguardo corrucciato. Non capisco cosa vuole e non so da dove spunta fuori tutto questo coraggio da parte mia. Fino a qualche settimana fa non mi sarei mai immaginata una scena del genere. Io che di fronte ad Alec assumo un atteggiamento duro?

«Andiamo su, non abbiamo tempo da perdere» si avvicina di nuovo a me, allungando una mano nella mia direzione per afferrarmi il braccio.

Devo pensare, e devo farlo alla svelta. Stefanie ha capito cosa intendevo dirle. Ne sono certa, e l'ho capito dal suo sguardo e dal modo in cui è corsa via. Questo può solo voler dire che Noah sta arrivando. Non posso muovermi. Non voglio muovermi da questa stanza.

«Perché dobbiamo andare da qualche altra parte?» afferro la sua mano con delicatezza portandola tra le mie. La nausea si fa largo nel mio petto e cerco di reprimerla ripetendomi che devo solo temporeggiare.

Ti prego Noah, muoviti.

«Sai Alec. Dopo che ti ho rivisto ci ho pensato e... hai ragione. È giusto che sia tu la mia prima volta e che tu ti riprenda ciò che ti... spetta»
Ma che cazzo sto dicendo? Solo a sentirmi dire una cosa del genere mi viene il ribrezzo. Ma so che è ciò che vuole sentirsi dire lui.

Sul suo viso compare subito un sorriso enorme. Gli angoli della bocca sembrano arrivargli alle orecchie, mentre porta una mano sulla mia guancia.

Non è un tocco dolce come quello di Noah.
No.
È duro, privo di emozioni o sentimenti.
Quasi meccanico.
Come se facesse tutto ciò solo per dimostrare qualcosa a se stesso.

«Finalmente l'hai capito anche tu» si avvicina per baciarmi ma io mi giro prontamente di spalle. Chiudo gli occhi trattenendo il respiro. Devo calmare il cuore che va a mille, altrimenti si accorgerà che sto bleffando.

«Non c'è bisogno di andare da altre parti Alec. Ti voglio ora. Stefanie non tornerà, siamo soli tutta la sera» camuffo l'agitazione nella mia voce sussurrando appena, mentre porto una mano sulla sua costringendomi ad accarezzarla.

«Mi sei mancata così tanto Andy» mi sussurra avvicinando la sua bocca al mio orecchio, spostandomi i capelli per scendere a baciarmi il collo.

Chiudo gli occhi e cerco di tirare indietro le lacrime quando le sue mani iniziano a percorrere il mio corpo.
Mi palpeggia rudemente il seno, senza delicatezza, senza amore, mentre con l'altra mano mi tiene stretta per un fianco.

DIFFICULT: help me dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora