Capitolo 35

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Fissando il mio riflesso nello specchio, presi in mano una delle morbide onde tra i miei capelli. I tacchi che indossavo erano quelli neri che ero solita mettere ai miei saggi di pianoforte e non si adattavano perfettamente al modello del vestito, ma probabilmente mi avrei messo comunque delle scarpe da tennis quando sarei andata al ballo.

Iniziai a scendere le scale e aspettare che Zack mi venisse a prendere. Tutta la mia famiglia stava guardando la TV. Mi avevano riservato il trattamento del silenzio per un po'.

Li guardai da lontano, esitante, poi respirai prima di avvicinarmi. "Mamma," dissi. Continuò a fissare la TV. "Vado al ballo d'inverno con i miei amici e il mio ragazzo." Volevo andarmene ma mi costrinsi a finire. "Tutte le mamme saranno lì per fare foto e mi piacerebbe che tu venissi."

Attesi ma quando non rispose, mi voltai.

"Dove si trova?" mi chiese proprio mentre stavo per uscire dalla stanza.

Mi fermai. "Te lo scrivo." Dissi. Non sorrise ma non aggrottò nemmeno le sopracciglia. Annuì.

••••

Nel momento in cui mi vide, Zack sorrise tanto da farmi arrossire le guance come il mio vestito. Immediatamente mi afferrò le mani e mi strinse con le braccia, avvolgendomi nella sua colonia.

"Sei la ragazza più bella che abbia mai visto," mi sussurrò all'orecchio, mandando brividi lungo tutto il mio corpo. Si allontanò per guardarmi, rimanendo in piedi e osservandomi come se avesse potuto fissarmi per sempre.

"Sei molto bello," risposi, accarezzandogli i capelli. Zack era il tipo di ragazzo nato per indossare un completo.

"Questo è per te," disse e tirò fuori una scatola di velluto. Riconobbi immediatamente il marchio. Era quello che indossava mia madre, il che significava che fosse più costoso di tutto ciò che avessi mai avuto.

Prendendolo tra le mani con cautela, mi sfuggì un sussulto mentre aprivo la scatola.

All'interno c'era una collana con il suo nome sopra.

"Spero che non sia troppo," aggiunse. Il suo nervosismo era tenero.

"È perfetto," dissi immediatamente e lo tirai in un abbraccio. "Grazie, Zack."

Mi allontanai, poi mi spostai i capelli di lato in modo che potesse agganciarla attorno al mio collo. La punta delle dita mi provocò brividi lungo la schiena.

"Solo il meglio per la Principessa Amelia."

••••

Mia madre non si presentò. Non importava quanto tempo avessi aspettato, mia madre non venne. Mi dissi che andava bene e comunque non avevo abbandonato le speranze ma sapevo che fosse una bugia.

"Sei sicura di voler andare?" chiese Zack, posando una mano sulla mia schiena. "Possiamo non andare se vuoi."

Tutti stavano salendo nelle proprie macchine per andare al ballo. "No," ribattei. Non avrei lasciato che rovinasse la mia serata. Incrociando le dita tra quelle di Zack, gli sorrisi. "Sono pronta."

Il mio primo ballo scolastico si svolgeva in una palestra decorata con fiocchi di neve e lunghe luci bianche che pendevano dal soffitto con lo chiffon. L'arredamento etereo si scontrava notevolmente con la folla di studenti che saltano su e giù al ritmo di musica rap censurata, ma le mie viscere si gonfiarono comunque dall'entusiasmo.

Come avevo detto, mi piaceva ballare.

Amira prese le mie mani e le mie amiche ed io formammo un cerchio. Verso la fine, una canzone che andava di moda alle medie partì e Zack mi abbracciò da dietro mentre tutti intonarono a squarciagola il testo. La mia voce si perse tra la folla.

Questo. Ecco come sarebbero dovute essere le scuole superiori: ballare lentamente con il mio bellissimo ragazzo, cantare con i miei amici, e per una volta senza stressarmi per i voti.

L'ultimo ballo lento arrivò e io appoggiai la guancia contro il petto robusto di Zack mentre ondeggiavamo lentamente in silenzio. La sua colonia speziata si mescolò al suo solito profumo.

"A cosa stai pensando?" mormorò tra i miei capelli.

Lo guardai negli occhi, quegli occhi lucenti. Le parole mi scapparono fuori. "Non voglio che questa notte finisca".

Mi sorrise. "Non è necessario", disse. "Vuoi uscire di qui?"

Salutammo i nostri amici e salimmo sul suo pick-up, finendo alla tavola calda di Carrie. In macchina, lo costrinsi ad ascoltare Liebestraum di Liszt in modo da poter ricordare il suo volto ogni volta che avrei sentito questa canzone.

Dopo aver ricevuto il nostro cibo e un sorriso nascosto da Carrie, uscimmo nel parcheggio vuoto e accendemmo la radio abbastanza forte da poterla sentire dal retro del pick-up. 

Partì una vecchia canzone pop di un paio di anni fa e Zack saltò giù. Con gli occhi chiusi, usò il bastoncino dei mozzarella stick come microfono e si mise a cantare, tenendo una mano sul cuore. Non riuscivo a smettere di ridere.

Era quasi mezzanotte quando terminammo di mangiare. Ci sdraiammo e guardammo il cielo insieme. Era pieno di stelle scintillanti. Indicò le diverse costellazioni, qualcosa che suo padre gli aveva insegnato quando era bambino. Appena lo guardai, non riuscii a trattenermi.

"Ti amo," dissi. Se avessi conosciuto abbastanza le parole, avrei potuto continuare su quanto lo amassi, ma in questo momento bastavano solo quelle tre parole.

Il sorriso più mozzafiato gli abbellì il viso e giurai di poter vedere le stelle nei suoi occhi quando disse: "Anche io ti amo, Amelia".

Nel momento in cui le sue labbra si posarono sulle mie capii che mai avrei dimenticato questo momento. 

The Coach's Daughter ▪︎ ✔️ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora