Capitolo 15

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"Fammi trovare qualcuno che ci riporti indietro," disse Zack.

"Ho la mia macchina," mi offrii. "Se riusciamo a metterlo dietro, posso guidare".

Scosse la testa e alcuni dei suoi capelli gli caddero disordinatamente davanti agli occhi scuri. "Non devi farlo. Le tue amiche hanno bisogno di te."

Sbattei le palpebre per lo shock. Stava facendo il... carino? "Lola..." si lamentò Jaden, accarezzandomi i capelli.

"Non credo che sarò in grado di lasciarlo in ogni caso," dissi sconfitta.

Gli zigomi di Zack si approfondirono fissando Jaden e poi di nuovo me. Ci pensò un attimo prima di annuire in accordo. "J," disse preoccupato, alzandogli il mento. "No, non chiudere gli occhi, amico. Resta sveglio."

Zack si girò verso di me. "Dov'è la tua macchina? È lontana?" chiese mentre cercava di tirare su di sé un po' del peso di Jaden.

"No, è vicino all'ingresso."

Zack annuì sollevato e alla fine spostò parte del peso di Jaden su se stesso. Poi guardò la folla e si accigliò. "Togliti di mezzo, cazzo!" gridò e un sentiero si aprì per noi.

•••

Buttammo Jaden nei sedili posteriore dopo che ebbe finito di vomitare nel prato vicino alla mia macchina. Per quanto fosse stato disgustoso, lo avevo lasciato ancora aggrappato a me solo perché si lamentava chiedendo di Lola. Dopo la sua sessione di vomito, affermò di sentirsi "totalmente normale" e "per niente ubriaco".

Zack si assicurò di sedersi dietro e gli allacciò la cintura. Il finestrino era abbassato così Jaden mise la faccia fuori dal finestrino e iniziò a cantare quella che pensai fosse "Sorry" di Justin Bieber a squarciagola, completamente stonato. Almeno era cosciente.

Trascinammo Jaden a casa di Zack e nel mentre Jaden canticchiò tutto il tempo accarezzandomi la nuca e chiamandomi Lola. Avevo smesso di correggilo a quel punto. Quando entrammo nella stanza di Zack, in fretta lo appoggiò dei cuscini sul letto e mi aiutò a stendere Jaden su un fianco.

"C'è della pizza sul tavolo in cucina. Puoi prenderne una fetta?" Richiese Zack.

Annuii e corsi via. La sua casa sembra una confraternita del college. Ma una abbandonata. Mettendo un paio di fette di pizza su un piatto, presi anche un bicchiere d'acqua prima di tornare indietro.

"Hai bisogno che prenda qualcos'altro..." La mia voce si spense mentre mi avvicinai alla porta. Zack aveva preparato tutto per Jaden: secchio, cuscini, snack, acqua. Lo guardai mettere teneramente un peluche anatra nella mano di Jaden e iniziare a togliersi le scarpe.

Si girò verso di me. "Io starò qui con lui. Puoi andartene se vuoi. Hai fatto molto." La sua voce era più dolce di quanto l'avessi mai sentita.

Cercai di non mostrarmi sorpresa. "Nessun problema. Devo passare a prendere un gatorade o qualcosa del genere?" mi offrii.

Zack sussultò. "Ti dispiace? È solo che... non beve mai, quindi i postumi di una sbornia saranno pesanti."

"Non mi dispiace", lo assicurai. "Torno subito."

•••

Al supermercato, chiamai Taty per rassicurarla che fossi viva e presi anche delle bevande energetiche extra per Zack. Dato che ero qui, comprai anche dei noodles istantanei e gli ingredienti per la zuppa post-sbornia.

Quando tornai, sciacquai una pentola e cominciai a far bollire dell'acqua. A zuppa pronta, la misi in una ciotola e insieme alle bevande le portai in camera. Mi fermai sulla soglia e guardai Zack che spostava i capelli di Jaden dal suo viso e gli premeva un asciugamano umido sulla fronte. Era stranamente affettuoso.

"Continuerai a guardare?" parlò in modo familiare e io sobbalzai un po' per la sorpresa. La testa di Zack si girò verso di me e sorrise mentre mi avvicinavo.

"Ho preso del gatorade e poche altre cose per quando si sveglia. Per entrambi," dissi mentre gli passavo la borsa della spesa.

"Hai comprato l'intero negozio?" scherzò mentre passava al setaccio la borsa, tirando fuori i drink.

"Non sapevo che sapore gli piacesse e la Redbull è per te per aiutarti a stare sveglio, per ogni evenienza. Ho pensato che non bevi caffè durante la stagione."

Si fermò, fissando la lattina di Redbull tra le sue mani.

"Oh sì e avrei dovuto chiederlo, ma ho preparato un po' di zuppa per i postumi di una sbornia. Va bene anche se non hai i postumi della sbornia. A volte la preparo per mio padre e..." Mi fermai quando mi accorsi di star divagando.

Zack mi guardò e c'era qualcosa di nuovo nei suoi occhi. Sembrava... ammirazione?

"Comunque," continuai. "Questa ciotola è per Jaden ma il resto è sui fornelli se hai fame."

Continuò a guardarmi in un modo che non riconobbi ma che mi causò groviglio nello stomaco. Qualcosa scintillò in lui e abbassò lo sguardo.

"Deve proprio piacerti," disse pensieroso, quasi tra sé e sé.

Incrociai le braccia stancamente. "Puoi smetterla di dirlo? Non è vero."

"Non dovevi fare tutto questo," spiegò. 

Feci spallucce. "Non è niente." Sorrisi un po'. "Sai, in realtà sono una brava persona."

Ridacchiò, i bordi degli occhi si incresparono. Ora c'era più leggerezza nei suoi occhi.

"Mangia un po' di zuppa se vuoi," ripetei, preparandomi ad andarmene. "Se non ne vuoi, assicurati di metterlo in un contenitore prima di dormire."

Rimase in silenzio per un lungo momento, pensieroso, prima di lasciarsi finalmente andare, "Grazie." Quella parola, proveniente dalle sue labbra, mi suonò straniera.

Annuii in risposta e feci per andarmene quando la sua voce mi fermò. "Aspetta," disse. Mi voltai indietro. "Perché non ne prendi un po' anche tu?"



The Coach's Daughter ▪︎ ✔️ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora