Mi svegliai con un messaggio di Jaden Brown che cancellava il nostro incontro. Non mi diede una vera spiegazione ma era il tipo da annullare senza un motivo. In più, mi aveva promesso che avrebbe trovato qualcuno per aiutarmi alle 10.
Alle 10:17, nel bel mezzo di Statistica e ancora non era arrivato nessuno. Nessun messaggio da Jaden. Stavo semplicemente per andare a scuola a piedi e cercare una soluzione da sola quando suonò il campanello alla porta.
"Vado io!" Urlai mentre scendevo in fretta le scale per andare ad aprire la porta.
Oh ma andiamo...
Rimasi senza parole e mi ci volle qualche minuto per riprendermi ed essere sicura di non star avendo nessuna allucinazione, perché alla porta c'era l'unico e il solo Zack Darrington, vestito con una camicia nera e jeans, e un sorriso felino sul viso. I suoi capelli leggermente umidi e uno sguardo subdolo che svegliarono il mio pensiero combatti e fuggi. Si doveva essere appena fatto una doccia o altro perché potevo sentire l'odore di shampoo e l'ondata della sua colonia.
"Cosa ci fai qua?" Uscì fuori così aggressivo che sorprese anche me.
"E buongiorno anche a te, principessa." Mi strozzai con la saliva ma per fortuna non mi stava guardando.
"Chi è alla porta?" Sentii mio padre iniziare ad avvicinarsi e la faccia di Zack si illuminò appena colse l'opportunità di entrare.
"Hey Coach," Zack lo salutò con un sorriso di un angelo e diavolo.
Mio padre lo guardò e poi tornò a guardare me.
"Hey Zack..." iniziò sospettoso. Perciò anche mio padre era prudente con lui. "Posso esserti di aiuto con qualcosa?"
"J mi ha mandato qui per aiutare Amelia con la macchina." Rispose vivacemente.
Mio padre storse il naso. "Capisco...e così voi due vi conoscete?"
Zack mi guardò intensamente da sotto le ciglia lunghe e trattenni la voglia di fargli una linguaccia.
"Oh, si." Ghignò allusivamente. "Ci conosciamo."
L'espressione di mio padre diventò atona. Pensai anche avrebbe protestato sul farmi andare via con lui ma invece annuì.
"Va bene," disse. "Solo fai in modo di essere a casa per il pranzo."
"A dire il vero Coach," Zack mi lanciò un'occhiata ghignante e impertinente che mi fece stringere la gola. "La mia amica, Amelia, mi offrirà il pranzo. Sai, perchè le aggiusto la macchina."
Come se volesse aumentare la credibilità, mi tirò a lui stringendo un braccio attorno a me e spingendomi al suo fianco. Ero talmente scioccata da non riuscire a spiaccicare una parola, e lo stesso era mio padre.
"Non si preoccupi. Le riporterò sua figlia e la macchina tra un paio d'ore, sana e salva." Prima che mio padre potesse rispondere, mi sussurrò all'orecchio, "Andiamo." mentre mi trascinava fuori casa mia.
•••
Il secondo dopo uscita di casa, lo allontanai con una spinta.
"Che diavolo era quello?!" quasi strillai.
Ruotò gli occhi, il sorriso da angelo era già sparito. "Calmati. Ti comporti come se non avessi mai avuto contatti con un ragazzo."
"Ed è proprio cosi infatti."
Mi guardò con impassibile. "Be', è un vero peccato. Sarà difficile superarmi."
"Incredibile. Maleducato E narcisista. Hai altre qualità utili?"
"Non ho un palo su per il culo." Rispose dolcemente, facendo chiaramente capire che io lo fossi.
"E neanche io!" sbottai ma inarcò un sopracciglio per il mio tono chiaramente da palo su per il culo.
"Mi hai convinto," rispose neutro.
Incrociai le braccia e alzai il mento. "Be', forse anche tu dovresti esserlo un po'. Sei in ritardo."
"Di un quarto d'ora. Rilassati."
"Diciasette, a dire il vero," lo corressi.
