Parcheggiò fuori da una recinzione e afferrò qualcosa dal retro del pick-up prima di correre e saltare oltre la staccionata. Camminammo fino al lago. Era autunno, le foglie erano tutte di diversi colori e l'acqua perfettamente ferma.
Zack posò a terra una coperta e appena ci sedemmo, le nostre braccia si toccarono. Non mi preoccupai nemmeno di controllare il battito del mio cuore, era inutile.
"Perché mi hai portata qui?" chiesi curiosa.
Si passò una mano tra i capelli. "Perché no?"
Gli diedi un'occhiata e lui fece spallucce, cercando di essere disinvolto. "Io... mi ha ricordato quel libro che ti piace. Dove fanno picnic e cose del genere. Quello con Joann."
Joann? Lo guardo incredula. "Hai letto Piccole Donne?"
"No," rispose velocemente ma ero certa che stesse mentendo. Sospirò. "Solo un po'." ammise. Mi fecero male le guance per il sorriso.
"Scommetto che hai pianto quando Beth è morta," lo stuzzicai.
Alzò gli occhi al cielo. "Molto divertente," disse sarcasticamente. "Non mi sto addolcendo."
"Certo che no," dissi e gli accarezzai i capelli affettuosamente. Il suo viso si addolcì.
"Perché ti piace così tanto?" chiese.
Respirai profondamente. Nessuno me l'aveva mai chiesto prima. "Be', amo leggere in generale, ma Jo March era un personaggio davvero rivoluzionario, specialmente all'epoca. È così forte ma non ha nemmeno paura di ammettere la sua debolezza. E la loro famiglia ha un amore così forte, qualcosa che vorrei. E c'è una citazione in particolare in cui io..." Mi fermai. "Ti sto annoiando, vero?" chiesi imbarazzata.
Al contrario, la sua espressione non era annoiata. Era rilassata. Come se avesse potuto ascoltarmi parlare tutto il giorno.
"Per niente."
••••
"Allora come mai non sei uno scrittrice? Hai fatto domanda per Computer Scienze, no?" chiese appena iniziammo a tornare al pick-up.
"Non è un'opzione stabile, Computer Science lo è," spiegai.
"Ma ami quell'idea, si vede," disse.
Guardai in basso. "Mia mamma ha praticamente deciso fin da quando sono nata che i Computer Science è la strada per me. Non ho nemmeno il tempo di scrivere, distrae troppo."
Il suo sguardo si posò su di me. "Ma tu cosa vuoi?" chiese. Come se quella domanda rispondesse a tutte le altre.
Giocherellai con le dita. "Non lo so," ammisi.
"Come farai a scoprirlo se passi tutto il tuo tempo nella tua stanza a programmare?" domandò piano.
Onestamente, non lo sapevo. Avevo 16 anni e nessun sogno. A questo punto, avevo in qualche modo accettato che non ci fosse niente che avrei amato fare, perciò perchè non andare sul sicuro?
"Mia madre fa le regole," dissi. Per quanto fosse patetico, era la verità.
Mi regalò un sorriso, i suoi occhi brillavano. "Il problema delle regole è che sono fatte per essere infrante."
••••
Alla fine, mi portò al campo di football. Era bloccato quando tirò il cancello.
"Come entriamo?" Chiesi.
Zack mi lanciò uno sguardo subdolo. "Ho intenzione di rompere la serratura a mani nude e aprire la porta con un calcio."
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The Coach's Daughter ▪︎ ✔️ (Italian Translation)
Teen FictionIn una città dove la squadra di football liceale comanda la scuola, Amelia è una delle tante facce tra la folla. Nonostante suo padre sia il coach della squadra, l'idea del 'Friday night lights' di Amelia, ruota attorno allo studio fino a che non si...