"Ascolta, non è un mio problema se Jaden ti ha dato buca all'ultimo. Credi che voglia stare qui?"
"Sembrava ti stessi divertendo con quella scenata davanti a mio padre," commentai amaramente.
"E quindi? Stavo scherzando." scrollò le spalle con nonchalance.
Mi lasciai sfuggire uno sbuffo, "Provocando un uomo di mezza età. Ooh, davvero impressionante."
"Questa è l'ultima cosa impressionante di me, dolcezza," rispose con un ghigno impertinente.
Assottigliai lo sguardo dura. "Giusto. C'è anche il tuo enorme ego."
"E non è l'unica cosa enorme che ho."
Il mio volto arrossì contro il mio volere e lui si lasciò scappare una risata. "Oh, ora diventi timida? Sei tutta rossa."
"Vai a farti fottere." non sapevo cos'altro dire.
"Con te? Uhm, sono sicuro che ti piacerebbe."
Mi ero data la zappa sui piedi da sola. Il mio viso si fece più bollente e il suo sorriso si allargò. Distogliendo lo sguardo, il mio cervello si affrettò a pensare a un modo per uscire da quella situazione.
Sì, avrei potuto chiedere a mia madre di accompagnarmi, ma dubitavo che sarebbe stata in grado di riparare la macchina. Mio padre era impegnato a prepararsi per la partita della prossima settimana. Inoltre, dovevo accompagnare Daniel agli allenamenti quella sera.
Stava ancora sorridendo quando sbuffai. "Facciamola finita", borbottai mentre aprivo la portiera della macchina e salii sul sedile del passeggero. "Non parlarmi," aggiunsi in segno di avvertimento prima di guardare dritto davanti a me.
Era ancora fuori dall'auto ma le mie orecchie udirono uno stanco, "Come desidera, principessa."
•••
Il viaggio in macchina verso la scuola era di quelli dolorosi. Dire che Zack era un guidatore spericolato sarebbe stato l'eufemismo dell'anno. Il suo pick-up era di quelli vecchi e ogni volta che c'era un dosso, mi sentivo come una bambola di pezza che veniva sballottata. Quando mio padre guidava con il cambio, era calmo, ma Zack cambiava marcia in modo troppo aggressivo.
"Puoi per favore guidare al limite di velocità?" dissi a denti stretti.
"Pensavo avessi detto che bisognasse parlare." Alzai gli occhi al cielo e strinsi la presa della cintura appena cambiò marcia con troppa forza.
"Ci farai uccidere", sospirai. "Perchè tra tutte le persone sei venuto proprio tu?"
"Qual è il problema? Non era un appuntamento."
"Lo so."
Silenzio.
Il suo viso iniziò a cambiare e sbatté rapidamente le palpebre prima di guardarmi. "Ti piace Jaden", affermò mentre entrava nel parcheggio.
"No, non è vero!" Negai ma uscì troppo ansioso..
Chiaramente a lui non importava se fosse vero o no. "Ugh, lo sai che ha una ragazza vero?"
"Non mi piace", insistetti.
Ma ignorò il mio commento e parcheggiò con una manovra rapida anche senza concentrarsi. "Certo che ti piace J. Sei una brava ragazza e lui è il tipo da re e reginetta del ballo."
"Sembri geloso di lui," dissi mentre ci avvicinavamo alla mia macchina. Lui si fermò bruscamente e per poco non andai a sbattere contro la sua schiena. Si girò e mi diede uno sguardo pietoso.
"Amelia, tesoro," parlò lentamente e con disappunto, come se stesse parlando ad una bambina. Il fuoco ardeva nei suoi occhi mentre l'angolo della sua bocca si incurvò. "Sono Zack Darrington."
S/A.
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The Coach's Daughter ▪︎ ✔️ (Italian Translation)
Teen FictionIn una città dove la squadra di football liceale comanda la scuola, Amelia è una delle tante facce tra la folla. Nonostante suo padre sia il coach della squadra, l'idea del 'Friday night lights' di Amelia, ruota attorno allo studio fino a che non si...